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Diffusori da stand ProAc Response D2R – La recensione

Response D2R

I diffusori da stand ProAc Response D2R arrivano 11 anni dopo i precedenti D2 e portano in dote un tweeter a nastro… ma non solo

Gli originali ProAc Response D2 risalgono al 2008 e, nonostante il decennio trascorso, rimangono ancora in produzione e sono rimasti diffusori da stand assolutamente competitivi, soprattutto se riuscite a trovarli a buon prezzo (in Italia quello di listino è di 3690 euro). I nuovi Response D2R, che costano invece 4760 euro, non sono in realtà un rimpiazzo, ma sono destinati a integrare il modello originale e la loro grande novità è l’inclusione di un tweeter a nastro.

ProAc ha da tempo offerto la scelta di un tweeter a nastro anziché di un’unità a cupola nei suoi più costosi diffusori da pavimento Response (dai D 20 Ribbon in su), ma questa è la prima volta che dei modelli da stand del brand integrano questo tipo di driver. Se pensate però che aver aspettato oltre dieci anni per un nuovo modello solo per trovare un tweeter a nastro sia un po’ deludente, aspettate a giudicare, visto che i ProAC Response D2R hanno molto altro da offrire.

Costruzione

Il mercato dei diffusori si basa su principi ingegneristici ben consolidati e, a condizione che l’azienda abbia le basi giuste, non c’è motivo per cui un vecchio design non possa essere competitivo ancora oggi. La gamma Classic di Spendor, ad esempio, utilizza tecniche di ingegneria vecchie di circa mezzo secolo, pur rimanendo eccellente. Quindi, non appena osserviamo da vicino i D2R, siamo colpiti da quanto sembrino ancora contemporanei. Non troverete infatti cabinet curvi o materiali a cono particolarmente fantasiosi, bensì dei diffusori da stand di medie dimensioni (l’altezza è di 43 cm) e dal design quantomai tradizionale.


Il cabinet è realizzato in compensato marino spesso 15 mm rivestito da uno strato bituminoso per lo smorzamento. Questo design rispecchia i principi di progettazione del cabinet dei già citati Spendor e l’idea è di spostare le risonanze del cabinet lontano dalla gamma media (dove il nostro udito è più sensibile) e nella regione dei bassi.

Il tweeter a nastro da 60 x 10 mm è lo stesso utilizzato nei modelli Response più costosi. C’è una camera posteriore smorzata dietro il diaframma per aiutare con la dinamica e la chiarezza e, piuttosto insolitamente, troviamo un magnete in alnico piuttosto che in neodimio come ci saremmo aspettati. Alcuni progettisti di diffusori ritengono che il primo offra un suono migliore nei tweeter, nonostante la più moderna alternativa al neodimio offra di più in termini di intensità del campo magnetico su base omogenea.

Il materiale pubblicitario di ProAc, forse un po’ stranamente, non prende una posizione ferma sul fatto che l’opzione a nastro suoni meglio del più tradizionale tweeter a cupola, sostenendo che è una questione di preferenza personale. Nella nostra esperienza, l’opzione a nastro restituisce un suono chiaramente più trasparente e dettagliato che preferiamo e per il quale saremmo disposti a pagare il prezzo premium richiesto da questi diffusori.

Il driver mid/bass da 16,5 cm sottostante è un’unità altrettanto impressionante, con il suo telaio rigido, il sistema motore accuratamente rifinito e il cono in fibra di vetro. È sintonizzato da una porta frontale e scende addirittura fino a 30Hz, anche se le specifiche di ProAc non elencano i limiti del livello di uscita per questa misurazione.

Tradizionalmente ProAc ha cercato di rendere i propri diffusori compatibili con una vasta gamma di amplificatori e i D2R non sono diversi. Mentre una sensibilità di 88 dB/W/m e un’impedenza nominale di 8 ohm non differiscono poi tanto dai valori di altri diffusori simili, i D2R sono più facili da pilotare rispetto alla maggior parte dei concorrenti.

ProAc ha sempre realizzato diffusori con grande cura e i Response D2R mantengono questa tradizione. Sono infatti solidi e sufficientemente pesanti (11 Kg). C’è una scelta di sei colorazioni standard in vero legno (frassino nero, mogano, ciliegio, noce, rovere e bianco), con in più le finiture extra in ebano e palissandro che alzano il prezzo di listino a 5315 euro.

Compatibilità

Dovrete dedicare un po’ di tempo al setup di questi diffusori se vorrete ottenere il meglio da essi. Il sample che abbiamo testato ha impiegato circa tre giorni di uso continuo per suonare al meglio, dopo averlo trovato inizialmente stretti, piccoli e privi di calore. Quindi, non siate precipitosi nel giudicare dai primissimi ascolti.

Non lesinate nemmeno sui supporti. Nella nostra esperienza, questi diffusori suonano al meglio su supporti solidi, carichi di massa, anche se non ci sono problemi nello sperimentare alternative. Data la trasparenza dei D2R (per non parlare del prezzo), è inoltre consigliabile abbinarli a sorgenti e a un amplificatore altrettanto capaci. Non capirete infatti di cosa siano capaci questi diffusori se non fornirete loro un segnale di qualità adeguata.

Nel nostro caso abbiamo eseguito i test alternando il Supernait 3 di Naim al 5805 di Mark Levinson (entrambi amplificatori integrati), concedendoci però anche la nostra nuova combinazione di riferimento pre-finale Burmester 088/911 Mk 3. I ProAc sono così trasparenti da mostrare i relativi punti di forza e di debolezza di ognuna delle tre opzioni. Durante la sessione di ascolto i D2R si sono dimostrati quasi altrettanto rivelatori quanto gli ATC SCM50 che usiamo da diverso tempo come nostri diffusori di riferimento e che costano più del doppio.

Questi ProAc sono un po’ più noiosi sul posizionamento rispetto ai D2 standard. Quel tweeter a nastro ha molti aspetti positivi ma è più esigente per un’installazione ottimale. Assicuratevi quindi di tenere i diffusori lontano dalla parete posteriore della stanza e di ottenere una giusta inclinazione verso la posizione di ascolto (si tratta di ottenere il giusto equilibrio tra messa a fuoco stereo e solidità dell’immagine sonora). Infine, assicuratevi che i vostri supporti alzino sufficientemente i diffusori per allineare le vostre orecchie al tweeter.

Inseriamo i ProAc nel nostro sistema di riferimento (streamer Naim ND 555/555 PS DR e il già citato amplificatore Burmester 088/911 Mk3) e ci sediamo in attesa di essere intrattenuti. Siamo sempre stati grandi fan dei D2 standard e quindi ci aspettiamo una resa eccellente da questi loro eredi. Per fortuna, siamo lieti di segnalare che è esattamente ciò che otteniamo.

Qualità audio

I Response D2R sono altoparlanti meravigliosamente espressivi, anche a bassi livelli di volume. Facciamo partire Mira di Melody Gardot e loro rispondono con un’esibizione agile e vivace, che mescola informazioni con intrattenimento in un modo mai sperimentato prima con diffusori da stand in questa fascia di prezzo. La loro gamma media inoltre è una vera delizia, offrendo i toni vocali ricchi e giocosi della Gardot con notevole abilità. Questi diffusori trasmettono in modo superbo le sfumature e la trama variabile della sua voce rendendola quantomai viva.

Siamo anche soddisfatti dal modo in cui questi diffusori restituiscono i ritmi complessi della canzone. Emergono infatti precisione, un buon senso di spinta e fluidità nonostante gli arrangiamenti ricchi di strumenti. Persino diffusori estremamente capaci su questo versante come gli Special Forty di Dynaudio non suonano così sicuri e autoritari con questo brano.

Passiamo a La Sagra di primavera di Stravinsky e questi ProAc continuano a stupire con le loro dinamiche su larga scala. Questi non sono diffusori particolarmente grandi, quindi i bassi davvero profondi non sono nel menu, ma per le loro dimensioni la gamma bassa è impressionante, profonda e autorevole. Quel tweeter a nastro brilla per la quantità di dettagli che riesce a portare a galla e, a differenza di progetti simili, evita di sembrare un po’ sterile e tonicamente “grigio”. L’integrazione con il driver mid/bass sottostante è gestita perfettamente e c’è una coerenza nel carattere sonoro davvero straordinaria nel passaggio dalle frequenze più basse a quelle più alte.

L’imaging stereo è ben stratificato e piacevolmente preciso. È un palcoscenico sonoro ampio che rimane stabile e solido anche quando la musica diventa esigente. Quando chiudiamo gli occhi, è difficile individuare le posizioni esatte dei D2R e questa è una prova inconfutabile della silenziosità del cabinet. L’aggettivo neutro non è la prima cosa che viene in mente quando pensiamo al bilancio tonale dei ProAc. Allo stesso modo i concorrenti dal prezzo simile di Spendor o ATC eccellono in questo settore, ma i D2R non sono da meno. Sebbene abbiano un carattere più forte di alcuni dei loro rivali, questo tende a funzionare bene su un’ampia gamma di musica.

C’è poi un calore naturale nella gamma media che aiuta a rendere le voci più convincenti, ma forse ci sarebbe bisogno di un po’più di entusiasmo in gamma alta per ottenere qualcosa di più. Tuttavia, nessuno di questi aspetti inficia i loro notevoli punti di forza. I D2R sono felici di suonare qualcosa di intimo come Fast Car di Tracey Chapman così come i Nirvana. Hanno un sacco di attacco agli estremi delle frequenze, ma abbastanza in termini di sottigliezza per evitare di sembrare eccessivamente aggressivi.

Verdetto

Nonostante la loro evidente trasparenza, questi ProAc non danno mai l’impressione di essere diffusori analitici. Se poi li abbinate a partner adeguatamente talentuosi, eccellono nel dare alla musica le luci della ribalta. Non potremmo chiedere altro.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

I diffusori da stand ProAc Response D2R arrivano 11 anni dopo i precedenti e apprezzatissimi D2 e portano in dote un tweeter a nastro che fa la differenza. Ma anche il resto è da cinque stelle.

Pro
Dinamicamente espressivi
Bassi potenti, agili e autoritari
Trasparenza eccellente
Costruzione e finitura impeccabili

Contro
Ci mettono un po’ a “sciogliersi”

Scheda tecnica
Design: due vie
Impedenza nominale 8 ohm
Risposta in frequenza: da 30Hz a 30kHz
Sensibilità: 88.5db
Dimensioni: 43 x 20,3 x 26 cm
Peso: 11 kg (ciascuno)
Prezzo: 4760 euro la coppia
Sito del produttore: www.proac-loudspeakers.com
Distributore italiano: www.audioreference.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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