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Tutto quello che bisogna sapere su Sonos

Volete allestire un impianto audio multi-room o migliorare l’audio del TV? I prodotti Sonos potrebbero fare al caso vostro, anche se le alternative non mancano.

Fino ad alcuni anni fa ascoltare musica in più stanze equivaleva a un vero e proprio incubo logistico tra lunghi cavi da stendere, sistemi da spostare a mano o, spendendo una fortuna, installazioni custom fatte a puntino. Ora però, con il dilagare della musica digitale, dello streaming e del Bluetooth per trasmettere musica da una sorgente (smartphone, PC, NAS, tablet) a uno speaker wireless, tutto ciò è diventato di una semplicità quasi disarmante.

Ecco perché i sistemi multi-room, che permettono di ascoltare musica in varie stanze della casa utilizzando una o più sorgenti wireless (ma non solo), sono diventati così apprezzati negli ultimi tempi e, sebbene oggi molti produttori offrano specifiche gamme di prodotti multi-room (si pensi a Yamaha, Denon, Samsung, Bose e Onkyo/Pioneer), Sonos continua a rimanere il brand più legato al concetto di multi-room, anche perché il produttore americano è stato il primo a rendere questi sistemi così diffusi e apprezzati su larga scala.

Sono ormai quindici anni che Sonos porta in alto il vessillo della musica digitale e della flessibilità/funzionalità legata ad essa. Il sistema multi-room del brand californiano funziona connettendo uno speaker Sonos alla rete domestica e aggiungendo altri speaker in altre stanze della casa, che si connettono tra loro sfruttando una rete wireless dedicata conosciuta come Sonosnet.


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Sonos: i primi passi

Tutto molto semplice e alla portata di chiunque, tanto che il successo di Sonos, confermato anche dalla difficoltà di trovare prezzi scontati per i suoi prodotti, si deve anche a questa sua immediatezza in fase di setup. Il processo iniziale per chi vuole costruire un sistema multi-room Sonos avviene tramite l’app Sonos Controller per iOS e Android, che richiede pochissimi passi per completare il tutto. Si preme il pulsante Sync sullo speaker Sonos per collegarlo alla rete domestica e agli altri speaker, si seleziona lo speaker comparso nella schermata dell’app e si inseriscono alcune informazioni come ad esempio la password per accedere alla rete Wi-Fi di casa.

Nell’app si può inoltre assegnare ogni speaker a una stanza della casa, programmarlo in modo che il volume possa essere controllato dal telecomando del TV e selezionare i vostri servizi streaming preferiti. Anche aggiungere ulteriori speaker è facilissimo; basta infatti fare un tap sull’opzione per aggiungere un nuovo speaker, premere il pulsante Sync sul retro di esso e il gioco è fatto.

Oltre ai sei prodotti principali della gamma Sonos (Play:1, Play:3 and Play:5, Playbar, Playbase e SUB), ultimamente si è aggiunto anche lo speaker smart Sonos One con al suo interno l’assistente virtuale Alexa. Non mancano poi alcuni accessori come il Sonos Boost, che collegandosi al router di casa espande e rafforza il segnale Wi-Fi per i prodotti Sonos; un aiuto spesso indispensabile se si vive in una casa a più piani o con muri molto spessi.

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Con Sonos Connect inoltre potete trasformare il vostro impianto audio tradizionale in un sistema di streaming, mentre con Sonos Connect:Amp, che combina streamer e amplificatore, si ha una soluzione quasi all-in-one alla quale basta collegare due diffusori che avete già in casa per creare un sistema Sonos.

Applicazioni e servizi

Naturalmente l’app Controller non serve solo per gestire il setup iniziale, ma è il centro nevralgico di un sistema multi-room Sonos. Controlla infatti gli speaker e soprattutto dà accesso alla vostra libreria musicale ospitata localmente su un qualsiasi dispositivo (PC, NAS, smartphone) o proveniente da un servizio in streaming.

E su questo versante c’è veramente l’imbarazzo della scelta tra Apple Music, Amazon Prime Music, Google Play Music, Spotify, Deezer, Pandora, Soundcloud, TuneIn e altri ancora. In più Qobuz e Tidal offrono lo streaming di brani lossless con qualità da CD in formato FLAC a 16-bit/44.1kHz.

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Trueplay

La posizione in cui installate gli speaker si ripercuote naturalmente sulla resa audio. La funzione Trueplay esclusiva per iOS sfrutta il microfono di un iPhone o di un iPad per misurare l’ambiente di ascolto e regolare al meglio delle possibilità le impostazioni audio dello speaker a livello di equalizzazione. Il processo di setup consiste in una serie di suoni e toni non poi molto diversi da quelli che ascoltiamo solitamente quando eseguiamo la calibrazione automatica di un amplificatore AV.

Trueplay è particolarmente utile se il vostro speaker Sonos è messo in posizioni non proprio ideali come in un angolo della stanza e, se il risultato della calibrazione non vi piace, potete sempre tornare alle impostazioni di default.

Cosa manca al sistema Sonos?

Nonostante tutte queste comodità e nonostante una qualità audio superiore alla media per questo tipo di speaker, i prodotti Sonos non reggono il confronto con un buon impianto audio a componenti separati. Ecco allora che volendo preferire la qualità alla flessibilità, ci sono alternative più valide degli speaker Sonos, come ad esempio gli streamer [amazon_textlink asin=’B073V2Q422′ text=’Pioneer N-50A’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’aff7ee33-b356-11e7-97c1-b779c0c96270′] o il [amazon_textlink asin=’B00VHU4ROW’ text=’Cambridge CXN’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’baa16c79-b356-11e7-9f95-bf978a59dd2b’]. Se poi avete già un buon impianto audio tradizionale ma vi mancano le feature legate allo streaming, potete puntare sull’Arcam rPlay, anche se in tutti questi vengono a mancare il multi-room e la semplicità di utilizzo dei prodotti Sonos.

Se poi siete appassionati di musica hi-res e volete streammare la vostra collezione di file a 24bit/192kHz, sappiate che Sonos, a differenza ad esempio degli speaker wireless Bluesound, non supporta ancora l’audio ad alta risoluzione ma al massimo quello lossless con qualità da CD.

Altra mancanza è quella del Bluetooth, che potrebbe invece tornare utile nel caso si verifichi un guasto temporaneo alla vostra rete casalinga che renderebbe impossibile utilizzare il vostro sistema Sonos. In casi come questi è comunque possibile aggiungere un AirPort Express all’ingresso audio da 3,5mm del Sonos Play:5 per sfruttare AirPlay, o collegare direttamente allo stesso ingresso una sorgente audio tramite cavo.

Le alternative a Sonos

Se trovate i prodotti Sonos troppo costosi o cercate comunque alternative più complete, la scelta sul mercato odierno è piuttosto variegata. La nostra preferita è Bluesound Generation 2, che oltre a supportare l’audio hi-res offre una qualità audio eccellente con qualsiasi genere musicale e un controllo tramite app sempre molto intuitivo. Di contro i prezzi non sono bassi, ma la varietà è notevole tra gli speaker Pulse 2, Pulse Mini e Flex, lo streamer Node 2, l’amplificatore Powernode 2 e la Pulse Soundbar.

Bose è già arrivata alla terza generazione di prodotti multi-room della gamma SoundTouch, composta dagli speaker wireless SoundTouch 10, SoundTouch 20 e SoundTouch 30 e dalla soundbar SoundTouch 300. Prodotti di ottima qualità e semplici da usare (e hanno anche Bluetooth e un ingresso jack da 3,5mm), ma a nostro parere gli speaker Sonos suonano leggermente meglio e, trattandosi di Bose, non aspettatevi prezzi molto popolari.

Se poi cercate un’alternativa con sound omnidirezionale a 360 gradi, supporto all’audio hi-res fino a 24bit/192kHz e ai principali sevizi di streaming audio, la serie R di Samsung composta dagli speaker R6 e R7 potrebbe fare al caso vostro. Anche in questo caso però non aspettatevi una qualità audio di riferimento e, contando i prezzi piuttosto alti, tanto vale rimanere su Sonos e avere in cambio speaker decisamente più performanti.

Quale speaker Sonos fa al caso vostro?

Chiudiamo questo speciale con una breve carrellata sui prodotti Sonos già citati in precedenza. Si va dal piccolo e compatto [amazon_textlink asin=’B00FSCNODU’ text=’Play:1 ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’58dd6359-b357-11e7-8038-3f931524314c’](229 euro), che rappresenta lo speaker entry-level, al più potente e versatile [amazon_textlink asin=’B005DJOFTA’ text=’Play:3′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’6528d1b9-b357-11e7-b68a-c36c96136492′] (349 euro), mentre il [amazon_textlink asin=’B01615UVDI’ text=’Play:5′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a74ec223-b358-11e7-9221-391a0941cb8f’] (579 euro) integra anche un ingresso audio da 3,5mm e ben sei amplificatori in classe D per i tre tweeter e i tre mid-woofer al suo interno.

Si passa poi alle soluzioni da TV partendo dalla[amazon_textlink asin=’B00BEHTKWC’ text=’ Playbar’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’7f9e32b5-b357-11e7-8ed0-cf5b8e71a955′] (799 euro), che ha solo un ingresso ottico e non supporta il DTS ma suona decisamente bene e, abbinata a due Play:1 e a un Sonos SUB, dà vita a un impianto multicanale in 5.1. La Sonos Playbase costa 799 euro e sopporta TV fino a 35 Kg di peso; anche in questo caso, con le aggiunte del caso, si può dare vita a un sistema 5.1.

Infine c’è Sonos One, speaker smart atteso in Italia entro fine ottobre al prezzo di 229 euro e basato sul Play:1, seppur con alcune novità che dovrebbero rendere il sound ancora migliore. Purtroppo, almeno per il momento, in Italia non potremo utilizzare i comandi vocali tramite Alexa, ma potremmo sfruttare Google Assistant non appena Sonos lo integrerà nel corso del 2018.

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