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Panasonic TX-55GZ2000 55” pollici: la recensione

Il 55″ pollici TX-55GZ2000 di Panasonic è tra i migliori TV del 2019 ancora oggi punto di riferimento per questo inizio 2020. La nostra prova

Flagship OLED di Panasonic, il TX-55GZ2000 è tra gli ultimi nati del colosso giapponese e pannello portabandiera per qualità e tecnologia che ha agilmente attraversato l’ultimo scorcio del 2019. L’impegno profuso dagli ingegneri Panasonic come sempre volto a migliorare resa e funzioni le cui performance erano già di altissimo livello anche negli apparati che l’hanno preceduto.

Il TX-55GZ2000 è declinato nei tagli 65” e 55” pollici, noi abbiamo provato a lungo la resa del taglio più piccolo. Il pesante stand centrale in robusto metallo spazzolato è come sempre garanzia di stabilità, volto a impedire l’accidentale ribaltamento. L’operazione di assemblaggio potrebbe venire condotta da una sola persona ma per delicatezza del pannello e peso netto (26,5 Kg che diventano 33 Kg con la base), consigliamo di agire in compagnia di un’altra persona. Ricordiamo che è sempre possibilità l’attacco a muro (VESA 300 x 300 mm). La piastra dello stand va ad agganciarsi sul dorso, dove l’ancoraggio prevede quattro viti e l’assemblaggio è terminato.

Dal punto di vista del design il TX-55GZ2000 non si discosta dai suoi predecessori, sia per lo stand che per la cornice praticamente nulla da 1 mm che circonda lo schermo. Lo spessore maggiore resta sul retro, al di sopra della media cui si è abituati per un pannello OLED ma qui lo spazio in più è giustificato dalle grate in più per favorire la ventilazione ma soprattutto dagli speaker ‘up firing’, che diffondono parte del suono a soffitto per aumentare la resa specie in caso di ascolto di segnale audio Dolby ATMOS.


Come da tradizione l’intero banco di terminali è collocato sulla destra osservando da dietro, mentre la presa di alimentazione si trova dalla parte opposta. Un primo banco di due prese HDMI 2.0b sono laterali e quindi fondamentali in caso di eventuale aggancio a muro, così come l’allaccio alla presa TV e il doppio ingresso satellite, USB 3.0 (5V/900 mA), jack 3,5 mm uscita audio per cuffia (o subwoofer esterno opzionale) e i due slot per schede accesso condizionato CI+ 1.4. L’unità sinto è ovviamente pronta per gestire i futuri segnali del digitale terrestre nella rinnovata veste DVB-T2 (terrestre) e DVB-S2 (satellite).

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Il resto delle connessioni resta perpendicolare al dorso con ingresso Video Component + coppia RCA audio, output digitale ottico, altri due terminali USB 2.0 (5V/600 mA) e due ulteriori HDMI. Anche per quanto riguarda il telecomando ritroviamo lo stesso prezioso elemento in metallo spazzolato, completo, abbastanza pratico da usare ma come sempre relativamente immediato al buio per l’assenza della retroilluminazione.

Panasonic TX-55EZ950E

Una volta acceso e superate le informazioni base come Paese di residenza, controllo minori e password per l’accesso Wi-fi e memorizzazione canali DGTV si è pronti all’uso. La praticità d’impiego del televisore in termini molto basic resta intuitiva e immediata anche quando si desidera scoprire la programmazione di determinate emittenti, meno immediato transitare all’interno dei menù entrando parecchio nello specifico muovendosi per ottenere il meglio possibile dal TX-55GZ2000.

Perché questo apparato è stato studiato per venire impiegato immediatamente senza che vi sia necessità di calibrazione, come gli altri pannelli che l’hanno preceduto anche qui il discorso verte sulle potenzialità di offrire uno strumento che avvicini il più possibile alla visione così come concepita dai creativi.

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È indubbio che Panasonic abbia ulteriormente affinato il discorso della resa complessiva dell’immagine, customizzando il pannello di LG, nativo 10 bit, per aumentare l’immagine evitando al tempo stesso la problematica della ritenzione. Ciò ovviamente non significa che si è riusciti a ottenere una resa identica a quella di pannelli professionali impiegati dall’industria cine-televisiva, benché il TX-55GZ2000 sia dotato di una delle migliori elettroniche su piazza il cui governo come sempre è affidato al veloce e affidabile processore proprietario HCX Pro. Differenze rispetto ad apparati che arrivano a costare anche quarantamila euro che sono in parte relative nell’ambito dello standard dynamic range (SDR), mentre il divario aumenta quando sale la necessità di copertura DCI-P3 in HDR.

Grazie alle LUT 3D il risultato visivo ottimale è a portata di mano, certo non impostando modalità di visione come ‘Normale’ o ‘Dinamica’, ma senza andare a eseguire tarature e bilanciamento del bianco è sufficiente selezionare la modalità THX Cinema o THX Bright Room – Locale luminoso per ritrovarsi di fronti a un’elevata coerenza cromatica. In alternativa ci sono le altre modalità Professional 1 per locale luminoso e Professional 2 per locale buio ottenendo la transizione di immagini senza errori visibili e un’accurata scala di grigi. Presente anche il “Netflix Calibrated Mode” per il risultato migliore anche col grande provider statunitense di spettacoli in streaming. Di fatto un grande valore aggiunto che rende il TV pronto subito senza avere perplessità sulla coerenza del segnale video e che in pochi possono permettersi al medesimo livello qualitativo.

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La visione di canali televisivi è piacevole già a risoluzione SD 570i e un impiego quotidiano in tal senso non mancherà di donare ulteriore consistenza al segnale video di basso pregio, dove è sempre possibile intervenire con ulteriore riduzione del rumore video. È con materiale almeno 1080i che si inizia a ragionare rendendosi conto che, partendo da una solida base qualitativa, il risultato a valle può essere altrettanto gradevole e senza richiedere intervento manuale. Anche quando limitato dallo streaming il materiale 4K viene risaltato al massimo senza che si percepisca l’innesco di artefatti o problemi nell’elaborazione del segnale. Per le app l’offerta è quella tipica senza nulla di particolarmente originale tra cui Rakuten, Rai Play, Netflix, Prime Video, YouTube, DAZN, Chili, Digital Concert Hall.

La problematica dello stuttering a 50Hz è pressoché nulla e quasi impossibile da cogliere in termini di abbassamento della fluidità del segnale, nessuna questione si pone invece per flussi a 25 e 24 fps. La funzione di Intelligent Frame Creation aumenta ancora di più tale fluidità ma il feedback visivo tende a essere più digitale e meno fedele all’organicità tipica di un’immagine cinematografica. Al solito il consiglio è quello di non esagerare col livello di ingerenza di tali filtri, con impostazioni tra medio e basso, così come per il Black Frame Insertion che contribuisce a tenere elevata la risoluzione nei panning con proporzionale aumento dello sfarfallio che potrebbe arrivare a disturbare non poco.

Rilevazione REC.709 senza calibrazione, eccellente

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Peccato per la solita difficoltà che giunge inevitabile verso chi è affetto da zapping compulsivo, dove all’istantaneo passaggio di memoria del canale tv non corrisponde altrettanto velocemente l’immagine. Il software proprietario My Home Screen 4.0 ha un’interfaccia rivista ma meriterebbe di venire ulteriormente migliorata, offrendo un livello di navigazione per menù e programmi ancor più efficace e rapido.

La lunga serie di materiale home video e in streaming ha consentito di comprendere le notevoli peculiarità di uno schermo a confronto non solo col passato di Panasonic ma con la concorrenza più o meno diretta, come per esempio l’LG C9. La mappatura dei toni colore e la luminosità del pannello pongono il GZ2000 poco al di sopra sia in SDR che nel più difficile ambito HDR. Da Blade Runner 2049 (Digital Intermediate 4K) passando per Billy Lynn – Un giorno da eroe (girato nativo 120 fps con disco 60fps) e ulteriori titoli UHD anche non propriamente reference come per esempio Man of Steel – L’uomo d’acciaio di Warner o datati come la trilogia di Rambo o le opere di John Carpenter editate da Eagle Pictures. Peraltro il pannello è compatibile HDR-10, HDR-10+, HLG (anche foto) e Dolby Vision.

Elevata la copertura DCI-P3 al 97%

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Test che ci hanno dimostrato ancora una volta come l’ingegneria proprietaria Panasonic possa elevare ancor di più la resa tout-court del video, ricordando di impostare la modalità ‘Game’ una volta collegata la game console abbassando l’input lag sui 22 ms con tanto di funzionalità Auto Low Latency Mode. In tal senso game graficamente impegnativi come Wolfenstein Youngblood su PS4 Pro oppure il racing game F1 2019 non hanno impensierito minimamente la resa complessiva e anche dopo tre ore di uso continuo non sono affiorati problemi di ritenzione, solo l’attivazione della pulizia schermo a riposo segnalata dalla spia gialla e non più rossa in stand-by.

Con una finestra al 10% il punto bianco più luminoso misurava 843 nits. La copertura DCI-P3 si aggira (diagramma CIE 1931) attorno al 97% mentre non si va oltre il 70% circa del BT.2020, con un DeltaE e uno scostamento dal riferimento comprensibilmente più sensibile in HDR, dove l’intervento manuale di calibrazione favorirebbe una più elevata fedeltà cromatica. Come sempre il nero infinito dell’OLED resta a oggi sorprendente e imbattibile. Possibile anche l’auto-calibrazione in combinata con software CalMAN di Portrait Display tramite PC e colorimetro.

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Altro punto di forza del TX-55GZ2000 è la parte audio con soundbar integrata frontale 3 x 20 Watt cui si sommano 2 x 40 Watt posti verticalmente retro schermo per un ascolto più immersivo e decisamente efficace non solo con programmi Dolby ATMOS. E se ancora non bastasse si può abbinare un subwoofer esterno sfruttando l’uscita jack 3,5 mm adatta anche all’headset. In qualche caso è stato segnalato qualche crepitio dai diffusori in presenza di particolari programmi, ma in tutto il periodo di prova non abbiamo riscontrato nulla di simile.

VERDETTO

Con un prezzo suggerito al pubblico importante che si aggira tra i 2.500€ per il 55” e i 3.500€ per il 65” pollici una pecca che ci sentiamo di segnalare per questo pannello reference nel mercato dell’elettronica di consumo è l’assenza di terminali HDMI 2.1 e quindi l’impossibilità di sfruttare per esempio eARC e l’audio di ritorno ad alta risoluzione. A questo si aggiunga anche l’impossibilità di ascoltare qualsiasi codifica audio DTS.

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Nel complesso il Panasonic TX-55GZ2000 si è rivelato per quello che da subito ci è parso: uno dei migliori televisori OLED in commercio capace di fare scintille con programmi 4K restituendo uno spettacolo che a confronto con un altro flagship come l’LG C9 la spunta ancora quanto a luminosità, oltre a offrire un elevato potenziale di tuning fine agli appassionati, a patto come sempre di sapere esattamente dove e come andare a variare le impostazioni di fabbrica già di per sé spettacolari.

Per ulteriori informazioni: link al sito Panasonic per il modello GZ2000.

Panasonic TX-55GZ2000
9 Recensione
Pro
Qualità dei materiali
Tarature di fabbrica
Pannello ancor più luminoso
Resa SDR e HDR WCG
Anche HDR-10+ e Dolby Vision
Autocalibrazione Calman
Diffusori front e up firing
Contro
Niente HDMI 2.1
My Home Screen 4.0 da rivedere
Niente zapping veloce
Incompatibile codec DTS
Telecomando non retroilluminato
Prezzo impegnativo
Riepilogo
Pannello: OLED
Risoluzione: 3840 x 2160 pixel
Diagonale: 55"
HDR: HDR-10, HLG, HDR-10+, Dolby Vision
Profondità colore: 10 bit
Connessioni: 4 x HDMI 2.0b 4K 60/50p HDCP 2.2 (1 x ARC), Common Interface (1.4), 1 USB 3.0, 2 USB 2.0, jack stereo cuffie (convertibile subwoofer), Component Video/Composito + RCA Audio, digitale ottica output, Ethernet
Dimensioni e peso con supporto: 1.228 x 783 x 310 mm (LxAxP); 33 Kg
Prezzo: 2.500 euro
Sistema Operativo: my Home Screen 4.0
CPU: Processore HCX Pro Intelligent
Sito del produttore: https://www.panasonic.com/it/consumer/televisori/tv-oled-4k-ultra-hd/tx-55gz2000.html
Immagine
Funzioni
Costruzione
Audio
Il giudizio di AF

 

LA DOMANDA DEL LETTORE:

“Ho acquistato panasonic gz2000 55pollici, mi hanno detto di lasciarlo sempre in stand by, è vero?Inoltre devo fare ogni tanto la manutenzione pannello o non è il caso perhcé la fa lui da solo in automatico? anche per i settaggi io uso thx cinema ma vorrei sapere da voi quale sono i migliori settaggi per stanza al buio. Grazie. Pier Giuseppe”

Claudio Pofi risponde:

Gentile Pier Giuseppe, anzitutto complimenti per l’eccellente acquisto. Senza calibrazione è consigliabile il preset “True Cinema”, tra i pochi che non palesa eccessi di rossi e blu, in seconda istanza anche “THX Cinema” e “Cinema” vanno molto bene, quest’ultimo specie se in stanza quasi o del tutto buia.
Tenere il tv sempre in standby serve per la pulizia elettronica dello schermo quando non in uso, evitando i rischi di “stampaggio” (in misura simile a quanto accadeva ai plasma). Nella sezione IMMAGINE occorre andare in MANUTENZIONE PANNELLO: l’impostazione è sempre “Avvia allo spegnimento”, ma si può forzare la pulizia dello stesso a seconda delle necessità, ma attenzione che possono occorrere anche 80′ minuti per giungere al termine.

SE a fine uso del tv quando si va in standby la spia di accensione invece di diventare rossa diventasse gialla significa che è in corso la pulizia dello schermo. Sapendo di non dover accendere il tv per lungo tempo, quando la spia di standby fosse rossa si può togliere corrente senza rischi.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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