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Ecco come scegliere il giusto speaker wireless

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Dimensioni, tipologia, estetica, funzioni, metodo di streaming. Sembra facile, ma scegliere il giusto speaker wireless è tutt’altro che una passeggiata. Ecco come districarsi al meglio in questo mercato.

Gli speaker wireless odierni non sono soltanto quei piccoli diffusori di qualche anno fa che puntavano tutto su comodità e dimensioni a scapito della qualità audio e della versatilità. Oggi infatti i modelli più costosi (ma neanche tanto) integrano un assistente virtuale che li rende smart, sono resistenti all’acqua, hanno un’autonomia sempre maggiore, suonano molto bene (dipende poi da modello a modello), integrano Spotify Connect e simili e possono essere acquistati in più unità per allestire un impianto multiroom. Insomma, ce n’è ormai per tutti i gusti e tutte le tasche ed ecco perché abbiamo deciso di realizzare un’agile guida all’acquisto per aiutarvi a scegliere il vostro speaker wireless ideale.

Forma e dimensioni

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Gli speaker wireless possono essere quadrati, cilindrici, assomigliare a grosse scatole rettangolari, stare in tasca o avere dimensioni molto più generose. Alcuni puntano molto sul design, altri badano più al sodo e molto dipende dall’uso che ne volete fare. Cercate uno speaker da tenere in camera da letto e non siete interessati a portarlo fuori per i vostri viaggi? Allora l’[amazon_textlink asin=’B01IA9W7Z8′ text=’Audio Pro Addon T3′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’75ba58f1-06a4-11e8-b20a-b1d1b2260f12′] è perfetto.

Se invece volete un modello dal maggior impatto estetico che non sfiguri nel vostro salotto, potete puntare sul [amazon_textlink asin=’B016VUXQTY’ text=’B&O BeoPlay A6′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’83e228be-06a4-11e8-9c9c-61caf7645443′] o sul Naim Mu-so. C’è poi il Bose SoundLink Revolve che offre una dispersione del suono a 360 gradi e la stessa caratteristica omnidirezionale è comune anche all’Amazon Echo e all’Apple Home Pod (entrambi però non ancora disponibili in Italia).


Cercate qualcosa di più portatile? Ecco l’ottimo [amazon_textlink asin=’B01M0PYM1G’ text=’Dali Katch ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a26ff7ac-06a4-11e8-ac24-6f703931654a’]o qualsiasi modello UE come l’UE Boom 2 o il [amazon_textlink asin=’B00PDUE8TG’ text=’Megaboom’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b19bc947-06a4-11e8-a283-11254fdccfe7′]. Siete invece tipi avventurosi e passate molto tempo all’aria aperta? Allora è meglio che il vostro speaker wireless abbia caratteristiche rugged (resistenza all’acqua, alla polvere e agli urti) come nel caso del valido [amazon_textlink asin=’B01F78JQI6′ text=’UE Roll 2′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b7d1c074-06a4-11e8-bcfc-e53d9aee052b’].

Sarà il vostro sistema audio principale?

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Se addirittura pensate a uno speaker wireless come al sistema audio principale per la vostra casa, preparatevi a spendere di più e ad avere i giusti spazi dove posizionarlo. Speaker come il [amazon_textlink asin=’B016JZZBPS’ text=’B&W Zeppelin Wireless ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c2d39770-06a4-11e8-b044-87c7fe321a38′]o il già citato [amazon_textlink asin=’B00O8IXS54′ text=’Naim Mu-so ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d5bbae37-06a4-11e8-9559-c1b6a8e13489′]iniziano a costare cifre importanti (per il Naim siamo circa 1200 euro), ma va anche detto che hanno poco da invidiare a certi sistemi hi-fi dedicati, oltre a donare un tocco di stile ed eleganza all’ambiente domestico.

Portatili o fissi?

Una delle decisioni più importanti che bisogna prendere è quella tra uno speaker portatile con batteria ricaricabile e uno che necessita invece di un’alimentazione tradizionale alla presa elettrica. Nel primo caso la comodità è certamente maggiore, fosse anche solo per trasportare lo speaker da una stanza all’altra, in giardino o in spiaggia d’estate quando si alloggia in albergo. In questo caso però guardate bene l’autonomia dichiarata. Quattro ore con una carica a volume medio possono andare bene se non vi spostate molto dal perimetro domestico, ma nell’esempio della spiaggia appena fatto è meglio puntare direttamente su 6-8 ore se non si vuole avere il continuo assillo della ricarica.

Per fortuna uno speaker ultra-portatile e rugged come l’[amazon_textlink asin=’B06X6JCBBR’ text=’UE Wonderboom’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f625b752-06a4-11e8-ba02-6f98e1ee75b4′] arriva a 10 ore di autonomia, che diventano addirittura 24 nel caso del Dali Katch. Naturalmente gli speaker fissi da alimentare tramite presa elettrica sono studiati per un utilizzo prettamente casalingo, hanno dimensioni maggiori, costano di più e vantano una qualità audio superiore.

Come pensate di streammare la musica?

Una volta decisi l’utilizzo, le dimensioni e l’estetica del vostro speaker wireless ideale, dovete pensare a che metodo di streaming utilizzerete. In altre parole, come invierete il segnale audio allo speaker dal vostro smartphone o dal vostro iPod? Volete affidarvi al caro vecchio Bluetooth? Avete un ecosistema interamente Apple e quindi vi basta AirPlay? State pensando invece a un sistema multiroom? Molti speaker wireless offrono uno o due combinazioni di modalità wireless e quindi fate bene i vostri conti prima di scegliere quello giusto.

Speaker Bluetooth

Con il Bluetooth, recentemente giunto alla versione 5, si va sul sicuro. Praticamente tutti gli speaker wireless in commercio si connettono infatti allo smartphone, al tablet o al latptop tramite Bluetooth e bastano davvero pochi secondi per far dialogare tra loro speaker e sorgente audio tramite il classico pairing Bluetooth. Il Bluetooth inoltre non fa differenza tra iOS, Android o altri sistemi operativi e la sua fortuna si deve proprio a questo concetto di universalità.

Teoricamente un segnale Bluetooth ha una portata di circa 100 metri, ma tra le porte e la pareti di una casa è già tanto se riuscirete a raggiungere i 10 metri. Un altro merito del Bluetooth è di offrire uno streaming audio wireless di ottima qualità grazie alle modalità aptX e aptX HD (quest’ultima supporta anche i file hi-res fino a 24-bit/48kHz). Attenzione però. Anche la sorgente audio, e non solo lo speaker, deve essere aptX o aptX HD.

Speaker AirPlay

AirPlay è la modalità propria di Apple per trasmettere file in modalità wireless e, come da tradizione Apple, è qualcosa di molto “chiuso”. A livello di setup AirPlay si appoggia sulla rete wi-fi di casa e quindi fate in modo che il vostro iPhone/iPad/iPod e lo speaker wireless AirPlay siano collegati alla stessa rete e lo streaming filerà liscio come l’olio.

In realtà non è facile trovare oggi sul mercato un’ampia scelta di speaker AirPlay proprio per l’ecosistema chiuso che questo protocollo si porta dietro. Non mancano però le eccezioni come il [amazon_textlink asin=’B06X6C51BD’ text=’Libratone Zipp’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5832e1bc-06a5-11e8-8d52-b36153c5747f’], il B&W Zeppelin Wireless, il Monitor Audio Airstream S150, il Naim Mu-so Qb e l’imminente Apple HomePod, che tra l’altro supporterà AirPlay 2 con tutto ciò che ne deriverà a livello audio e di versatilità grazie al supporto per installazioni multiroom.

Speaker Wi-Fi

Alcuni speaker wireless offrono una porta Ethernet e/o una connettività Wi-Fi e i vantaggi rispetto al Bluetooth non sono pochi. Possiamo infatti streammare audio allo speaker anche da sorgenti prive di Bluetooth, come ad esempio un PC desktop o un NAS che ospita tutta la nostra libreria musicale in MP3 o in FLAC (il Naim Mu-so supporta inoltre audio hi-res fino a 24-bit/192kHz).

Grazie al Wi-Fi inoltre si può raggiungere una portata del segnale maggiore rispetto a quella del Bluetooth, senza poi dimenticare la comodità di Spotify Connect, feature ormai integrata in diversi speaker wireless come il B&O BeoPlay A6 o il Libratone Zipp. Se vedete questo logo, significa che Spotify è già integrato nello speaker e che quindi non avete bisogno dello smartphone per effettuare lo streaming da Spotify.

Speaker multi-room

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Una delle ultime tipologie di speaker wireless emerse è quella che permette di allestire un impianto audio multiroom utilizzando più speaker all’interno della casa (uno per ogni stanza ad esempio), il tutto controllabile con uno smartphone e un’app. Gli speaker Sonos sono da sempre il simbolo stesso di sistemi audio multiroom, ma ormai anche altri produttori (si pensi solo a Yamaha con MusicCast, a Denon o a Bluesound con la sua proposta orientata all’hi-res) offrono possibilità di multiroom nelle modalità più disparate (riprodurre una canzone diversa in ogni stanza ad esempio).

Speaker Smart

La novità più recente del settore spetta infine agli speaker wireless smart dotati di una qualche forma di intelligenza artificiale con la quale interagire vocalmente. Ci riferiamo naturalmente a quegli speaker con al loro interno gli assistenti virtuali come Alexa (Amazon Echo), Google Assistant (Google Home) e Siri (HomePod).

Purtroppo in Italia, a causa dei soliti problemi di supporto della lingua di questi assistenti, nessuno di questi speaker è distribuito in via ufficiale, ma se vi interessa soprattutto la qualità audio e molto meno controllare la riproduzione musicale con la voce o chiedere le previsioni del tempo al vostro speaker, non vi state perdendo moltissimo, senza poi dimenticare la questione privacy visto che questi speaker smart rimangono sempre attivi per eseguire le richieste dell’utente e quindi ascoltano perennemente quello che succede attorno a loro.

Non mancano però le eccezioni e oltre all’Apple HomePod, che vuole appunto puntare più sulla qualità audio che non sulle funzioni smart, altri speaker smart come il Sonos One e l’Ultimate Ears Megablast (entrambi con Alexa) hanno saputo unire prestazioni audio e versatilità smart con ottimi risultati.

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