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Soundbar Yamaha YAS 209 – La recensione

YAS 209

Buone prestazioni con tracce multicanale e una resa generale più che valida per la soundbar Yamaha YAS 209, ma a questo prezzo c’è di meglio in giro.

Nel mondo delle soundbar a prezzi accessibili al momento sembrano essere in atto tre tendenze principali: la rinuncia al subwoofer separato, l’aggiunta del controllo vocale (Alexa o Google Assistant) e l’upgrade al Dolby Atmos tramite HDMI eARC. Di queste tre tendenze Yamaha ha deciso di aderire a una sola con la sua nuova soundbar YAS-209, disponibile a breve in Italia a 459 euro.

Come il modello precedente (la YAS-207 che per il momento non è ancora stata tolta dal listino Yamaha), la nuova soundbar del produttore giapponese è infatti dotata di un subwoofer wireless (parliamo di una configurazione a 2.1 canali) e rinuncia al Dolby Atmos e all’eARC a favore del DTS Virtual: X e dell’ARC standard. Rimane allora il controllo vocale tramite Alexa, che è integrato direttamente nella soundbar (anziché nel telecomando) grazie a due microfoni.

Ovviamente, ciò che conta di più sono le prestazioni e la Yamaha YAS-209 mantiene ampiamente l’ottima reputazione che il brand nipponico si è guadagnato in tutti questi anni con le sue soundbar. Anche perché (diciamola tutta) c’è stato un periodo non molto distante da oggi in cui i modelli top di gamma di Yamaha erano semplicemente i migliori sul mercato.


Costruzione

Sebbene non ci sia un enorme spazio per la creatività nella progettazione di una soundbar (lunga e sottile è quasi un dato di fatto), la YAS-209 è più elegante e alla moda della maggior parte delle sue concorrenti. I suoi bordi arrotondati e il rivestimento in tessuto la fanno sembrare infatti come se appartenesse alla famiglia di speaker di Amazon Echo.

Rispetto alla soundbar di riferimento in questa fascia di prezzo (la [amazon_textlink asin=’B07DLGXHW4′ text=’Sonos Beam’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’6832ae4e-f4fb-4c89-ac14-e7c4a71f2494′]), la Yamaha YAS 209 è un po’ più lunga (93 cm contro 65 cm), ma all’incirca ha la stessa altezza e profondità. Ciò significa che si adatta perfettamente alla maggior parte dei televisori senza bloccare i segnali dal telecomando e, tra l’altro, può anche essere montata a parete in modo economico e semplice. All’interno troviamo quattro driver full-range da 4,6 cm e un tweeter a cupola da 2,5 cm, con una potenza totale di uscita di 200W contando anche i 100W del subwoofer.

Questa unità separata con cono da 16 cm e dal peso di circa 8 Kg (la soundbar pesa invece 2,7 Kg) offre chiari vantaggi in termini di profondità e peso dei bassi, ma significa anche che è necessario trovargli il giusto spazio. Essere wireless significa meno ingombro e maggiore versatilità, ma c’è un limite a quanto può essere nascosto: il subwoofer infatti funziona meglio nello spazio libero e relativamente vicino alla soundbar.

Sulla parte superiore della soundbar c’è una fila di “pulsanti” sensibili al tocco che controllano il volume, l’alimentazione, la selezione degli ingressi e l’attivazione dei microfoni. C’è anche una fila di piccoli LED, ognuno etichettato con il nome di una fonte o funzionalità. In assenza di un display, questi LED si accendono in diverse configurazioni per indicare quando avete modificato un’impostazione.

Capire cosa indichi ogni disposizione luminosa significa fare riferimento al manuale, il che non è proprio l’ideale per chi cerca la massima immediatezza. Per fortuna la configurazione iniziale della soundbar è molto intuitiva e rapida e l’app Sound Bar Controller offre un modo più chiaro per modificare le impostazioni. Potete utilizzare l’app per il controllo quotidiano della soundbar, ma c’è anche un semplice telecomando in bundle per la gestione rapida di ingressi e preset audio.

Caratteristiche

Sul retro della soundbar troviamo un singolo ingresso HDMI compatibile con segnali 4K e HDR e un’uscita HDMI ARC. Ci sono anche un ingresso ottico per i televisori che non supportano ARC e una presa Ethernet per coloro che preferiscono utilizzare una connessione di rete cablata invece del Wi-Fi (comunque presente). La connettività della YAS-209 a Internet abilita, tra le altre cose, Spotify Connect e c’è anche il Bluetooth in versione 4.2 (niente aptX o aptX HD purtroppo).

La YAS 209 accetta tracce audio in Dolby Digital, DTS e PCM fino a 5.1 canali, senza supporto nativo per i formati audio basati su oggetti Dolby Atmos o DTS:X. Invece, come già accennato, la soundbar utilizza l’elaborazione DTS Virtual:X per aggiungere un’estensione virtuale in altezza ai segnali audio tradizionali. Questa funzione è attivata tramite il pulsante 3D Surround sul telecomando.

Con il DTS Virtual: X disabilitato, la soundbar aggiunge comunque all’audio l’elaborazione del suono surround virtuale senza gli effetti di altezza, ma è possibile disattivare completamente l’elaborazione abilitando la modalità stereo. Vi consigliamo di farlo quando ascoltate la musica. Altrimenti, potete restare più o meno fedeli al preset Movie.

Vi consigliamo anche di rimanere con la modalità Bass Extension attivata, poiché il suono è un po’ troppo leggero senza di essa. Clear Voice, invece, progettata per favorire la percezione dei dialoghi, è una modalità che ci è parsa inutile durante tutto il nostro test, ma potrebbe essere di beneficio per coloro che hanno problemi di udito.

Qualità audio

Iniziando con la traccia inglese in DTS-HD Master Audio 5.1 di Harry Potter e i Doni della morte – Parte 2 in Blu-ray, che viene riprodotta dalla soundbar nella sua versione core in DTS 5.1, siamo immediatamente colpiti da quanto messo in campo dalla YAS-209. C’è un ottimo mix di solidità e peso nella raffica magica lanciata su Hogwarts e mentre la telecamera si sposta in alto durante l’attacco al suolo, gli effetti oscillano accuratamente attorno al palcoscenico sonoro ampio ed esteso un po’ anche in altezza offerto dall’elaborazione DTS Virtual: X.

Com’era prevedibile, ci sono molti bassi in campo, che però non diventano mai soverchianti. A differenza della Yamaha, la soundbar Sony HT-X8500 priva di subwoofer soffre di una gamma media un po’ attenuata e poco incisiva nello stesso frangente. Passando alla scena dei bombardamenti di Unbroken, la YAS-209 offre una resa spaziosa e d’atmosfera. Non è così avvolgente come la Sony, ma i potenti motori del Liberator B-24 e il rumore circostante ricreano comunque un messaggio sonoro ampio e d’impatto. Quando l’azione prende il via, l’intenso fuoco di mitragliatrice degli aerei da combattimento si trova ben focalizzato e ben posizionato nel campo sonoro.

Ma la performance della Yamaha non è perfetta nel resto del film. Se da un lato infatti possiamo tranquillamente parlare di una prestazione incisiva e dinamica che poco ha da invidiare ai migliori modelli in questa fascia di prezzo, è come se il tutto fosse un po’ meno nitido e netto di quanto potrebbe essere e vengono un po’ a mancare anche quelle costruzioni dinamiche più sottili che ci lasciano in alcune scene con un senso della drammaticità meno accentuato del previsto.

E, sebbene le voci siano mirabilmente chiare e ben proiettate verso l’ascoltatore, sono tonalmente un po’ incoerenti e si presentano un po’ deboli e innaturali nei registri inferiori, probabilmente attorno al punto in cui la soundbar passa la palla al subwoofer. La YAS 209, pur convincendo nell’ascolto musicale, lo fa meno rispetto ad altre soundbar un po’ più orientate a questo tipo di ascolto. Dovete passare alla modalità stereo per evitare che la musica venga riprodotta senza riverbero o altri filtri, ma il suono risultante rimane sempre un po’ piatto.

Verdetto

Questa di Yamaha è una soundbar in grado di fornire tracce audio di film con effetti surround posizionati in modo sapiente (“seppur virtualmente”), garantendo anche che elementi cruciali come il dialogo siano chiari e sempre percepibili. Va benissimo su questo versante, ma ci sono alcuni limiti da non sottovalutare e altre soundbar dal prezzo simile permettono di ottenere qualcosa in più anche sul versante puramente musicale, dove invece la YAS 209 non riesce a brillare particolarmente.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Buone prestazioni con tracce multicanale e una resa generale più che valida per la soundbar Yamaha YAS 209, ma a questo prezzo c’è di meglio in giro.

Pro
Sound spazioso e pesante al punto giusto
Effetti surround virtuali ben distribuiti
Dialoghi chiari e brillanti

Contro
L’ascolto puramente musicale non esalta
A livello dinamico fatica un po’

Scheda tecnica
Configurazione: 2.1
Potenza: 200W (100W soundbar+100W subwoofer)
Connettività: Bluetooth 4.2, Wi-Fi, Ethernet
Connessioni: HDMI (ARC), ottico
Prezzo: 459 euro
Sito del produttore: https://it.yamaha.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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