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Il ponte sul fiume Kwai – 60° anniversario [UHD]

Nel 60° anniversario de Il Ponte sul fiume Kwai la complessa edizione UHD da Digital Intermediate 4K. Distribuzione Universal Pictures

Il ponte sul fiume Kwai racconta del drammatico periodo di segregazione vissuto dal tenente colonnello Nicholson (Alce Guinness) in Birmania, prigioniero dei giapponesi assieme a un’ampia compagine di soldati britannici.

Subito in pesante contrasto con Saito (Sessue Hayakawa), responsabile del campo, impedisce agli ufficiali di partecipare alla costruzione dell’importante ponte che contribuirebbe al completamento della via ferrata che da Bangkok porta a Rangoon.

L’iniziale reticenza a collaborare scatena l’ira di Saito che non perde occasione per torturare Nicholson e il resto degli alti graduati, sino al momento in cui il comandante giapponese cederà, consentendo ai segregati di organizzarsi liberamente pur di terminare la complessa opera ingegneristica.


Il ponte sul fiume Kwai

La giungla circostante costituisce una sorta di barriera fisica ma anche psicologica impedendo eventuali fughe ma l’americano Shears (William Holden), marinaio semplice fattosi passare per ufficiale, evade e dopo giorni di stenti si ricongiunge agli alleati. La piacevole convalescenza è però breve: scoperto impostore, viene preso in carico da un commando britannico col compito di distruggere il ponte sul fiume Kwai proprio il giorno dell’inaugurazione.

Il ponte sul fiume Kwai è un film bellico classe 1957 ispirato alla reale costruzione di un ponte sul Mae Klong, Thailandia occidentale, nel corso del secondo conflitto mondiale in cui perirono 13.000 prigionieri e qualcosa come 100.000 civili.

Il ponte sul fiume Kwai

Anche se vennero presi in considerazione grandi maestri dell’epoca, il produttore Sam Spiegel (La regina d’Africa, Fronte del porto) fu costretto a incassare il rifiuto tra gli altri di Fred Zinnemann, William Wyler e Carol Reed, mettendo sotto contratto David Lean su suggerimento di Katharine Hepburn, che con lui aveva lavorato in Tempo d’estate, distintosi per altre opere ‘minori’ tra cui Grandi Speranze e Breve Incontro.

Il ponte sul fiume Kwai fu per Lean il primo grande progetto che ne mise alla prova carattere e doti artistiche, sorprendentemente in attrito con parte del cast britannico, in particolare Alec Guinness, felice di liberarsene al termine delle riprese che lo vedevano coinvolto. Apparentemente Guinness fu la seconda scelta di Lean il quale, di fronte all’attore appena giunto in aereo sul luogo delle riprese, ebbe il coraggio di dirgli in faccia che in realtà per il suo ruolo avrebbe preferito Charles Laughton (che non fu mai contattato per la parte perché imbolsito e non credibile).

Il ponte sul fiume Kwai

L’americano William Holden venne scelto dopo essersi fatto notare in Stalag 17, in virtù del quale le proprie quotazioni erano salite alle stelle, stringendo un accordo per il 10 % sugli incassi e un cachet di 300.000 dollari (pari a circa 2.7 milioni di dollari del 2017), il doppio di quanto ricevette il regista.

La sceneggiatura subì continue modifiche sino a quando il lavoro di Carl Foreman (Mezzogiorno di fuoco) e Michael Wilson (Un posto al sole) col contributo di Lean giunse a completamento ma, dal momento che i due scrittori erano entrati a far parte dell’infame ‘lista nera’ dei simpatizzanti di sinistra in pieno maccartismo, la stesura della stessa fu inizialmente dichiarata opera di Pierre Boulle, cui apparteneva l’omonimo romanzo, anche se quest’ultimo non sapeva parlare una sola parola d’inglese.

Il ponte sul fiume Kwai

Il ponte sul fiume Kwai è un’opera monumentale nella realizzazione, un epico war movie sempre piacevole da vedere anche a sessant’anni di distanza, risentendo molto relativamente del suo lento incalzare, tra anti-militarismo, satira e apparente spirito anti-britannico.

Forse si sarebbe potuto asciugare ulteriormente il racconto ma qui a sopraffare lo spettatore è il senso di grandezza della storia, giostrando sapientemente con la tensione: oggigiorno la proposta di una simile sceneggiatura verrebbe quasi sicuramente scartata perché film bellico privo d’azione. Unico personale disappunto la battaglia finale con una messa in scena troppo hollywoodiana.

Il ponte sul fiume Kwai

Umanamente coinvolgente e toccante, si entra velocemente in empatia coi prigionieri ma anche col capo degli aguzzini, il comandante Saito, interpretato da Sessue Hayakawa, già stella del cinema muto negli Stati Uniti a partire dal 1914.

Anche se si narrava di un campo di prigionia governato da giapponesi il produttore Sam Spiegel comunicò al governo nipponico l’intenzione di girare il film, il quale inviò un proprio consulente militare per una più fedele ricostruzione storica, cosa che non fece il governo britannico, costringendo la produzione ad assumere il generale in pensione Peron, che in Birmania aveva combattuto veramente.

Il ponte sul fiume Kwai

VIDEO…PREMESSA

Assieme ad altre opere colossali di David Lean che seguirono come Lawrence D’arabia e Il Dottor Zivago, anche Il ponte sul fiume Kwai ha beneficiato di diverse pubblicazioni Home Video e svariati interventi di restauro e conservazione della pellicola sino a giungere al 60° anniversario con Digital Intermediate 4K.

Come per qualsiasi opera antica girata interamente analogica su pellicola vale la pena una premessa per evitare sorprese a chi non avesse avuto occasione di vedere questo film su precedente supporto o meglio ancora in sala.

Il ponte sul fiume Kwai

La produzione risale alla metà degli anni ’50, in accordo con informazioni dell’epoca la pellicola impiegata fu la Eastman 25T (5248), emulsione ‘lenta’ 25 ASA a bassissima sensibilità (con la stessa vennero girati altri capolavori come La finestra sul cortile e Ben-Hur) che in virtù delle sue caratteristiche non comporta innesco di grana, eppure nel film la stragrande maggioranza delle inquadrature è totalmente pervasa da grana anche pesante, a partire dai titoli di testa.

Partendo dal presupposto che il cinematographer Jack Hildyard (Casinò Royale, Topaz, I 4 dell’oca selvaggia tra i tanti) che lavorò al fianco di Lean non fosse esattamente un novellino (per questo film vinse l’Oscar per la migliore fotografia), possiamo imbastire delle congetture. In alcune immagini dietro le quinte sono notabili sui set proiettori di luce artificiale ad arco voltaico impiegati anche nei ciak di giorno, le sequenze notturne vennero con tutta probabilità realizzate con la tecnica della ‘Nuit américaine’ o ‘Effetto notte’, creando l’illusione del buio attraverso filtri posti di fronte all’ottica o tramite sottoesposizione del negativo in fase di sviluppo. A tal proposito la presenza di grana persistente può essere legata a precisa scelta proprio in fase di sviluppo per restituire maggior tono vintage al film ambientato nel 1943.

Il ponte sul fiume Kwai

A questo si aggiunga la complicità di cineprese costruite per l’occasione presso gli Shepperton Studios e le ottiche Panavision, dotate di obiettivi anamorfici più ‘lenti’ di una lente sferica, necessitando maggior luce e creando non pochi problemi in condizione di scarsa luminosità. Tra riprese e montaggio si sommarono diverse difficoltà, l’umidità della giungla presso lo Sri Lanka (Ceylon) dove venne girato il film, non ultimo il rischio che la sequenza dell’esplosione del ponte fosse andata a vuoto: il negativo con le riprese fu smarrito e ritrovato a giorni di distanza, sul cocente asfalto dell’aeroporto del Cairo.

Il ponte sul fiume Kwai

VIDEO

Aspect ratio molto spinto, 2.55:1, per quanto sopra descritto l’opera presenta sin dai titoli di testa pesante grana di fondo, alternando alcuni passaggi di incredibile solidità e risalto degli elementi.

Attraverso nuovo telecinema si è giunti al Digital Intermediate 4K usato per questa edizione UHD che ai patiti dei frame solidi farà storcere il naso, codifica HEVC su (raro) BD-100 triplo strato (3840 x 2160/23.97p).

Il ponte sul fiume Kwai

Di fatto già la pubblicazione del 2011 in FHD sfruttava il master 4K ed è possibile che qui si sia partiti dal medesimo senza ritocchi di sorta. Rispetto al BD-50 FHD SDR a fare sostanziale differenza l’HDR-10 wide color gamut con ampiezza della palette cromatica restituendo il più possibile fedeltà agli originali cromatismi, neri profondi. La grana tende in parte a inficiare diverse inquadrature, l’azzurro del cielo stesso ne è a tratti disturbato.

Questa è e rimarrà per sempre la cifra stilistica di quest’opera in virtù della quale avremmo gradito un’autorevole voce in capitolo a ‘illuminare’ il complesso aspetto tecnico delle riprese.

Il ponte sul fiume Kwai

AUDIO

Consueta nota dolente con la presenza di un debole Dolby Digital 5.1 canali per l’italiano, incapace di sostenere a dovere la bellissima colonna sonora di Malcom Arnold grazie alla quale si aggiudicò l’Oscar.

Dall’iconico brano Colonel Bogey fischiettato dai prigionieri ai passaggi più drammatici è inutile tentare di agire sul volume master, il risultato è vinto dalla vetustà di una traccia audio che a distanza di sessant’anni è totalmente priva di qualsiasi dinamica e incapace di apportare il benché minimo sostegno al racconto. Nel Blu-ray 1080p del 2010, che accompagna il disco UHD, la codifica italiana è invece DTS-HD Master Audio 5.1 (il solito inaccettabile downgrade Sony Pictures).

Il ponte sul fiume Kwai

Rispetto all’edizione FHD con traccia originale DTS lossless 5.1 canali qui siamo un ulteriore passo avanti con Dolby ATMOS, offrendo il missaggio dell’epoca al meglio delle possibilità tecniche. Non siamo in zona reference ma l’ascolto rende la visione più entusiasmante, sia per i passaggi musicali che per i numerosi dialoghi, con alcuni elementi più marcati e dinamici in particolare nella battaglia finale. Alla codifica a oggetti si affianca anche la DTS-HD Master Audio 5.1 canali, sempre in inglese.

EXTRA

Nulla di nuovo sotto il sole rispetto alla pubblicazione del 2011 con una serie di interessantissimi extra peraltro già inclusi nella special edition su DVD del 2000 che rimane preziosa per i collezionisti in quanto l’unica a offrire materiale su traccia ROM oltre alla colonna sonora isolata.

Il ponte sul fiume Kwai

I materiali, fruibili solo da disco FHD, sono tutti di grande interesse: visione picture-in-graphics del film con inserti testuali e approfondimenti storici (in italiano!), making of di 54 minuti, originale featurette dell’epoca, corto didattico presentato da William Holden (16 min), da non perdere l’approfondimento del maestro John Milius con la disamina del film (8′), galleria foto, anticipazioni sul film dell’epoca (7 min), racconto della première a cura di William Holden (2 min), due trailer in lingua originale prima e dopo l’Oscar. Sottotitoli in italiano ovunque.

Ulteriore menzione – purtroppo negativa- per il packaging, decisamente più anonimo e meno prestigioso rispetto alle precedenti edizioni de il ponte sul fiume Kwai (vedi video qui sotto per comparazione).

TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, Sony A1 OLED, UHD player Samsung UBD-K8500

UHD Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Il ponte sul fiume Kwai [UHD]
7,5 Recensione
Pro
Epico dramma bellico
D.I. 4K
Dolby ATMOS e DTS lossless inglese
Extra di valore
Contro
Pesante grana di fondo
Audio italiano datato e lossy
Navigazione menù stile DVD
Packaging anonimo rispetto a BD e DVD
Riepilogo
Titolo originale: The Bridge on the River Kwai
Prodotto da: Sony Pictures HE
Distribuito da: Universal Pictures
Durata: 161'
Anno di produzione: 1957
Genere: Dramma bellico
Regia: David Lean
Interpreti: Alec Guinness, Sessue Hayakawa, William Holden, Jack Hawkins, James Donald, Geoffrey Horne, Peter Williams, André Morell, John Boxer
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Supporto: BD 100 + BD 50
Aspect Ratio: 2.55:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Italiano, giapponese, polacco, portoghese, russo, spagnolo, spagnolo (America Latina), ceco, francese, tedesco, ungherese Dolby Digital 5.1;
Inglese Dolby ATMOS, DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: Inglese, inglese non udenti, arabo, cinese semplificato, cinese tradizionale, ceco, danese, olandese, finlandese, francese, tedesco, greco, ebraico, ungherese, indonesiano, italiano, giapponese, coreano, norvegese, polacco, portoghese (Brasile), portoghese, slovacco, spagnolo, spagnolo (America Latina), svedese, tailandese, turco
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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