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Sony HT-ZF9: la soundbar 3.1 con il Dolby Atmos virtuale

Sony HT-ZF9

Non ha driver puntati verso l’alto e offre un’esperienza Atmos e surround solo virtuale, ma non per questo la soundbar Sony HT-ZF9 va sottovalutata.

Che aspetto ha solitamente una soundbar Dolby Atmos? Lunga e sottile? Ci siamo. Ingressi multipli? Ci siamo. Driver rivolti verso l’alto? Non ci siamo. La Sony HT-Z9F, disponibile in Italia a 800 euro, è la prima soundbar Dolby Atmos che abbiamo provato ad avere solo tre driver frontali, anche se secondo Sony può riprodurre virtualmente un surround 7.1.2 elaborando l’audio in modo che sembri provenire anche dai lati, dal retro e dall’alto. Insieme alla soundbar c’è anche un subwoofer con un driver da 16 cm per aggiungere peso alle basse frequenze.

Costruzione

La soundbar Sony HT-Z9F misura circa un metro di lunghezza e ha una griglia rimovibile per nascondere i driver. Sul retro sono presenti due ingressi HDMI e un’uscita HDMI con supporto ARC, in modo che la soundbar possa ricevere l’audio dal televisore. L’HT-Z9F è compatibile con il passthrough di segnali video in 4K-HDR10/HLG/Dolby Vision, un’ottima notizia se volete collegare a essa il vostro lettore Ultra HD Blu-ray o la vostra console. Troviamo anche una porta USB, ingressi ottico e da 3,5 mm e una porta Ethernet, senza dimenticare Spotify Connect e Google Chromecast compresi nel menu. Non manca nemmeno il Bluetooth, che è stato potenziato con la tecnologia LDAC di Sony per quella che il produttore nipponico sostiene essere una riproduzione di qualità superiore da fonti compatibili e, su questo versante, fa piacere trovare la compatibilità con i file DSD.

L’impostazione della soundbar è abbastanza semplice. Alcune soundbar Dolby Atmos sono dotate di microfoni o lunghi processi di calibrazione, ma la Sony HT-Z9F ne fa a meno. Ci sono comunque menu nelle sue impostazioni avanzate per permettervi di impostare la distanza tra soundbar, subwoofer e il vostro divano (passaggio che vi consigliamo di fare), ma per il resto non c’è molto altro con cui sbizzarrirsi.


Caratteristiche

L’interfaccia della soundbar, controllata dal telecomando o dai pulsanti fisici sulla parte superiore, è esposta in modo chiaro. Premendo il pulsante Home, si accede a una schermata di menu in tre parti suddivisa in Guarda, Ascolta e Impostazioni. Con la prima si passa tra gli ingressi TV e HDMI, mentre la seconda consente di selezionare tra Bluetooth, USB, analogico da 3,5 mm, Spotify Connect o Chromecast Audio. È comunque improbabile che utilizziate questi menu molto spesso, visto che il telecomando comprende già la maggior parte di queste opzioni; tuttavia il cambio di ingressi tramite telecomando è risultato un po’ più impreciso.

Nel menu Impostazioni è possibile passare tra le modalità audio verticali di Sony e il “virtualizzatore degli speaker” di Dolby. Entrambe funzionano bene, anche se preferiamo le impostazioni di Sony; hanno un bilanciamento timbrico migliore di quello di Dolby e danno accesso alle impostazioni EQ di Sony, che sono invece disabilitate dal virtualizzatore di Dolby. Vale la pena comunque provare entrambe, così da decidere quale sia più adatta ai vostri gusti. Passando alla modalità Musica, si rafforza la gamma media in Get Lucky dei Daft Punk, ma anche il sound complessivo della canzone risulta più condensato e focalizzato.

Vale la pena notare che il pulsante bianco Vertical S, visualizzato in modo prominente sul telecomando, non attiva effettivamente il Dolby Atmos o DTS: X. Si tratta piuttosto di un upmixer per le tracce non Atmos che aiuta a dare loro una maggiore dimensionalità e viene automaticamente disabilitato quando la soundbar rileva una traccia audio in Dolby Atmos.

Qualità audio

In generale la Sony HT-Z9F suona abbastanza bene. Con il Dolby Atmos inglese incluso nell’Ultra HD Blu-ray di Justice League la soundbar fa un buon lavoro nel posizionare spazialmente i diversi elementi della traccia. Mentre i demoni volano intorno alla casa della famiglia, potete chiaramente individuare da dove proviene il ronzio di ciascuna delle ali aliene. La soundbar non è però in grado di collocare il suono direttamente sopra la testa come riescono invece a fare alcuni modelli più evoluti e costosi, come nel caso della sorella maggiore HT-ST5000 targata sempre Sony, che però costa 700 euro in più e integra appositi driver rivolti verso l’alto.

Sebbene qui si sperimenti una discreta sensazione di altezza e larghezza rispetto ad altre soundbar con prezzi simili, i supereroi che volano sopra la testa sembrano provenire più dalla parte superiore del televisore piuttosto che direttamente sopra di voi. L’equilibrio timbrico invece è sorprendentemente ben gestito. Il dialogo ad esempio si estende chiaramente in gamma media, senza sfociare nelle frequenze alte o in un sovraccarico di bassi come dimostra la sequenza del pugno di Superman contro Aquaman.

Passando al Blu-ray di Avatar con il mix upscaled usando le modalità di elaborazione proprie di Sony, riscontriamo una quantità notevole di corpo e peso nella scena in cui il Thanator (l’alieno simile a una pantera) insegue il marine nella foresta. Ogni salto della creatura è nitido è incisivo e il suono quasi terremotante quando la creatura si schianta contro gli alberi è trasmesso con il giusto impatto.

Tuttavia, durante le battaglie più grandi (che si tratti di Dolby Atmos o di un mix stereo più convenzionale), il suono diventa un po’ confuso e meno incisivo. Può diventare infatti più difficile capire esattamente da dove provengano i suoni tra rocce che si schiantano a terra, esplosioni e ruggiti delle creature aliene. Avremmo anche preferito un po’ di finezza in più a livello dinamico. Mentre la semplice differenza di volume tra i vari passaggi del film è adeguata (questa soundbar passa da silenziosa a forte in modo fluido e agevole), i piccoli cambiamenti nell’intensità sonora potrebbero essere restituiti con maggior raffinatezza e in modo meno brusco.

Verdetto

Una soundbar da 800 euro dotata di valide tecnologie Virtual Surround, di un discreto subwoofer, di un sistema di controllo intuitivo e di una qualità audio discreta può definirsi un successo. Resta il fatto che chi cerca un “vero” Dolby Atmos dovrebbe considerare la più costosa HT-ST5000, ma se non avete 1500 euro da spendere la Sony HT-Z9F potrebbe bastarvi e darvi comunque buone soddisfazioni.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Riassunto

Non ha driver puntati verso l’alto e offre un’esperienza Atmos e surround solo virtuale, ma non per questo la soundbar Sony HT-ZF9 va sottovalutata.

Pro
Facile da impostare e controllare
Il surround virtuale funziona bene
Sound spazioso e ben bilanciato

Contro
Poco dettaglio nelle scene più complesse e articolate
Le dinamiche potrebbero essere più raffinate

Scheda tecnica
Tipo: soundbar a 3.1 canali
Potenza totale: 400W
Connessioni: due ingressi e un’uscita HDMI, ingresso ottico, ingresso AUX da 3,5mm, Ethernet, USB
Connettività: Wi-Fi n dual-band, Bluetooth 4.2
Formati audio supportati: WAV, FLAC, ALAC, AIFF, LPCM, AAC, WMA, DSD
Dimensioni: 100 cm x 6,4 cm x 9,9 cm
Peso: 3,1Kg (soundbar), 8,1 Kg (subwoofer)
Prezzo: 800 euro
Sito del produttore: www.sony.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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