Secondo alcune indiscrezioni già a metà del prossimo anno Samsung potrebbe attivare una linea pilota per la produzione di substrati QD-OLED.
Secondo una recente notizia riportato sul sito di DSCC, Samsung attiverà nella metà del prossimo anno una linea pilota per la produzione di substrati QD-OLED, confermando così le voci di un precedente rapporto di ETNews di cui avevamo parlato a fine giugno. L’impianto sarebbe di generazione 8,5 (2.200 x 2.500 mm) e produrrebbe 5000 substrati mensili, ma per il 2020 (se tutto dovesse andare come previsto) si passerebbe a 20.000 substrati/mese e a 30.000 nel biennio 2021-2022.
Il precedente report di ETNews specificava che Samsung avrebbe utilizzato OLED blu con filtri Quantum Dot per il verde e il rosso. Ciò avrebbe evitato in effetti di scontrarsi con i brevetti di LG Display e di creare TV OLED con una luminosità più elevata e una copertura colore più ampia rispetto agli attuali modelli sul mercato. Naturalmente la data di metà 2019 si riferisce all’inizio della produzione pilota e ciò significa che una produzione di massa arriverà solo in un secondo tempo o, nel caso Samsung dovesse incontrare gravi problemi di produzione, potrebbe non arrivare affatto.
La tecnologia QD-OLED può essere definita come un mix tra l’attuale tecnologia QLED di Samsung (con tutto ciò che ne deriva a livello di luminosità e riproduzione cromatica) e l’OLED, i cui benefici sono ormai ben noti a tutti tra spessore del TV estremamente ridotto, livello dei neri e contrasto praticamente infinito.
Questi schermi QD-OLED utilizzerebbero apparentemente OLED blu come fonte luminosa invece della retroilluminazione dei display Quantum Dot. Filtri di colore rosso e verde con un Quantum Dot vengono quindi posizionati sopra l’OLED blu, ottenendo uno schermo OLED autoemissivo potenziato dai Quantum Dot per migliorare la riproduzione dei colori.
La rimozione della retroilluminazione dovrebbe quindi rendere questi TV QD-OLED più sottili e leggeri rispetto agli attuali modelli QLED, oltre ad aumentare sostanzialmente l’angolo di visione effettivo prima che i colori e il contrasto inizino a perdere di intensità. Al momento (ed ecco perché è meglio andarci cauti con le previsioni) ci sarebbe però un importante problema ancora da risolvere, a causa principalmente della fuoriuscita di luce dall’OLED blu e sull’impatto che ciò avrebbe sulla resa cromatica, anche se non si parla di un limite insormontabile.
Tra l’altro i QD OLED dovrebbero essere avvantaggiati come costi produttivi in quanto si parla di pixel composti da 3 sub-pixel contro i 4 degli OLED WRGB di LG. Resta il fatto che questa tecnologia potrebbe, nel peggiore dei casi, fare la fine di altre sperimentazioni non andate poi a buon fine come le tecnologie FED e SED, senza poi contare che tra 8K e microLED l’immediato futuro di Samsung non è certo avaro di promettenti novità per quanto riguardo il settore TV.
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