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Loewe chiude i battenti dopo quasi un secolo di storia

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Il produttore tedesco Loewe, in difficoltà finanziarie da diverso tempo, cesserà le sue attività tra pochi giorni dopo 96 anni di storia.

Il produttore tedesco di TV e diffusori di lusso Loewe cesserà le sue attività l’1 luglio a causa di fondi insufficienti. Ieri il sito tedesco Spiegel Online ha riferito che Loewe è in bancarotta e ha intenzione di chiudere le operazioni questo fine settimana. “Per ragioni di insolvenza siamo obbligati a proteggere i nostri creditori sospendendo provvisoriamente le operazioni l’1 luglio 2019 con il minor onere di costo possibile” ha dichiarato Ralf Vogt, amministratore delegato di Loewe.

“La holding Riverrock aveva concesso dei prestiti a Loewe” ha detto l’avvocato che supervisiona la procedura di insolvenza, Rüdiger Weiß. Ma alla quasi centenaria aziende tedesca (per la precisione gli anni sono 96) è stato negato un ulteriore prestito di nove milioni di euro da parte dell’investitore britannico. Weiß ha aggiunto che i circa 400 dipendenti di Loewe erano già stati informati della chiusura operativa.

Mentre Loewe avrebbe avuto i mezzi finanziari per durare altri sei mesi senza trovare un investitore, secondo Telecommpaper sembra non ci fosse più la volontà di lottare per rimanere a galla. Sono anni che Loewe naviga comunque in cattive acque finanziarie, visto che già nel 2013 era stata salvata ormai sull’orlo della bancarotta dalla società di private equity Stargate Capital. Avendo concentrato gran parte dei suoi sforzi sui televisori di lusso (comprese le recenti gamme OLED bild 7 e bild 5), Loewe alla fine ha ceduto, senza sorprese, ai produttori asiatici che offrono tecnologie simili a prezzi molto più convenienti.


A questo punto il destino di Loewe rimane molto incerto. Potrebbe sempre farsi avanti un nuovo investitore per farsi carico dei passivi della società e rilanciarla (un po’ quello che ha fatto in tempi recenti il colosso turco Vestel con una Toshiba in crisi nera), ma c’è da chiedersi se all’alba del 2020 ci sia ancora spazio per un produttore “luxury” come Loewe, quando ormai brand ben più importanti e diffusi propongono nei loro cataloghi alcuni TV molto ricercati e tecnologicamente avanzati come l’OLED avvolgibile di LG, gli artistici TV The Frame di Samsung o l’LCD 8K da 98’’ di Sony.

Anche da brand “per le masse” come questi si può trovare insomma quel prodotto esclusivo e costoso che era al centro del business di Loewe, mentre a livello di puro design un rivale storico come Bang & Olufsen sembra aver fatto molto di più sia sul versante TV (la gamma Eclipse e l’imminente Harmony), sia su quello audio, visto che con la gamma di prodotti klang Loewe produce anche diffusori e speaker wireless e non solo TV.

Fatto sta che quando un brand con una simile tradizione alle spalle come Loewe dichiara bancarotta, è sempre qualcosa di triste e spiacevole sia per tutte le persone coinvolte, sia perché Loewe ha tagliato nel corso della sua quasi centenaria esistenza molti traguardi importanti. Il suo Xelos nel 1998 fu ad esempio il primo TV con accesso a internet, ma andando più indietro nel tempo ricordiamo nel 1963 il primo TV portatile (Optaport) o, nel 1950, l’arrivo di Optaphon, il primo audioregistratore a cassette per uso privato.

Insomma, un brand storicamente importante che evidentemente non è riuscito stare il passo con una concorrenza sempre più forte e spietata e che, almeno di qualche miracoloso salvataggio all’ultimo secondo, ci mancherà sicuramente.

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