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Elac Debut 2.0 5.1 Home Theatre System: che bomba!

elac debut

Volete mettervi in casa un sistema 5.1 spendendo poco più di 2000 euro? Con l’Elac Debut 2.0 5.1 Home Theatre System andate sul sicuro.

Gli artisti di elevata caratura (e di qualsiasi genere) non sempre si combinano al meglio quando collaborano tra loro e questo vale anche se si parla di hi-fi, soprattutto in relazione ai sistemi home cinema; a volte infatti i singoli diffusori di un kit 5.1 possono essere eccellenti, ma se messi insieme non sempre fanno faville.

Il sistema Elac Debut 2.0 5.1 Home Theatre System ha almeno sei di questi elementi: i diffusori frontali da pavimento Elac Debut 2.0 F5.2 e i diffusori surround da stand Elac Debut 2.0 B5.2 sono entrambi modelli eccellenti, ma abbinati a un centrale e a un subwoofer che non abbiamo mai testato possono assicurare lo stesso una qualità da cinque stelle? Potete comporre questo sistema acquistando separatamente i sei componenti per una spesa vicina ai 2500 euro, oppure rivolgervi ad alcuni store online stranieri e spendere molto meno per l’intero kit.

Costruzione

I diffusori Elac Debut 2.0 sono stati riprogettati rispetto all’originale gamma Debut del 2016. Gli interni dei cabinet in MDF e gli stessi driver sono cambiati. Ciò che invece non è cambiato è la loro classe, troppo spesso ingiustamente sottovalutata a favore magari di brand più conosciuti. La costruzione è più solida di prima grazie al rinforzo in MDF interno, che aggiunge rigidità e resistenza e riduce le vibrazioni indesiderate. I diffusori sono rifiniti in un finto vinile di frassino nero che si adatta praticamente a ogni ambiente domestico.


Anche i driver rappresentano un passo avanti. I nuovi tweeter a cupola di seta hanno un surround wide-roll che alza la risposta in frequenza fino a 35kHz per una riproduzione più realistica nella parte superiore della gamma. I coni dei woofer sono invece realizzati con una fibra di aramide intrecciata che secondo Elac risulta più flessibile e resistente rispetto alla carta o al polipropilene. Si tratta di una precisa scelta del produttore tedesco alla ricerca del compromesso ideale tra rigidità e smorzamento necessari per bloccare le risonanze indesiderate.

Queste novità si trovano all’interno dei frontali da pavimento Elac Debut 2.0 F5.2, dei due surround da stand Elac B5.2 e del diffusore centrale C5.2. I primi sono dotati di quattro driver ciascuno: un tweeter a cupola in seta da 25 mm e tre woofer da 13 cm, con in più tre porte reflex posteriori per una spinta più profonda sui bassi. I diffusori surround sono invece dotati di un tweeter e di un singolo woofer, con la porta reflex sistemata nella parte anteriore per rendere meno stringenti le distanze di posizionamento dai muri. Anche il diffusore centrale Elac C5.2 ha le porte frontali; sono due e si trovano alle estremità del cabinet accanto ai due woofer.

Esistono anche i moduli Dolby Atmos Elac Debut 2.0 A4.2, che non sono inclusi nel pacchetto ma che sono disponibili a un costo aggiuntivo di circa 250 euro la coppia. Questi si adattano sia ai diffusori anteriori che surround e trasformano il set-up 5.1 in un sistema a 5.2.1 canali per sfruttare gli effetti sonori in altezza nelle tracce audio in Dolby Atmos.

Infine troviamo il subwoofer Elac SUB3010, una “scatola” alta 36 cm e dal peso di 14,5 kg che monta un woofer da 25 cm. Non ci sono controlli del volume sul retro; al loro posto di usa l’app per smartphone Elac SubEQ, da cui è possibile controllare il volume tramite Bluetooth o utilizzare il microfono dello smartphone per determinare le migliori impostazioni di equalizzazione. Detto questo, la maggior parte delle persone probabilmente utilizzerà il microfono e i controlli sul proprio amplificatore home cinema.

Qualità audio

Facciamo partire il Blu-ray di Toro scatenato di Martin Scorcese e selezioniamo la traccia originale in DTS-HD Master Audio 5.1. L’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni fa subito capire di che pasta sia fatto questo kit multicanale di Elac. Gli archi si diffondono nella stanza con potenza, dinamica e tanti dettagli, travolgendoci e facendoci subito entrare nel mood del film come meglio non potevamo sperare. Rimasterizzata o meno, questa non è una colonna sonora facile da rendere al meglio, ma i diffusori Elac ci riescono alla grande. L’audio è leggermente chiaro e quasi “sgranato”, ma ciò che ascoltiamo è innegabilmente bello considerando poi i quasi quarant’anni trascorsi dall’uscita del film.

Mentre l’azione passa al combattimento di LaMotta del 1941 con Jimmy Reeves, tutti i diffusori entrano finalmente in azione. I pugni colpiscono duro e trasmettono quasi un peso minaccioso. Il soundstage ricreato dai tre frontali è raffinato, levigato e perfettamente unito. Gli effetti del pubblico provengono da ogni parte e ci sentiamo davvero in mezzo al ring.

Ciò che stupisce è il realismo del paesaggio sonoro. Questi non sono effetti selezionati e collocati in uno dei sei diffusori, ma un’immagine audio deliziosamente bilanciata che immerge lo spettatore nell’esperienza cinematografica. Passiamo all’appuntamento con Vikki guidando attraverso i sobborghi di New York a bordo di una decapottabile. Il suono dal centrale è dettagliato, chiaro e naturale e le voci sono ricche e pulite. Sentiamo dettagliatamente il vento e il canto degli uccelli al passaggio dell’auto. Più avanti nella scena del ristorante la musica della band jazz è vivace ed energica e si combina in modo uniforme con il dialogo.

La raffinatezza del cinema classico lascia il posto all’azione ben più contemporanea di Baby Driver. Da subito ci ritroviamo nell’auto della fuga dalla rapina con Bellbottoms di The Jon Spencer Blues Explosion che esplode attraverso gli auricolari della Apple. È un complicato mix di suoni tra pneumatici che stridono a sinistra e a destra, le sirene della polizia che ululano davanti e dietro e il brano in sottofondo, ma gli Elac organizzano il tutto con grande aplomb.

Il palcoscenico sonoro è legato insieme in modo brillante, anche se i tecnici audio hanno chiaramente posizionato gli effetti in modo più mirato su ciascun canale nel mix. Tuttavia, il suono è ancora fluido mentre l’auto si dirige verso l’autostrada, con l’audio che si muove fedelmente da un diffusore all’altro a seconda delle inquadrature sull’auto. Non è quel suono troppo sfrontato o aggressivo che alcuni diffusori a questo prezzo potrebbero restituire giusto per fare un po’ di scena. È invece sottile ed equilibrato, senza parti della gamma di frequenze dominanti ma ancora scattanti e nitide. La qualità dell’audio rimane coerente da un diffusore all’altro e da una scena all’altra. È un carattere sonoro neutro e trasparente ma capace di calore quando richiesto.

Passiamo poi al live dei Talking Heads nel film concerto Stop Making Sense del 1984 e c’è un vero senso di spazialità creato tra il frontman David Byrne e i suoi coristi e ogni strumento suona in modo ricco e pieno. Anche quando proviamo i diffusori Dolby Atmos opzionali posti solo sui due diffusori frontali con la traccia originale di The Predator (il reboot dello scorso anno), c’è uno spiccato senso di altezza.

La tensione è notevole mentre i versi e gli echi dell’alieno si muovono sulle nostre teste tra gli alberi. L’audio è ancora molto incentrato sulla parte anteriore del soundstage ed è ovvio che aggiungendo altri due speaker Atmos sopra i due surround l’esperienza guadagnerà anche sul versante posteriore. Il sistema Q Acoustics 3050i 5.1 ha forse più volume e impatto, ma se nella vostra esperienza home cinema puntate soprattutto su raffinatezza e immersione, vale la pena pagare qualcosa di più per questo sistema di Elac, mentre per più calore e impatto il sistema di Q Acoustics rappresenta la scelta migliore.

Verdetto

Saremmo felici di passare più tempo a guardare i nostri film preferiti solo per il piacere di vedere cosa può fare questo kit di diffusori. La sua produzione sonora raffinata, sensibile e “setosa” crea quel tipo di soundstage meravigliosamente aperto e dettagliato che rappresenta il vero suono del cinema. Difficilmente troverete di meglio a questo prezzo.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Volete mettervi in casa un sistema 5.1 spendendo poco più di 2000 euro? Con l’Elac Debut 2.0 5.1 Home Theatre System andate sul sicuro.

Pro
Soundstage molto immersivo
Bilanciamento tonale raffinato
Sound pulito, brillante e dinamico

Contro
Nulla da segnalare a questo prezzo

Sito del produttore: www.elac.com
Distributore italiano: www.lpaudio.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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