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IFA 2019: abbiamo provato il Sonos Move

sonos move

Atteso in Italia dal 24 settembre a 399 euro, il Sonos Move è il primo speaker Bluetooth portatile della casa americana. Ecco le nostre prime impressioni.

“Oltre la casa”. Questo è stato lo slogan usato dal CEO di Sonos Patrick Spence mentre si rivolgeva ieri ai media internazionali all’evento stampa del Sonos Move nella cornice di IFA 2019. Abbiamo già parlato diverse volte di questo speaker Bluetooth portatile (il primo del genere per Sonos), sottolineando anche come paia strano che il produttore americano abbia aspettato tutti questi anni per offrire un proprio speaker portatile e non legato al solo ambiente domestico. Abbiamo avuto l’opportunità di “giocare” con il Sonos Move da vicino e, in attesa dell’uscita in Italia fissata per il 24 settembre (il prezzo sarà di 399 euro), ecco le nostre prime impressioni.

Design e costruzione

Se vi aspettavate che il primo speaker Bluetooth portatile di Sonos condividesse le dimensioni con il Sonos One, mettetevi il cuore in pace. Parliamo infatti di un diffusore relativamente più alto e “robusto” rispetto a quello che Sonos offre attualmente, ma che mostra ancora abbastanza DNA del brand americano da inserirsi nella sua attuale gamma di speaker senza suscitare troppo scalpore.

I lati delicatamente curvi e la griglia in metallo sono tipici di Sonos, mentre la sezione in silicone nella parte inferiore che ospita il tweeter rivolto verso il basso e la nuova guida d’onda si distinguono dal resto della produzione Sonos. Sia il tweeter, sia il driver mid-bass sono inoltre nuovi di zecca e sono stati realizzati su misura per il Move e ognuno è alimentato dal proprio amplificatore di classe D. Il pannello superiore presenta controlli sensibili al tocco e un pulsante mic, oltre a una serie di sei piccoli forellini. Qui sono alloggiati i microfoni, anche se in realtà solo quattro fori sono per i microfoni, mentre gli altri due sono stati messi lì (secondo Sonos) per una sorta di bilanciamento visivo.


C’è abbastanza per suscitare il nostro interesse anche sul retro del Sonos Move. Troviamo infatti un’area incassata nella quale la parte superiore della mano può scivolare per un facile sollevamento dello speaker. Il Move pesa 3 kg e la differenza rispetto ai diffusori più piccoli della famiglia Sonos si avverte chiaramente, sebbene rimanga uno speaker perfettamente trasportabile. Eppure non ci immaginiamo molte persone che lo metteranno in valigia per portarselo in vacanza. È più probabile che rimanga un dispositivo semi-permanente in una stanza della casa che verrà per lo più spostato in giardino quando il tempo lo permette.

Sotto la maniglia incassata c’è una fila di tre pulsanti. Tenete premuto quello in alto per accendere lo speaker. Toccatelo di nuovo e il Sonos Move entra in modalità standby preservando così la durata della batteria. Il pulsante centrale consente di passare dalla modalità Wi-Fi a quella Bluetooth, mentre il pulsante in basso connette lo speaker alla rete domestica.

Progettato per resistere alla polvere e all’acqua (è classificato IP65), il Move dovrebbe anche resistere a cadute da un’altezza massima di circa 70 cm e anche per questo motivo si spiegano le sue dimensioni più importanti e quella sensazione di speaker più “tosto” rispetto a tutti gli altri modelli in catalogo. Una cosa che potreste aver notato è la finitura. Sonos Move è infatti disponibile solo nella colorazione Show Black, che non è però la tradizionale finitura nera trovata su altri membri della famiglia Sonos. In realtà è una tonalità leggermente diversa e un po’ più leggera e, a tal proposito, Sonos afferma che molte ricerche sono state condotte per trovare la migliore finitura in termini di resistenza al calore e ai raggi UV.

Caratteristiche

I punti nevralgici del Move sono chiaramente l’esordio del Bluetooth in casa Sonos e la batteria ricaricabile. Sul primo fronte Move supporta AAC e SBC ma non il profilo aptX HD, il che è un vero peccato visto anche il prezzo di listino. Sonos ha poi colto l’occasione per migliorare l’affidabilità del Wi-Fi, il che dovrebbe ridurre le possibilità che un segnale venga interrotto anche quando si porta lo speaker in giardino. Se poi si esce dalla portata del segnale Wi-Fi casalingo, Sonos Move dovrebbe passare automaticamente al Bluetooth e, a condizione che il vostro tablet o smartphone sia già stato associato allo speaker, potrete aprire la vostra app di streaming preferita e iniziare subito ad ascoltare musica.

Passando alla batteria, Sonos afferma che una ricarica completa dovrebbe fornire circa 10 ore di riproduzione e durare circa cinque giorni con l’altoparlante in standby. Doveste rimanere a secco, un’ora di ricarica dovrebbe riportare la batteria al 50% circa, mentre in tre ore la si ricarica completamente. Il Move viene venduto con il suo “anello” di ricarica che si collega alla rete elettrica. Tutto quello che dovete fare è riposizionare il Move in modo che i due punti di contatto sul bordo inferiore dello speaker combacino con i contatti sul bordo dell’anello.

Sonos non si aspetta che la batteria smetta di funzionare durante la vita del diffusore, ma ha cercato di renderne la sostituzione il più semplice possibile. Non dovrete infatti restituire lo speaker o pagare per un nuovo Move visto che Sonos offre un pacco batterie sostitutivo a circa 100 euro. Basterà rimuovere un paio di viti e sostituire la batteria ormai “cotta” con quella nuova. Probabilmente non è un grande affare, ma è bello sapere che l’opzione è lì se ne avrete bisogno. Nonostante il suo aspetto e le nuove funzionalità, il Move rimane a tutti gli effetti un tipico diffusore multi-room Sonos. In quanto tale, conserva ancora tutte le funzionalità di streaming, i servizi e la compatibilità delle app che ti aspetteresti di trovare da un tale dispositivo. Ciò include la piena compatibilità con l’eccellente app di Sonos, il supporto per Spotify Connect e Apple AirPlay 2, il controllo vocale tramite Google Assistant o Amazon Alexa e persino la possibilità di collegare due Move per avere un set-up stereo.

Qualità audio

A causa del modo in cui Move sarà spostato, posizionato su diverse superfici e in diversi ambienti, il suo suono non può essere semplicemente adattato per un solo scenario, motivo per cui Sonos ha completamente rinnovato il suo software di calibrazione TruePlay. Con il vecchio software dovevamo spostarci nella stanza di ascolto con un iPhone o iPad per aiutare il software a calibrare le prestazioni degli speaker nell’ambiente. Il Move, tuttavia, esegue TruePlay all’interno dello speaker stesso, in modo simile a quanto fa l’HomePod di Apple quando regola automaticamente il suo suono per l’ambiente circostante.

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Spostate il Move dal salotto al giardino e, una volta trascorsi circa 30 secondi per elaborare e “ascoltare” il nuovo ambiente, lo speaker ricalibrerà le prestazioni audio di conseguenza. Ci è stata fatta una dimostrazione in cui il Move è stato tolto da uno scaffale e collocato all’interno di un armadio; una situazione che, pur essendo molto diversa da un ascolto realistico, ha fornito uno scenario estremo a cui lo speaker ha dovuto far fronte. Dopo circa 30 secondi potevamo sentire distintamente il nuovo bilanciamento del suono per farlo suonare al meglio possibile all’interno dell’armadio, anche se non lo ascoltereste mai in una simile posizione. Ci siamo anche spostati da un soggiorno a un ambiente esterno e di nuovo lo speaker non sembrava suonare fuori posto dopo essersi riconfigurato automaticamente.

La nostra demo di ascolto corretta è consistita nell’ascolto di Borderline dei Tame Impala sia in un ambiente domestico, sia in uno che simulava un giardino. La prima impressione è che il Move condivida lo stesso tipo di carattere sonoro degli altri speaker Sonos, con un suono bilanciato e una discreta quantità di bassi. La stanza in cui abbiamo ascoltato era piena di superfici dure e riflettenti, quindi non ideali, ma non diremmo che nel suono ci sono state tracce importanti di durezza o asprezza. Spostato all’esterno, il Move ha attivato l’Auto TruePlay e il dettaglio, la profondità e la solidità dei bassi sembravano coerenti con le prestazioni indoor. Sarebbe interessante sentire il tutto con il TruePlay disattivato, giusto per capire quanto questa impostazione influisca sul risultato finale.

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Verdetto iniziale

Tutti i nostri ascolti hanno avuto luogo in un ambiente insolito e con vincoli di tempo rigorosi e quindi dovremo attendere i test per la recensione vera e propria prima di poter esprimere un verdetto finale su come suoni il Move. Dovremo anche vedere in che modo si integrerà con un sistema Sonos esistente, se le prestazioni in Wi-Fi saranno davvero migliorate e se il passaggio automatico dal Wi-Fi al Bluetooth sarà senza soluzione di continuità. Tutti elementi ai quali è attualmente troppo presto per rispondere.

Un’altra grande domanda è se sia davvero questo il prodotto che i fan di Sonos stavano aspettando. Speravano semplicemente in un Sonos One con una batteria? O forse qualcosa di ancora più piccolo, più portatile e più conveniente? Dubitiamo infatti che molti avessero in mente un Sonos portatile che costasse 399 euro e che pesasse 3 Kg. Ecco perché il Move dovrà faticare ancora di più per convincerci del suo valore, ma conoscendo da anni Sonos dubitiamo che questo suo nuovo prodotto ci deluderà.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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