Tra prezzi sempre più elevati, concorrenza e tagli agli ordinativi dei nuovi modelli, gli iPhone non sembrano più affascinare come un tempo.
In attesa di scoprire quali offerte Apple abbia in serbo per il weekend del Black Friday (ma non aspettiamoci sconti clamorosi), sono principalmente due le notizie di questi giorni non proprio positive che riguardano il colosso di Cupertino. Da un lato negli ultimi mesi (e nonostante un’ultima trimestrale da record) il titolo di Apple ha perso in borsa 222 miliardi di dollari (il 20,5% dell’intero pacchetto azionario), mentre dall’altro anche una fonte autorevole come il Wall Street Journal parla di ordinativi al ribasso per gli iPhone Xr, Xs e Xs Max.
Sul primo versante Apple può “consolarsi” visto che non è stato il solo big del mercato tecnologico ad aver affrontato un simile tonfo azionario. Tra Facebook, Google e Amazon gli ultimi mesi sono stati infatti poco clementi con questi colossi, per i quali si parla di perdite in borsa complessive pari a 945 miliardi di dollari.
L’andamento azionario di Apple, a differenza di quello degli altri giganti tech, deriva però da un motivo ben preciso, ovvero dalle aspettative non proprio esaltanti per i nuovi iPhone del 2018 e qui ci ricolleghiamo alla seconda notizia. Dopo infatti le previsioni di analisti meno importanti e qualificati, è stato infatti il Wall Street Journal a rivelare nei giorni scorsi che Apple ha tagliato gli ordinativi per i tre nuovi modelli sia a causa di un rallentamento generale del mercato degli smartphone, sia per una richiesta di iPhone in Cina che continua a calare.
Il report della testata americana sostiene che il modello più colpito dal taglio degli ordini è stato iPhone Xr, mentre quello dei tre che sta vendendo meglio è iPhone Xs Max. Considerando le ottime vendite dei modelli della generazione precedente, il continuo aumento dei ricavi provenienti dai servizi e il prezzo di vendita medio dei nuovi iPhone molto elevato, Apple non deve certo disperarsi di questa situazione anche perché, seppur con stime di vendita in calo, i profitti derivanti dai nuovi iPhone continueranno a essere notevoli proprio grazie ai loro prezzi così elevati. E non dimentichiamo che tra Black Friday e gli acquisti natalizi le vendite di iPhone continueranno ad andare fortissimo almeno fino a fine anno.
Eppure, se si pensa anche alla decisione di Cupertino di non rivelare più nelle prossime trimestrali il numero di iPhone venduti e alla retrocessione al terzo posto tra i più grandi produttori di smartpohone al mondo in favore di Huawei, qualcosa dev’essersi effettivamente incrinato nella trionfale marcia di Apple che non si è mai fermata da dieci anni a questa parte.
E questo per tre motivi. Il primo è appunto la concorrenza sempre più spietata (soprattutto in Cina) degli altri produttori, con brand come Xiaomi, Huawei-Honor e Oppo che anche sulla fascia alta del mercato continuano a mettere in campo prodotti eccellenti a un prezzo che a volte è la metà di quello di un iPhone top di gamma. Apple si trova insomma a competere in un mercato dove non è più quel grande innovatore del passato, un po’ perché gli iPhone 2018 aggiungono davvero poco ad iPhone X dello scorso anno, un po’ perché, tra i display pieghevoli di Samsung, i sensori di impronta sotto lo schermo e le fotocamere a scomparsa di Honor e Oppo, sono altri i brand che oggi come oggi sembrano innovare di più.
Il secondo motivo è, più banalmente, il prezzo troppo alto, ma non solo. Se infatti spendere quasi 1700 euro per un iPhone Xs Max da 512 GB appare agli occhi di molti come una follia, certe decisioni come l’assenza di un modello da 128 GB (che sarebbe per moltissimi utenti la quantità ideale di storage) o il penoso e lentissimo caricabatterie nella confezione iniziano francamente a essere fastidiose.
Il terzo motivo, legato alle vendite apparentemente deludenti di iPhone Xr (che secondo diversi analisti sarebbe dovuto invece andare a ruba) e a quelle più convincenti di iPhone Xs Max, è che gli appassionati puntano ormai direttamente al modello più grande e costoso e snobbano quello subito sotto (l’iPhone Xr appunto), non impazzendo nemmeno per quello “standard” (iPhone Xs). Si è così venuta a creare una situazione in cui l’iPhone che vende meglio è anche quello più costoso in assoluto ma, proprio per questo, Apple non può contare su vendite straordinarie come in passato.
Non stiamo parlando di profitti (che come già detto continueranno a essere elevatissimi considerando il divario tra il costo di produzione e il prezzo di vendita), ma proprio di unità vendute. È logico infatti supporre che la quantità di utenti disposti a spendere due anni fa fino a 1049 euro per un iPhone 7 Plus da 256 GB non possa essere la stessa che oggi può spenderne 1689 per l’Xs Max da 512 GB. Sono 640 euro di differenza in due anni per due smartphone sì molto diversi tra loro, ma alla fine lo sono così tanto da giustificare un simile aumento di prezzo?
Ed ecco il terzo motivo. Oggi, per qualsiasi utente medio, un iPhone 7 (ma anche un 6S Plus) basta e avanza per fare qualsiasi cosa, soprattutto dopo che, con l’arrivo di iOS 12, anche i modelli con qualche anno alle spalle sono praticamente rinati come prestazioni e reattività rispetto a quando montavano il tanto odiato iOS 11.
Si sta così presentando la stessa situazione che ha segnato per molti versi il declino del mercato dei tablet, ovvero un aggiornamento dei dispositivi molto più lento rispetto al passato proprio perché, considerando anche l’offerta della sostituzione della batteria a 29 euro, non si avverte più come prima la necessità di passare al nuovo modello.
E in fondo questa sorta di “noia e stanchezza” è comprensibile in un settore che da dieci anni a questa parte ha continuato a crescere a ritmi esorbitanti e in cui Apple, considerando poi anche tutto il discorso dei MacBook Pro (anch’essi venduti ormai a prezzi quasi inavvicinabili per la stragrande maggioranza degli utenti), fa sempre più fatica a proporre prodotti unici e inimitabili.
È poi vero che Cupertino continua bene o male a fare tendenza in questo mercato (dalla scomparsa del jack audio al notch), ma qualcosa sembra essersi sopito nella capacità di affascinare e meravigliare il pubblico come nel passato, tanto che oggi per molti osservatori tech il vero “prodotto Apple” per eccellenza è l’Apple Watch di quarta generazione e non l’iPhone Xs Max. L’avreste mai detto solo due o tre anni fa che uno smartwatch avrebbe affascinato più di un iPhone?
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