Il Panasonic SC-HTB688 ha forma minimalista e poco ingombrante per una configurazione 3.1 canali, si ma la resa sonora? Ecco la nostra prova
Quando lo spazio è ridotto e pregiudica l’allestimento di una più ampia configurazione le offerte a mercato certo non mancano anche se spesso a elementi di taglio piccolo corrisponde una qualità sonora altrettanto limitata. Anche Panasonic è della partita con un ampio catalogo di apparati spaziando quanto a dimensioni e soluzioni.
Tra le novità a catalogo abbiamo messo alla prova l’SC-HTB688, soundbar + subwoofer per un totale di 3.1 canali. Il design è elegante e lo spazio occupato rende il sistema particolarmente appetibile per piccoli ambienti, anche se con i 300 Watt dichiarati di potenza totale si può sempre fare la voce grossa.
Caratteristiche
La soundbar offre in un unico altoparlante il canale centrale assieme agli altri due anteriori (3 x full range 4,5 x 12 cm a cono), ciascuno da 60 Watt (1kHz, 6 ohm, 10% THD) cui si somma il canale LFE da 120 Watt (woofer 16 cm a cono).
Dal punto di vista del design gli angoli smussati e le linee defilate favoriscono l’inserimento nel contesto casalingo, l’ingombro in altezza della soundbar potrebbe consentire il posizionamento di fronte allo schermo piatto, consigliabile per tagli da almeno 40” pollici.
Possibilità di ancoraggio a muro con supporti in dotazione. Queste le dimensioni: 853 x 60,5 x 90 mm (L x A x P) e peso 2.3 kg, il subwoofer rimane sempre contenuto con dimensioni 185 x 303 x 337 mm (L x A x P) e 4,3 Kg.
Dotazione e collegamento
Alimentazione separata per entrambi, il subwoofer non necessita di collegamento alla soundbar alla quale si connette via wireless senza difficoltà di sorta (caso contrario il pairing è attivabile dal sub con pulsante posteriore). Dove aver sistemato i due apparati e connessi alla rete elettrica si è pronti a iniziare nel giro di una manciata di secondi. Lo stesso collegamento Bluetooth (4.0 ma senza codec aptX) con tablet/smartphone/laptop è istantaneo per ascoltare immediatamente musica in streaming o tramite playlist.
La soundbar è dotata di ingresso audio digitale ottico e di uscita HDMI (compatibile ARC – Audio Return Channel sfruttabile se anche il TV è compatibile) mentre la presa USB è unicamente di servizio. La sezione superiore riporta l’intero set di comandi con LED bianchi che sono anche l’unico elemento luminoso, rendendo praticamente impossibile al buio capire le funzioni attive/disattive.
A corredo un mini telecomando, non retroilluminato, per avere tutto sotto controllo, selezionare la fonte di ingresso, il programma DSP di rielaborazione, volume e mute. A proposito di programmi sono 5 i preset + surround virtuale: Standard, Cinema, Music, News e Voce, il subwoofer può venire regolato in termini di presenza ma senza filtri ad hoc.
Prova di ascolto
La resa come sempre è condizionata dalla qualità di partenza: iniziando con elementi provenienti dal TV l’ascolto rimane comunque interessante, ben modulato, con un livello di sensibilità che restituisce il piacere dell’ascolto anche col solo parlato.
Una volta prelevata l’uscita dal flat screen e connesso il cavo ottico alla soundbar abbiamo sperimentato diversi programmi: dal talk show alla telecronaca sportiva l’equalizzazione è in grado di sostenere segnali anche se dinamicamente con poco da dire.
L’idea è stata anche e soprattutto quella di saggiare l’SC-HTB688 più in ottica (mini) Home Theater. Abbiamo iniziato col bel concerto su Blu-ray di Ed Sheeran a Wembley, Jumpers for Goalposts, impostando prima la traccia PCM 2.0 canali e muovendo poi in multicanale DTS-HD Master Audio.
Fermo restando che il sistema non è in grado di gestire elaborazioni complesse come Dolby ATMOS o DTS:X la compatibilità Dolby Digital e DTS consente comunque un ascolto ‘dal basso’ che non sfigura rispetto alla dotazione tecnica in essere. Proprio per questo l’incredibile Ed Sheeran lo abbiamo potuto saggiato con buona presenza scenica a prescindere dal codec su disco.
Abbiamo poi ripetuto l’operazione con un live Blu-ray ancora più difficile come Carioca di Stefano Bollani, il concerto a Villa Arconati di alcuni anni fa con un ensemble di mirabili maestri, brani di musica brasiliana e riletture strepitose di autori che hanno fatto la storia da Cavaquinho a Buarque passando per ritmi e sonorità più contemporanee. Anche in questo caso il sistema non ha palesato pecche su medie e alte frequenze anche a volumi importanti.
Lasciando sull’equalizzazione ‘Musica’ e attivando il surround virtuale ci siamo sentiti più vicini a quella magnifica serata, solleticati dalle magnifiche esecuzioni di uno dei più talentuosi jazz man del panorama italiano, pur consapevoli delle limitazioni strutturali e dinamiche di un siffatto impianto.
Infine l’ascolto in modalità ‘Cinema’ di materiale anche molto aggressivo: come nel caso del recente Matrix, rieditato da Warner in UHD, che ha regalato più di un sobbalzo in DTS (lossless alla fonte ma solo in inglese). Medesima codifica e ‘assaggio’ di alcuni dei tanti momenti dinamicamente fragorosi del bellico La battaglia di Hacksaw Ridge. È stato divertente ascoltare la resa anche a volumi modesti, senza perdere comprensibilità del parlato con buona bilanciatura dei 3.1 canali.
Verdetto
In definitiva il Panasonic SC-HTB688 si è rivelato un sistema ben suonante, pronto per accompagnare momenti di ascolto di musica, film o anche semplicemente per esaltare il programma TV preferito in ambienti di piccole e medie dimensioni.
Per ulteriori informazioni: link al sito Panasonic per l’SC-HTB688.
Minimo ingombro e 2 soli cavi
Surround Virtuale
300 Watt totali
Telecomando non retroilluminato
Cavi alimentazione un po' corti
Connessioni: HDMI 2.0 ARC / Ottica S/PDIF
Dimensioni Soundbar: 853 x 60,5 x 90 mm (LxAxP) - 2.3 Kg
Dimensioni Subwoofer: 185 x 303 x 337 mm (LxAxP) - 4,3 Kg
Network: Bluetooth 4.0
Prezzo: 299 euro
Sito del produttore: http://www.panasonic.com
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