HomePod sta per arrivare negli USA, in Gran Bretagna e in Australia e purtroppo non supporterà lo streaming via Bluetooth ma solo tramite AirPlay.
Mancano ormai pochi giorni al 9 febbraio, quando Apple inizierà a spedire negli USA, in Gran Bretagna e in Australia HomePod, il suo primo speaker smart annunciato inizialmente lo scorso giugno alla conferenza WWDC e la cui uscita è stata posticipata a questo mese rispetto alle previsioni iniziali che parlavano di fine 2017.
Apple nel frattempo ha aggiornato sul proprio sito la scheda tecnica di HomePod, dalla quale si evince purtroppo come questo promettente speaker smart sarà estremamente “chiuso” come ecosistema. Una cosa non certo nuova quando si parla di Apple, ma in questo caso lo è ancora di più visto che di fatto HomePod potrà funzionare solo con dispositivi iOS o con Mac e non, a differenza ad esempio degli AirPods, con qualsiasi device Bluetooth.
Infatti, pur essendo uno dei primissimi dispositivi con a bordo il Bluetooth 5, HomePod sfrutterà questa connessione solo per la configurazione iniziale e non per lo streaming. Questo significa che lo speaker di Apple non funzionerà con dispositivi Android o con qualsiasi altra sorgente audio dotata di connettività Bluetooth, ma che supporterà lo streaming audio solo tramite AirPlay.
Sarà quindi possibile streammare a HomePod la propria collezione musicale presente su iPhone, iPad, iPod Touch, Apple TV o Mac, così come i brani da Spotify o di altri servizi tramite le relative app streammandoli appunto via AirPlay e scegliendo HomePod come dispositivo di uscita.
Se invece si vuole sfruttare Siri per “parlare” con HomePod e riprodurre audio, lo si potrà fare sfruttando un abbonamento ad Apple Music, gli acquisti musicali fatti su iTunes o la propria libreria musicale su iCloud ma solo se si ha un abbonamento ad Apple Music o ad iTunes Match (lo stesso vale per le stazioni radio di Beats 1 e per i podcast presi sempre da iTunes).
Contando poi che HomePod non ha alcun ingresso audio fisico, non potrà essere utilizzato nemmeno come speaker Bluetooth da collegare a un TV se non per i contenuti di Apple TV (sempre tramite AirPlay). Insomma, una mezza delusione per chi puntava a questo speaker per sfruttarne le interessanti caratteristiche costruttive senza avere per forza un dispositivo iOS o comunque senza essere così “ingabbiati” in un unico ecosistema.
Non è detto però che Apple non punti ad aggiungere in futuro lo streaming tramite Bluetooth in modo da aprire il suo speaker anche a tutto l’immenso pubblico Android. Se non altro tra i formati audio supportati compaiono, oltre agli immancabili AAC (da 16 a 320 Kbps) e MP3 (fino a 320 Kbps), anche AIFF, WAV e FLAC, mentre non c’è alcun riferimento a formati hi-res.
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