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Sony ZG9: il TV 8K Master Series promette grandi cose

sony zg9

Abbiamo avuto l’occasione di passare un po’ di tempo davanti ai due nuovi ed enormi TV 8K Sony ZG9 da 85’’ e 98’’. Ecco com’è andata.

Al CES 2019 Sony ha svelato le sue nuove TV Master Series per il 2019 e mentre l’OLED AG9 sarà il modello più interessante per la maggior parte degli appassionati, è stato forse l’LCD ZG9 a emergere nella maggior parte dei titoli su siti e testate tecnologiche. Perché? Semplicemente perché è il primo TV 8K di Sony. Disponibile solo in due modelli di dimensioni molto grandi (85’’ e 98’’) come è d’obbligo per TV di questo tipo, lo ZG9 rappresenterà l’apice della prodezza ingegneristica di Sony quando approderà sul mercato nei prossimi mesi (non sono stati ancora precisati però i prezzi e la finestra di lancio).

Così, in attesa di una prova più approfondita che faremo in sede di recensione, vi proponiamo un primo hands-on con quello che, molto probabilmente, sarà uno dei TV più chiacchierati, costosi e ammirati di quest’anno.

Design e caratteristiche

I due Sony ZG9 che abbiamo potuto vedere uno affianco all’altro sono TV enormi e imponenti, ma anche piuttosto belli da vedere ed eleganti, in particolare sul supporto da pavimento che viene fornito con il modello da 98’’. Anche i piedini di altezza standard forniti con il modello 85’’ danno però al tutto un look ricercato ed essenziale al tempo stesso. Si tratta tra l’altro di TV piuttosto spessi a causa delle dimensioni dello schermo e dell’uso di una retroilluminazione direct LED (per non parlare del sistema audio integrato di cui paroliamo più avanti). Se quindi prediligete un design super-slim, potreste puntare sull’OLED 4K AG9.


La risoluzione 8K dello ZG9 ha richiesto il potenziamento di alcune funzionalità già esistenti negli odierni TV 4K di Sony. 8K X-Reality Pro si occupa così dell’upscaling, utilizzando un nuovo database 8K dedicato per fornire più precisione e dettaglio, mentre la funzione 8K X-tended Dynamic Range Pro aumenta la luminosità quando necessario in aree specifiche e funziona in combinazione con Backlight Master Drive, che controlla indipendentemente le zone LED (Sony non ha ancora specificato il numero esatto di zone).

A dirigere il tutto è il processore X1 Ultimate visto l’ultima volta sui precedenti televisori Master Series di Sony (gli ZF9 e AF9) e presenta funzionalità come X-Motion Clarity, l’ultima versione dell’apprezzato sistema di elaborazione del movimento targato Sony, e X-Wide Angle, progettato per migliorare gli angoli di visione rispetto ad altri TV retroilluminati.

L’HDR costituisce ovviamente una parte importante di qualsiasi TV odierno e lo ZG9 non fa eccezione visto che supporterà HDR10, HLG e Dolby Vision. Manca invece l’HDR10+, ma Sony che afferma di non averne bisogno poiché la sua stessa elaborazione svolge un lavoro simile. Un atteggiamento francamente poco chiaro da parte di Sony (condiviso tra l’altro anche da LG), anche perché Panasonic e Philips supporteranno l’HDR10+ nei loro TV del 2019.

Apprezzabile invece l’inclusione delle certificazioni IMAX Enhanced e Netflix Calibrated, entrambe progettate per fornire un’immagine che rispecchia il più fedelmente possibile l’intento di registi e direttori della fotografia (cosa molto in linea con le intenzioni dichiarate della gamma Master Series).

Sony si è rivolta ancora una volta a Google per il sistema operativo e lo ZG9 (come gli altri modelli delle gamme TV 2018) arriverà sul mercato con Android TV 8.0 Oreo a bordo. Anche in questo caso però Philips dovrebbe fare di meglio visto che i suoi nuovi TV avranno già al lancio Android TV 9.0 Pie, ma non è detto che Sony non riservi un colpo di reni all’ultimo secondo per annunciare Pie anche suoi suoi TV (noi comunque lo abbiamo visto in azione con Oreo).

Android TV offre tra le varie feature l’integrazione con Google Assistant, ma lo ZG9 supporterà anche Alexa. Inoltre, il microfono è incorporato nella cornice del TV e quindi non è necessario prendere in mano telecomando e tenere premuto un pulsante per impartire comandi vocali. Parlando del telecomando, Sony ne ha finalmente cambiato il design. Il nuovo modello evita l’approccio fin troppo essenziale di molti rivali come Samsung ed è molto più fluido ed ergonomico rispetto al suo predecessore, con una migliore spaziatura tra i pulsanti e un layout più intuitivo.

C’è anche un certo grado di integrazione con Apple, non in termini di Siri (e non è certo una grave mancanza), ma nell’integrazione con la piattaforma HomeKit per la smart home e nell’aggiunta di AirPlay 2 per lo streaming wireless di musica e film da un iPhone/iPad/Mac al TV. Ci piacerebbe davvero vedere a bordo anche iTunes Movies e la sua ampia selezione di film 4K-HDR, ma al momento solo i nuovi TV Samsung offriranno questa integrazione.

Se invece preferite godervi i film da una sorgente esterna, nei materiali di stampa Sony afferma che lo ZG9 sarà aggiornato all’HDMI 2.1. Ciò significa molto probabilmente che gli ingressi del TV sono già predisposti per l’HDMI 2.1 ma non possono essere descritti come tali fino al completamento della certificazione, che potrebbe essere successiva al lancio del TV sul mercato. Abbiamo comunque contattato Sony per chiarimenti e vi faremo sapere non appena li avremo.

Qualità video

Prima della nostra demo Toshiyuki Ogura di Sony ha parlato a lungo della distanza di visione ideale per contenuti in 8K. Potremmo scrivere pagine e pagine sulle sue ricerche, scoperte e opinioni sull’argomento, ma riassumendo è emerso che per godersi al meglio un video in 8K bisognerebbe stare a una distanza di 1,5 volte l’altezza dello schermo.

Guardando contenuti in 8K sullo ZG9 da 85” esattamente a questa distanza (183 cm dallo schermo), è molto difficile non essere d’accordo. Potreste sedervi ancora più vicino e non vedere i singoli pixel, ma si tratterebbe di una visione un po’ troppo “intensa” per i nostri occhi. A questa distanza ottimale l’immagine è già incredibilmente coinvolgente, piena di dettagli, molto profonda e tridimensionale. Sappiamo da quanto sperimentato con il Samsung Q900R che 8K funziona anche stando più lontani, ma in effetti la distanza di 1,5 volte l’altezza del TV ci è parsa ideale.

La pura risoluzione non è comunque l’unico aspetto che deve contare in un TV simile, visto che lo ZG9 produce anche dei colori davvero incantevoli, con un filmato del Carnevale di Rio che restituisce tonalità ricche e vibranti che in nessun punto virano verso l’irrealismo. È impossibile esserne sicuri senza un confronto diretto, ma sospettiamo che lo ZG9 non sia in grado di raggiungere i picchi di luminosità del Samsung Q900R. Il contrasto rimane comunque molto elevato, con bianchi brillanti a punteggiare il cielo notturno che appare straordinariamente nero nelle clip mostrate a pieno schermo e senza barre nere.

Quando però ci è stato mostrato un film in 2.39:1 (Jumanji: Benvenuti nella giungla), abbiamo notato la luce dell’immagine principale insinuarsi nelle classiche barre nere sopra e sotto. Ciò suggerisce che se da un lato Sony ha chiaramente migliorato la retroilluminazione dello ZG9 rispetto a quanto visto sullo ZF9, potrebbe essere ancora un po’ indietro su questo versante rispetto agli ultimi QLED di Samsung.

E proprio come Samsung anche Sony è ben consapevole del fatto che, senza contenuti nativi da 8K da guardare ora o anche nel prossimo futuro, il modo in cui lo ZG9 gestisce e upscala contenuti di risoluzioni inferiori è di vitale importanza per il successo del TV. Durante la nostra breve sessione dimostrativa abbiamo potuto visionare solo l’uscaling da contenuti in 4K che ci è parso comunque molto valido, con bordi ben smussati, dettagli eccellenti e davvero poca incidenza di banding o artefatti. Ovviamente dovremmo testare ulteriormente l’upscaling (anche partendo dal Full HD), ma almeno in questo hands-on non c’è stata alcuna indicazione che lo ZG9 sia inferiore ai modelli 4K nativi nel gestire contenuti in 2160p.

Qualità audio

Come già accennato, lo scopo dei TV della gamma Master Series di Sony è preservare l’intento del creatore nel modo più fedele possibile e ciò non è limitato alle prestazioni video, ma anche a quelle audio. La chiave per ottenere il sound ideale secondo Sony è fare in modo che il suono provenga direttamente dallo schermo, in particolare nel caso di TV molto grandi e di distanze di visione più brevi, poiché qualsiasi incongruità tra immagine e suono è più pronunciata.

Ovviamente, con gli OLED di Sony, il suono proviene davvero dallo schermo poiché gli attuatori fanno vibrare l’intero pannello per creare le onde sonore. Sfortunatamente questa non è un’opzione praticabile quando è necessaria una retroilluminazione e quindi lo ZG9 utilizza quattro driver frontali, di cui due integrati nella massiccia cornice sopra lo schermo e due in quella sotto.

La demo audio è stata sicuramente avvincente. Rispetto agli OLED come l’AF9 si ha un po’ meno la sensazione che il suono provenga dallo schermo, ma il risultato complessivo è molto meglio della maggior parte dei televisori LCD privi di una vera e propria soundbar. Inoltre lo ZG9 suona in modo più potente, autoritario e dinamico rispetto ai fratelli OLED.

Ciò consente di utilizzare il TV anche come diffusore centrale di un sistema di home cinema, cosa che è possibile fare (così come sull’AF9) grazie a una coppia di terminali per diffusori posizionati sul retro del TV. Con questa configurazione lo ZG9 utilizzato come canale centrale non ci ha convinti più di tanto, soprattutto in relazione a due tradizionali diffusori frontali messi a destra e a sinistra del TV, ma nel complesso il suono è risultato essere ricco e corposo per un televisore.

Verdetto iniziale

Vale la pena ricordare che tutto ciò che è scritto sopra deriva da una breve sessione demo e quindi rappresenta solo un primo approccio con un TV che necessiterà sicuramente di ben altre attenzioni. Detto questo, siamo cautamente ottimisti riguardo al Sony ZG9. Ci piace molto il fatto che Sony abbia continuato sulla strada della gamma Master Series per riprodurre l’intento dei creatori di contenuti nel modo più fedele possibile. Detto questo, con contenuti in 8K nativo ancora scarsissimi, Sony faticherà (come ha fatto Samsung) a convincere chiunque a dover sborsare una somma presumibilmente astronomica per lo ZG9.

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