Da un nuovo report di Strategy Analytics emerge che Tizen di Samsung è la singola piattaforma di smart TV più diffusa al mondo.
Secondo un recente report di Strategy Analytics, le vendite mondiali di smart TV hanno raggiunto 157 milioni di unità nel 2018, rappresentando il 67% di tutti i televisori venduti durante l’anno. La ricerca ha inoltre rilevato che più di uno smart TV su cinque (21%) funziona sulla piattaforma Tizen sviluppata da Samsung, mentre una su dieci è gestita dal sistema Android TV di Google (TV Sony e Philips) e il 12% si affida al sistema operativo WebOS (TV LG).
Roku TV ha conquistato il 4% delle vendite globali nel 2018, ma la sua roccaforte è in Nord America, dove quasi un TV su quattro lo scorso anno si basava sulla piattaforma di Roku. Le versioni personalizzate del sistema operativo Android (AOSP) che non offrono l’accesso al Play Store di Google sono utilizzate da molti produttori di TV cinesi per la loro offerta domestica di smart TV e rappresentano una quota significativa dei sistemi operativi non proprietari.
“Nonostante i sottili margini dell’hardware, il TV rimane una priorità strategica per molte aziende tecnologiche grazie alle dimensioni del pubblico che continua ad attrarre e alle opportunità di vendere spazi pubblicitari sulle interfacce utente degli smart TV e generare nuove entrate tramite i servizi di contenuti più importanti. Il controllo sul sistema operativo Smart TV è quindi di importanza cruciale in quanto è attraverso questo livello software che le aziende possono estrarre i preziosi dati degli utenti che generano entrate pubblicitarie mirate. È per questo motivo che Google, Roku e Amazon stanno cercando di convincere i produttori di TV a integrare le rispettive piattaforme software nei TV piuttosto che passare attraverso il costoso e lungo processo di costruzione e manutenzione dei propri sistemi operativi” ha dichiarato David Watkins, direttore di Strategy Analytics e autore del report.
Gli ha fatto eco David Mercer, Principal Analyst di Strategy Analytics secondo il quale gli smart TV hanno fatto molta strada dalla prima parte del decennio. Le prime interfacce pesanti e confuse hanno lasciato il posto a sofisticate piattaforme di streaming e motori di raccomandazione intelligenti per i contenuti.
“La frammentazione dei sistemi operativi dei TV ha afflitto il mercato nel corso degli anni, ma ci sono chiari segnali che il settore sta cominciando a consolidarsi attorno a una manciata di piattaforme. Tizen rimane il singolo OS più diffuso a livello globale, seguito da WebOS di LG. Tuttavia, Android TV di Google e Roku TV in Nord America hanno ottenuto forti guadagni negli ultimi anni, facendo leva sulle loro partnership con produttori di TV di secondo e terzo livello. Samsung spera quindi che il suo accordo esclusivo recentemente annunciato con Apple per integrare l’app di iTunes nei suoi smart TV darà qualcosa in più che queste altre piattaforme in rapida crescita non possono eguagliare”.
Se però è vero che il livello medio delle piattaforme smart TV è migliorato enormemente negli ultimi anni, rimangono ancora delle criticità. Si pensi solo alla lentezza con cui alcuni produttori aggiornano Android TV o al supporto sempre più breve in termini di aggiornamenti del firmware di altri OS. Il caso più eclatante è la decisione (almeno per ora) di LG e Sony di integrare AirPlay 2 solo a bordo dei rispettivi TV del 2019, lasciando fuori (a differenza di Samsung e Vizio) tutti quelli del 2018. Uno scenario che se fosse confermato sarebbe pesantemente discriminatorio nei confronti di chi, avendo acquistato un TV (anche un top di gamma) solo un anno fa, si troverebbe quest’anno privo di una feature forse non essenziale ma che tornerebbe utile a molti.
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