Da alcuni giorni TP Vision ha iniziato a distribuire un aggiornamento che porta l’HDR10+ a bordo dei TV LCD e OLED Philips più recenti.
Come già previsto dopo l’annuncio di fine 2017 con cui Philips aderiva all’HDR10+ assieme a Samsung e Panasonic, TP Vision ha rilasciato nei giorni scorsi l’atteso aggiornamento proprio in chiave HDR10+ per i TV Philips Ultra HD delle gamme 2017/2018, anche se al momento i modelli interessati sono solo quelli più recenti. Il firmware 105.1.2.6, che risolve anche problemi di stabilità del sistema operativo dei TV, è disponibile per il download qui, oppure si può scaricare in modalità OTA direttamente dal TV.
I TV interessati dall’aggiornamento sono i seguenti, ma a breve l’update dovrebbe arrivare anche su altri modelli.
- OLED903 55″/65″
- OLED803 55″/65″
- LCD 8503 Nano LED con soundbar 49″/55″/65″
- LCD 8303 Nano LED 49″/55″/65″/75″
Non si è ancora capito (perché non specificato nelle note) se l’aggiornamento porterà l’HDR10+ solo per i contenuti in streaming dell’app di Amazon Prime Video installata sul TV o se interesserà anche contenuti trasmessi da sorgente esterne tramite HDMI (tra l’altro i primi Ultra HD Blu-ray con HDR10+ devono ancora uscire sul mercato).
Evoluzione dell’HDR10 e simile come concezione al Dolby Vision, l’HDR10+ è un formato HDR voluto da Samsung (primo produttore al mondo di TV) ma sostenuto anche da Panasonic, dalla major hollywoodiana 20th Century Fox, da warner Bros. e appunto da Philips (la cosiddetta HDR10+ Alliance). Come il Dolby Vision anche l’HDR10+ aggiunge metadati dinamici a un segnale video HDR. L’HDR10 utilizza infatti metadati statici, con la conseguenza che la resa dell’HDR rimane tale e quale dall’inizio alla fine di un film (o di qualsiasi altro contenuto video con una gamma dinamica estesa), senza quindi cambiare a seconda delle singole scene o dell’illuminazione di una certa sequenza.
Un limite facilmente comprensibile al quale hanno posto rimedio i metadati dinamici tipici del Dolby Vision, che modulano la resa dell’HDR frame per frame e riescono quindi a essere più incisivi sia a livello di luminosità e contrasto, sia nella resa dei colori. Se si bada al nocciolo della questione, HDR10+ e Dolby Vision sono due formati molto simili visto che entrambi sfruttano i metadati dinamici per imprimere una maggior efficacia a un segnale HDR. Ci sono però alcune differenze.
La prima è che nel caso del Dolby Vision gli studios cinematografici e i produttori di TV devono pagare a Dolby la licenza per il Dolby Vision, con un conseguente spazio di manovra molto limitato a livello di sviluppo e implementazione. L’HDR10+ è invece un formato aperto e gratuito che qualsiasi produttore può implementare come meglio crede e con un grado di libertà molto maggiore rispetto a quello concesso dal Dolby Vision.
Una differenza non da poco che, soprattutto in ottica futura, potrebbe portare a un maggior numero di contenuti e di dispositivi compatibili con HDR10+ rispetto a quanto sta accadendo oggi per il Dolby Vision. Secondo Samsung inoltre anche i TV di gamma media potranno ottenere risultati notevoli dall’implementazione dell’HDR10+, proprio perché i produttori potranno adattare il formato come meglio credono a seconda delle specifiche tecniche di un particolare modello.
Dall’altro lato invece l’HDR10+ rimane “ancorato” a una profondità di colore di 10-bit contro il massimo di 12-bit del Dolby Vision (e la differenza a livello di colori non è poca a favore di quest’ultimo). Certo, al momento non esistono TV con pannelli a 12-bit e quindi il problema non si pone, ma quando arriveranno i primi esemplari il Dolby Vision avrà certamente una marcia in più, sempre che nel frattempo Samsung o altri produttori non propongano un successore dell’HDR10+ con supporto ai 12-bit (HDR12 magari?).
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