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Grado PS1000e: non sono perfette, ma che verve

Grado PS1000e

A circa 2200 euro le Grado PS1000e non sono certo abbordabili e il design aperto non piacerà a tutti, ma averne di cuffie così vitali, agili e trasparenti.

Grado produce alcune delle cuffie dall’aspetto più distintivo sul mercato, con alcuni dei suoi prodotti che potrebbero benissimo essere indossati da un operatore radio della Seconda Guerra Mondiale. L’azienda americana (qui la nostra recente intervista a John Grado) è giustamente orgogliosa di questo look e possiamo capire il perché, essendo sia funzionale, sia immediatamente riconoscibile. A parte qualche azzeccato abbellimento rispetto ai modelli meno costosi della line-up, le Grado PS1000e non sono poi tanto diverse.

Costruzione

Le Grado PS1000e, [amazon_textlink asin=’B00L1OIAHY’ text=’disponibili in Italia a circa 2200 euro’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’15e15def-f1db-4f54-9a28-c798fb898e26′], hanno come da tradizione un design aperto. Anche le nuovissime cuffie wireless dell’azienda (le GW100), seguono lo stesso principio. Questa è una scelta ingegneristica sorprendente per un prodotto del genere, soprattutto quando si considera la quantità di suono ambientale che entra nelle orecchie dell’ascoltatore e il modo quasi indistinto con cui la musica viene riprodotta.

C’è comunque un lato positivo ed è anche bello grande. Un design aperto elimina la necessità dell’involucro dietro il driver e, con esso, tutte le risonanze e le riflessioni che sono parte integrante di tale configurazione. Il risultato, tutto sommato, dovrebbe essere un suono migliore e più articolato, almeno sulla carta.


Gli auricolari delle PS1000e utilizzano un nucleo interno in mogano lavorato a mano e appositamente trattato, mentre la parte esterna dei padiglioni è in alluminio cromato. La combinazione dei due materiali si traduce in una piattaforma ben ammortizzata e a bassa risonanza sulla quale far lavorare i nuovi driver da 50 mm. Gli ingegneri di Grado hanno inoltre lavorato sodo su questo driver, perfezionando la bobina e il diaframma per migliorare la reattività e l’accuratezza.

Si ha la netta sensazione che ogni aspetto del design sia stato preso in seria considerazione, dalla qualità del cavo (un lungo conduttore di rame di alta purezza a 12 core) ai cuscinetti oversize in schiuma progettati per posizionarsi intorno all’orecchio e mantenere un certo spazio tra il driver e l’ascoltatore.

Comfort

Grado ha puntato molto anche sull’ergonomia di queste cuffie, affermando che sono tra le più comode disponibili. Non se ne siamo però così sicuri. Il peso complessivo infatti è abbastanza alto (483 g senza cavo) e concentrato proprio su questi padiglioni così “robusti”. In combinazione con la pressione verso l’interno relativamente leggera, le cuffie tendono a muoversi quasi a ogni minimo movimento della testa. Questi grandi cuscinetti in schiuma non sono poi adatti a tutti, ma se non altro la natura aperta del design impedisce alle orecchie di “surriscaldarsi” nell’uso prolungato e la fascia, sebbene leggermente imbottita, è ampia e ben modellata.

Le Grado PS1000e non emanano lusso o qualità costruttiva come capita invece con i modelli top di gamma rivali di Sennheiser e Beyerdynamic, ma a ben vedere Grado non ha mai puntato su questo aspetto esteriore per i suoi prodotti. Tuttavia, sono cuffie assolutamente solide e in grado di sopportare anni di utilizzo senza problemi. Nella nostra esperienza i cuscinetti in schiuma sulle cuffie Grado tendono a deteriorarsi e richiedono una sostituzione periodica nell’arco di alcuni anni, ma non è un grosso problema in quanto i ricambi sono facilmente disponibili a prezzi non certo stellari.

Qualità audio

Non siate tentati di risparmiare sulla sorgente audio da cui trasmettere musica a queste cuffie. Mentre Grado fornisce un adattatore da 6,3 mm a 3,5 mm per consentire il collegamento delle PS1000e a uno smartphone o a un tablet, non sono certo queste le sorgenti audio ideali. Certo, avrete un suono comunque decente (parliamo pur sempre di cuffie con una sensibilità di poco meno di 100 dB), ma non riuscirete a capirne e ad apprezzarne affatto il valore.

Per farlo davvero, avrete perciò bisogno di una sorgente di alta qualità. Il nostro laptop con il software Audirvana Plus e pieno zeppo di file audio lossless e hi-res è un buon punto d’inizio, anche se passando a una sorgente high-end dedicata come il nostro streamer di riferimento Naim NDS/555PS il miglioramento è ovvio e notevole.

Abbiamo inoltre usato l’eccellente DAC/amplificatore cuffia Chord Hugo TT2 per la maggior parte dei test, cambiandolo qualche volta con il meno costoso Hugo 2. La prima sensazione emersa dagli ascolti è che queste cuffie siano spaventosamente trasparenti e quindi qualsiasi mancanza di qualità nella registrazione, nella sorgente o nell’amplificazione sia facilmente udibile.

Se ciò dà l’impressione che queste Grado non siano particolarmente clementi… beh è proprio così. Possono facilmente sembrare aspre e aggressive se provocate da carenze nella catena di ascolto ed è quindi una buona idea associarle con un’elettronica raffinata. Una volta fatto questo e ascoltando registrazioni di un certo valore produttivo, le PS1000e iniziano a brillare.

Sono cuffie incredibilmente “drammatiche”, rivelando con facilità variazioni di bassa e alta entità. Con La sagra di Primavera di Stravinsky queste cuffie prendono vita, restituendo alla perfezione le dinamiche di ampio respiro della registrazione e un senso di attacco spesso feroce. Ci sono tantissimi dettagli da assaporare e tutto è organizzato con compostezza e stabilità.

Siamo anche presi dalla pura e semplice reattività di queste Grado; raramente infatti ci imbattiamo in cuffie che suonano così veloci e agili, pronte a rispondere al minimo cambiamento ritmico e dinamico con tale determinazione. Timbricamente sono però un po’ troppo spinte verso le frequenze medie e alte e mancano un po’ di raffinatezza in queste aree rispetto alle rivali migliori.

Questo fa parte del motivo per cui sono così esigenti riguardo alla qualità del segnale, ma al tempo stesso questa loro natura dà anche un equilibrio emozionante e immediato che le rende cuffie particolarmente vive ed energiche. Tale sensazione è rafforzata quando facciamo partire Broken Politics di Neneh Cherry. Le Grado rendono superbamente la produzione elettronica e stratificata e distribuiscono i complessi schemi ritmici dell’album con la stessa sicurezza con cui Einstein spiegherebbe la sua teoria della relatività.

Siamo impressionati dall’eccellente risoluzione dei dettagli, dal modo in cui le Grado rendono le trame strumentali e da come mantengono una presa salda su più elementi strumentali senza perdere traccia della musica nel suo complesso. La voce della Cherry è piena di sottigliezze e passione, ma anche di calore e corpo naturali. Aggiungete a ciò bassi meravigliosamente articolati che compensano ciò che manca in termini di autorità e grip e avrete un paio di cuffie tutte da gustare.

Verdetto

Come avrete forse capito dal voto finale, le Grado PS1000e non sono cuffie perfette, ma nelle loro aree di forza sono molto difficili da superare. Se preferite l’eccitazione alla raffinatezza e il puro intrattenimento all’analisi, sono cuffie semplicemente superbe. In caso contrario, se avete a disposizione oltre 2000 euro di budget, la scelta per modelli di altri brand con design chiuso e meno orientati a enfatizzare i medio-alti non manca di certo.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Summary

A circa 2200 euro le Grado PS1000e non sono certo abbordabili e il design aperto non piacerà a tutti, ma averne di cuffie così vitali, agili e trasparenti.

Pro
Sound eccitante e pieno di vitalità
Timing e dinamiche super

Contro
Mancano un po’ di raffinatezza
Non tutti le troveranno confortevoli

Scheda tecnica
Tipo trasduttore: dinamico
Design: aperto
Risposta in frequenza: 5 – 50.000 Hz
SPL 1mW: 99.8 dB
Impedenza nominale: 32 ohms
Peso: 483 grammi senza cavi
Prezzo: 2190 euro
Sito del produttore: www.gradolabs.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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