Il prezzo è da capogiro (mai però come quello della versione da 98’’), ma il TV 8K Sony 85ZG9 rimane un gioiello tecnologico di grandissima qualità.
Quella odierna relativa all’8K è un po’ la classica situazione del cane che si morde la coda. Senza la vendita di più televisori 8K nessuno produttore o content creator sarà interessato a realizzare e a distribuire in streaming o via satellite contenuti in 8K. Visto però che al momento non ce n’è quasi nessuno da guardare (almeno che non viviate in Giappone), l’esborso per un TV 8K è poco giustificabile.
E stiamo parlando di un esborso notevole. Il Sony 85ZG9 oggetto di questa prova, effettuata dai nostri colleghi di What Hi-Fi? in attesa di un nostro test più approfondito, è disponibile in due taglie, la più grande delle quali (98 pollici) costa 80000 euro. Il modello più piccolo da 85 pollici qui recensito è estremamente più economico in confronto, ma 17000 euro sono comunque un mucchio di soldi ed equivalgono a circa 12000 euro in più rispetto all’LCD 4K top di gamma di Sony, il KD-85XG9505.
In altre parole, dovete davvero voler essere dei super patiti di tecnologia e avere delle tasche estremamente profonde e piene per avvicinarvi a un TV come questo. Se però queste due affermazioni vi descrivono alla perfezione, allora non c’è davvero nessun contrordine nell’acquistare il Sony KD-85ZG9. Se anche noi infatti stessimo cercando un TV 8K, questo è quello che compreremmo.
Costruzione
Lo ZG9, anche nel taglio più “piccolo” da 85 pollici, è enorme e imponente. Quello che è rinfrescante è che Sony non ha tentato di camuffare una tale massa. Con le sue linee dritte, i suoi spigoli vivi e i suoi pannelli spigolosi, questo TV ha un’estetica elegante, grazie anche a quei piedini inferiori elegantemente funzionali e particolari. L’85ZG9 è progettato per sembrare bello da tutti gli angoli, con pannelli nella parte posteriore che nascondono connessioni e cavi e un motivo a scacchiera che rende il posteriore un po’ più interessante del solito.
Il TV è decisamente spesso con i suoi 12 cm, decisamente di più dei soli 3,6 cm del Samsung QE85Q900R. Entrambi i modelli sono LCD con retroilluminazione a LED diretta e ciò rende impossibile la sottigliezza tipica di un TV OLED, ma lo spessore extra del Sony rispetto al Samsung è dovuto sia alle connessioni e all’elettronica che si trovano nel telaio principale (il Samsung ha il box One Connect esterno), sia ai driver più grandi del solito per fornire una qualità audio superiore alla media.
Questi driver sono di tipo forward-firing e sono incorporati nelle cornici in alto e in basso del TV (ecco insomma spiegato lo spessore di 12 cm). Questo aspetto del design è ben gestito, con un gradino che divide queste cornici e dà alla TV l’aspetto di una specie di cornice invertita. Resta il fatto che questo TV continuerà a dominare qualsiasi stanza, anche se la finitura nera opaca aiuta a renderlo un po’ meno visibile in condizioni di scarsa illuminazione.
Caratteristiche
Sony si è concentrata molto in sede promozionale sull’importanza della densità dei pixel, proprio come ha fatto Samsung quando ha lanciato i suoi primi TV 8K verso la fine del 2018. Mentre è una misura più comunemente associata agli smartphone, la densità dei pixel è in realtà un modo convincente anche per esprimere l’importanza della risoluzione più elevata quando si parla di TV particolarmente grandi.
Un TV da 65 pollici in 4K ha una densità di pixel di appena 68ppi (pixel per pollice). Ingrandite il TV a 85 pollici senza cambiare la risoluzione e la densità dei pixel scende un po’ sotto i 52ppi, rendendo l’immagine meno nitida. È qui che entra in gioco l’8K: il Sony 85ZG9 ha una densità di pixel di quasi 104ppi, il doppio di un modello 4K di dimensioni equivalenti.
Naturalmente, per sfruttare correttamente questa densità di pixel in più, è necessario un contenuto in 8K ed è qui che nasce il problema. Attualmente, escludendo il Giappone, non ce ne sono in Europa e negli USA se non sotto forma di qualche video su YouTube e non sappiamo nemmeno quando arriveranno dalle nostre parti e in che modo (streaming? Satellite?). Anzi, a essere precisi, non abbiamo nemmeno la garanzia che quando arriverà l’8K lo farà in un formato che questi primi TV 8K possano gestire. Ci aspettiamo infatti che servizi di streaming come Netflix e Amazon gestiranno la compatibilità, ma c’è sempre la possibilità che sia richiesto un aggiornamento delle rispettive app e che tale update possa non arrivare sui TV 8K di prima o seconda generazione come questi. È la stessa situazione in cui molti acquirenti dei primi TV 4K si sono trovati alcuni anni fa.
Dovreste essere comunque in grado di ricevere contenuti in 8K tramite una fonte esterna come una chiavetta per lo streaming (arriverà mai da Amazon una Fire TV Stick 8K?) e mentre le prese HDMI del Sony 85ZG9 sono ufficialmente certificate 2.0, Sony assicura che presto saranno pienamente certificate 2.1, anche se potrebbe volerci un aggiornamento software. In assenza di contenuti in 4320p, sfruttare al massimo il contenuto non 8K è ovviamente fondamentale. Lo ZG9 utilizza il chip X1 Ultimate già visto su alcuni modelli 4K top di gamma, ma alcune funzionalità sono state potenziate per sfruttare al meglio il pannello 8K.
8K X-Reality Pro si occupa infatti dell’upscaling utilizzando un nuovo database 8K dedicato per una maggiore precisione e dettaglio, mentre 8K X-Tended Dynamic Range Pro aumenta la luminosità quando necessario in aree specifiche e funziona in combinazione con la funzione Backlight Master Drive, che controlla indipendentemente le zone LED della retroilluminazione. Per quello che vale, Sony non ha specificato il numero di zone che la retroilluminazione dello ZG9.
Altre caratteristiche del chip X1 Ultimate includono X-Motion Clarity, l’ultima versione dell’elaborazione del movimento molto apprezzata, e X-Wide Angle, soluzione progettata per migliorare gli angoli di visualizzazione rispetto ad altri TV retroilluminati (altro tipico punto critico dei TV LCD rispetto agli OLED). Se vi aspettate un’esperienza utente speciale o innovativa, è probabile che rimarrete delusi visto che lo ZG9 ha lo stesso sistema operativo Android TV 8.0 dei suoi fratelli minori 4K nella line-up 2019 di Sony. Non che Android TV sia un brutto OS, ma è più pesante e un po’ meno “elegante” dei sistemi operativi concorrenti di Samsung e LG, seppur potenzialmente molto più ricco di possibilità per gli “smanettoni”.
Ovviamente, con Android TV arriva anche Google Assistant e lo ZG9 è anche certificato per funzionare pure con Alexa nel caso preferiste l’assistente vocale di Amazon. Inoltre, Sony ha incorporato un microfono nella cornice inferiore del televisore (così come nel telecomando), rendendo l’operazione di controllo a mani libere davvero completa.
Durante i test troviamo lo ZG9 reattivo ai comandi vocali, che si tratti di istruzioni per riprodurre particolari programmi da Netflix o Amazon o comandi per controllare le luci Philips Hue. Android TV supporta anche molte app, tra cui Netflix e Amazon Video (sia in 4K che Dolby Vision) per lo streaming basato su abbonamento e Google Play Movies & TV (in 4K e HDR10) e Rakuten (solo HD) per quanto riguarda le piattaforme di acquisto e noleggio dei film, oltre ad applicazioni come Plex e VLC per riprodurre i vostri file in locale o in rete e le app di Spotify, Tidal e Deezer per la musica.
L’unica assenza di un certo rilievo è quella di Now TV per lo streaming senza abbonamento dei contenuti di Sky. Tuttavia, il televisore ha Chromecast integrato e quindi è possibile streammare Now TV dallo smartphone o tablet. Sony continua a offrire un ampio supporto per i vari formati video nel 2019 e quindi troviamo HDR10, Dolby Vision e HLG, oltre alle modalità Netflix Calibrated e IMAX Enhanced per ottenere il massimo dai contenuti di Netflix e da quelli (ancora rarissimi) targati IMAX Enhanced. L’unica delusione è la mancanza di HDR10+, il formato rivale di Dolby Vision.
Non che sia un’assenza particolarmente grave considerando quanti pochi contenuti in HDR10+ ci siano al momento, ma con Panasonic e Philips che offrono entrambi i formati sulla maggior parte dei loro TV di quest’anno, qualsiasi produttore che continua a offrirne uno e non l’altro, inevitabilmente, non fa proprio una bella figura.
Qualità video
Con nessun contenuto “reale” di 8K disponibile, siamo limitati ad alcune demo proprio come lo siamo stati quando abbiamo recensito il Samsung QE85Q900R. Sfortunatamente, non è lo stesso contenuto, ma è ugualmente spettacolare. Il video si apre con riprese del Carnevale di Rio ed è un’assoluta festa per gli occhi, con uno spettacolo visivo che forse nessun’altro TV sarebbe in grado di restituire. Il quadro è incisivo e vibrante, ma sono il dettaglio e la nitidezza che portano le cose a un livello successivo. L’immagine è incredibilmente solida e realistica e ci trasporta nelle strade piene di voci e rumori con una realismo estremo.
Si parla molto del tipo di distanza richiesta per sfruttare al massimo un contenuto in 8K ed è vero che più si è vicini e più è spettacolare (solo quando ci si trova a circa 30 cm sono visibili i singoli pixel). Anche a una normale distanza di visione qualcuno completamente impreparato di fronte all’8K sarebbe istintivamente conscio di osservare qualcosa di speciale e di “prossima generazione”. I colori vivaci del Carnevale di Rio lasciano il posto ai toni più tenui del Carnevale di Venezia e la risoluzione 8K è ancora una volta rivelatrice.
Le trame dei costumi appaiono estremamente intricate, con diversi tessuti colorati disposti uno sopra l’altro per creare motivi estremamente complessi e affascinanti. Il TV anche in questo caso non ha alcun problema a rivelare tutti questi dettagli. Potete seguire con lo sguardo i singoli fili sulle spalle degli attori e individuare le singole macchie di vernice sulle maschere. È semplicemente stupefacente. Allontanandoci dal TV, traiamo comunque vantaggio dalla risoluzione extra dell’immagine: è più coinvolgente, realistica e tridimensionale di un’immagine 4K e ci attrae verso lo schermo in modo incredibilmente efficace.
Mentre potremmo guardare felicemente queste demo in 8K per giorni, dobbiamo anche testare lo ZG9 con contenuti reali e quindi iniziamo a visionare l’Ultra HD Blu-ray di It con il nostro fido Oppo UDP-203. Il film contiene diverse scene scure, molte delle quali presentano anche luci brillanti e molti dettagli di ombre. Non essendo rimasti molto colpiti dalla retroilluminazione dello ZG9 quando l’abbiamo visto in azione al CES 2019 di gennaio, eravamo molto curiosi di analizzare questo aspetto della performance.
La buona notizia è che lo ZG9 offre prestazioni convincenti sui neri. Un TV OLED uscirebbe sicuramente vincitore per la profondità del nero assoluto, ma i neri della ZG9 sembrano davvero neri se visti isolatamente e questo è un aspetto fondamentale per godersi senza distrazioni uno show televisivo o un film. Inoltre, è fondamentale la coerenza della retroilluminazione. Fortunatamente, lo ZG9 mostra solo lievi variazioni di tonalità visibili nelle barre nere di un contenuto in widescreen in 2.35:1, in circostanze estreme e sotto un’osservazione molto ravvicinata. In altre parole, durante la normale visualizzazione non si fa quasi caso al processo di retroilluminazione e non abbiamo avuto la stessa e ottima sensazione quando abbiamo recensito il QE85Q900R di Samsung.
In nessun momento nel corso del film i vostri occhi sono ingannati a credere che stiate guardando un contenuto in 8K nativo, ma lo ZG9 non ha davvero nulla da invidiare ai migliori TV 4K in termini di nitidezza, dettaglio o controllo. Data la quantità di upscaling in ballo, è un risultato alquanto impressionante. Con questo disco possiamo anche goderci il comportamento cromatico dello ZG9 e l’efficacissima elaborazione del movimento.
Raccomandiamo di non utilizzare le preimpostazioni della modalità Cinema a causa della loro morbidezza, sfumatura seppia e mancanza di dinamismo; optiamo invece per l’impostazione Standard con Live Color abilitato o, nel caso di un UHD con Dolby Vision come quello di It, per una versione leggermente attenuata di Vivid.
In questo il film appare davvero splendido, combinando tonalità luminose e calde con un equilibrio naturale e neutro e una buona dose di sfumature. I palloncini rossi brillanti di Pennywise si distinguono nettamente contro la tavolozza più uniforme degli sfondi, mentre il calore della pelle baciata dal sole dei protagonisti è perfetto e lo stesso dicasi per dettagli sugli incarnati come lentiggini e imperfezioni.
Anche il motion processing è eccezionale per chi vuole affinare e regolare i movimenti senza introdurre artefatti attorno ai bordi o rendere l’immagine troppo “processata”. Su questo versante preferiamo usare la modalità Custom predefinita piuttosto che quella Auto, in quanto quest’ultima può risultare in movimenti un po’ “scollati”. Il motion processing è stato per lungo tempo uno dei punti forti dei TV Sony e fa piacere riscontrare come il passaggio a un pannello di 8K non abbia per fortuna cambiato la situazione. Continuerete poi a guardare un sacco di contenuti in Full HD e persino in definizione standard per il prossimo futuro, ma vista la percentuale di immagine che il TV deve generare con il suo upscaler le prestazioni dello ZG9 con queste basse risoluzioni sono a dir poco miracolose.
Il Blu-ray de Il Grinta è pulito e dettagliato, con colori bilanciati in modo impeccabile (consigliamo di disattivare Live Color per la maggior parte dei contenuti SDR), mentre il vecchio DVD di X-Men è assolutamente guardabile. Certo, un po’ di rumore si insinua qua e là e l’origine SD del contenuto è lampante, ma l’immagine complessiva è di buon livello e non peggiore di quella offerta dalla maggior parte dei TV 4K.
Qualità audio
Negli ultimi anni Sony ha sviluppato il concept Sound-from-Picture. Con i televisori OLED ciò si ottiene abbandonando gli altoparlanti tradizionali e utilizzando attuatori per far vibrare lo schermo e generare il suono, ma con un TV LCD retroilluminato tale soluzione non è possibile. Sony ha così integrato quattro set di tre diffusori nella cornice del TV e aggiunto quattro woofer sul retro, con risultati davvero sopra le aspettative.
Questo è senza dubbio uno dei migliori televisori disponibili sul mercato a livello audio. Combina la linearità e la chiarezza delle voci con un soundstage ampio e aperto, un posizionamento preciso degli effetti e una gamma bassa pesante e profonda per gli standard di un TV odierno, che tra l’altro non soffre di quella resa sgraziata e “ingolfata” tipica di quei TV che amplificano eccessivamente i bassi senza avere i driver in grado di farlo come si deve.
Sembra che il suono provenga dallo schermo, o almeno attorno ad esso, piuttosto che dal basso come succede con la maggior parte dei TV. Gli OLED di Sony collegano il suono all’immagine in modo ancora più efficace, ma qui non si va molto lontani e il tutto suona addirittura più robusto e corposo. Si potrebbe sempre fare di meglio con una soundbar, ma dovrebbe trattarsi di un modello top di gamma per battere nettamente il sistema audio di questo TV, tanto che a nostro parere la costosa Sony HT-ST5000 sarebbe un partner sonoro ideale.
Verdetto
Con nessun contenuto 8K disponibile, la maggior parte delle persone sarà inorridita dal pensiero di spendere 17000 euro per un TV 8K. Dopotutto se un TV 4K da 85’’ di fascia alta costa circa 5000 euro, è difficile giustificare ulteriori 12000 euro per qualcosa che non sfrutterete appieno per chissà quanto tempo ancora.
Ma se il costo non è un problema e siete degli incurabili early adopter tecnologici, il Sony ZG9 è il TV da acquistare. A differenza del Samsung Q900R, che era in qualche modo più debole rispetto ai suoi fratelli minori con risoluzione 4K, lo ZG9 produce un’immagine sbalorditiva, suona molto bene e il fatto che vanti un design sorprendente e accattivante non fa certo male.
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