Una escape room rischia di diventare un mattatoio quando viene inavvertitamente liberato uno spirito malvagio. Blu-ray Koch Media
Si chiama ‘Deranged’ ed è l’escape room a Los Angeles di proprietà di Brice (Skeet Ulrich), che dopo un inizio col botto e un sacco di clienti ha iniziato a perdere popolarità.
Alla ricerca di nuovi elementi scenografici per farla tornare in auge, Brice s’impossessa con la forza di un’inquietante scatola di legno. Con intarsi a mano che ricordano un teschio l’antiquaria Ramona (Sean Young) non voleva venderla per nessun motivo, asserendo che al suo interno alberga uno spirito malvagio.
Collocata all’interno di Deranged per contribuire all’atmosfera, i primi quattro partecipanti al gioco che vi si trovano rinchiusi saranno costretti a fare i conti con un’orrenda e invisibile presenza, che impossessatasi di un figurante lo trasforma in una spietata macchina assassina.
Eccetto qualche rara eccezione come per esempio i recenti Hereditary, Get Out e Us – Noi il panorama del cinema horror resta piuttosto sconfortante, con elementi a pesante riciclo e poca fantasia. Senza farvi riferimento diretto le escape room per anni hanno regalato più di un brivido con la magnifica serie legata all’iconico Saw – L’enigmista, la differenza è che ora nei locali da cui fuggire i protagonisti pagano per entrarci e risolvere puzzle allo scopo di uscirne prima dello scadere del tempo.
Cosa accadrebbe se all’interno del fatidico locale un’oscura presenza mettesse a rischio le vite di tutti? È la risposta che prova a dare questo Escape Room diretto nel 2017 da Peter Dukes, il medesimo anno in cui venne realizzato Escape Room di Will Wernick, di cui ci siamo occupati di recente. Un caso di omonima di titolo cui si aggiunge il terzo Escape Room di quest’anno che fa capo a tale Adam Robitel, di cui pare sia già in pre-produzione il sequel previsto per l’anno prossimo, dall’originalissimo titolo Escape Room 2.
Mancanza di fantasia e ulteriore campanello d’allarme per il genere? Che si badi più al contenuto che alla forma? Se non altro questo Escape Room di Peter Dukes ci prova, ma con scarso risultato. Una sequenza a tempo in cui una catena allenta la presa su un soggetto, che nel locale in cui si trovano i giocatori dovrebbe aumentare la tensione, pare l’unica buona idea del mazzo.
Figurante che si trasforma in un boogeyman con tanto di grosse forbici pronto a trucidare chiunque, mentre le lancette scorrono e la distanza tra le lame e i sopravvissuti si accorcia. Fa piacere ritrovare lo Skeet Ulrich di Scream, meno incrociare la non più giovane Sean Young, scomparsa in una nebbia di B-movies da cui è uscita per prestare parte di se stessa in Blade Runner 2049.
Volti noti agli appassionati a far da richiamo mentre ci sarebbe piaciuto molto di più se la panic room fosse stata meglio congegnata, con enigmi di maggior spessore e un’ambientazione meno low budget. Anche se pare che il film del 2019 di Robitel abbia riscosso maggiori consensi rispetto a questo del 2017, la formula dell’escape room sembra essersi rapidamente consunta.
Dukes si gioca anche la carta della imperscrutabile e silenziosa presenza demoniaca stile Michael Myers di Carpenteriana memoria, ma ci sono echi del passato che potrebbero giungere da altre opere come Il tocco del male – Fallen di Gregory Hoblit del ’98. Per fanatici assoluti del genere.
VIDEO
Troppo low budget per recuperare informazioni tecniche in merito, del resto è facilmente presumibile un master 2K. Aspect ratio 2.35:1 (1920 x 1080/24 fps), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50.
Dosaggio luce e colori a cura del ferrarese Pierluigi Malavasi, con alle spalle tanti anni nel campo dei videoclip musicali ha intrapreso la carriera cinematografica. A tal proposito la scelta del cinematographer è piuttosto marcata, con saturazione colori ampi fino all’ingresso nella panic room, accompagnato da sovraccarichi di rosso e luci bianche lampeggianti.
Dentro il fatidico locale le riprese risultano molto desaturate, al punto che alcune transizioni sembrano prossime al bianco e nero. Una scelta artistica che se non altro contribuisce al mood del racconto, quando nel giro di poco tempo ha inizio la carneficina. Nel complesso una visione che non riserva brutte sorprese, purché non si pretenda troppo da una produzione piuttosto sottodimensionata.
A proposito di elementi stroboscopici: verso la conclusione della storia se ne incontra un carico piuttosto pesante per cui ci permettiamo di avvertire eventuali spettatori con spiccata fotosensibilità a rischio epilessia.
AUDIO
DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit) italiano e inglese per un ascolto molto buono. Con i limiti nella realizzazione si è evidentemente risparmiato anche qui ma in più di un’occasione è possibile sperimentare dinamica, presenza scenica d’insieme e relative scariche di adrenalina.
Qualche urlo sa come farsi davvero sentire, in special modo con l’originale che ha una marcia in più per la presa diretta e voci dall’ulteriore impatto emotivo. Ricordiamo inoltre che il prologo è interamente parlato in lingua araba su cui non scatta la sottotitolazione in automatico, occorre attivarla manualmente.
EXTRA
Purtroppo nessuno. Anche se parte della collana Midnight Factory non sono previste Limited o Ultra Limited Edition.
TESTATO CON: Tv Philips 55PUS7304/12, UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
Blu-ray disponibile su DVD-Store.it
BD-50 doppio strato
Qualità video migliorabile?
Nessun extra disponibile
Durata: 90'
Anno di produzione: 2017
Genere: Horror
Regia: Peter Dukes
Interpreti: Skeet Ulrich, Sean Young, Christine Donlon, Randy Wayne, Matt McVay, Ashley Gallegos, Hayley Goldstein, Iyad Hajjaj, Abraham Justice, Taylor Piedmonte, Hayley McLaughlin, Shelby Janes, Corbin Timbrook, John Davis Walker
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Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 2.35:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.