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6 cose che abbiamo imparato in una sala Dolby Cinema

Siamo stati a Parigi per vedere Thor: Ragnarok nella sala Pathé Massy, la prima in Francia certificata Dolby Cinema. Ecco com’è andata.

Oggi tecnologie come il Dolby Vision e il Dolby Atmos non sono più un affare da nababbi, ma si trovano sempre più spesso nelle case di molti appassionati di Home Cinema fra TV, soundbar e ricevitori AV (senza scordare i primi Ultra HD Blu-ray in commercio che integrano entrambe).

Se però ci pensiamo bene, le tecnologie Dolby sono nate nelle sale cinematografiche e oggi esistono circa 2000 cinema al mondo equipaggiati con un impianto audio Dolby Atmos, sebbene solo 114 di questi offrano al tempo stesso anche un sistema di proiezione laser Dolby Vision. L’unione di queste due tecnologie ha preso il nome di Dolby Cinema, certificazione che assicura un “pacchetto” completo e formidabile per chi vuole godersi un film al meglio delle possibilità.

Non è un caso se da fine dicembre del 2014 a oggi siano stati realizzati (o siano ancora da realizzare) 120 film girati in Dolby Vision e in Dolby Atmos. Un’accoppiata che sta prendendo sempre più piede e che abbiamo già apprezzato in una sala privata nel quartier generale di Dolby a Londra, ma mai prima d’ora in una vera e propria sala cinematografica a uso “commerciale”.


L’occasione ci è stata data dalla recente inaugurazione del Pathé Massy, un nuovo cinema nella zona sud di Parigi che non è solo la prima sala Dolby Cinema in Francia, ma anche la prima in Europa a unire questo primato tecnologico con tutte le poltrone in sala reclinabili. Un’occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire e così siamo volati a Parigi e abbiamo imparato sei cose sul Dolby Cinema. Eccole nel dettaglio.

1 – La vostra multisala potrebbe essere la prossima

Non sarà facile godere di una sala Dolby Cinema se abitate in una piccola città, ma di fatto i requisiti per trasformare un cinema tradizionale in uno “Dolbyficato” non sono così esoterici come possiate immaginare. La misura minima dello schermo ad esempio è di circa 14 metri e la superficie deve essere nera e opaca. Lo schermo della sala parigina ha una base di 17,4 metri e le poltrone sono 215, di cui solo 4 non reclinabili.

2 – Il “kit” dietro lo spettacolo

Sebbene Dolby abbia propri fornitori per l’equipaggiamento di sala, i gestori delle sale Dolby Cinema hanno la libertà di rivolgersi anche ad altri canali con la sola eccezione del sistema di proiezione. Le sale Dolby Cinema infatti utilizzano esclusivamente un sistema a doppio proiettore Christie laser 4K in grado di supportare il Dolby Vision, invece dei proiettori Xenon che si trovano nei cinema tradizionali.

Questo perché i proiettori Christie sono capaci di raggiungere una luminanza di 31 lambert contro i 14 lambert dei modelli tradizionali, mentre con materiale in 3D riescono a mantenere 14 lambert contro i 3-7 lambert degli altri proiettori standard. Si parla poi di un rapporto di contrasto pari a 1,000,000:1 e Dolby sostiene che anche film tradizionali si vedano meglio attraverso un simile sistema di proiezione.

Sul versante audio possono essere utilizzati fino a 64 diffusori in un cinema Atmos. Il Pathé Massy ospita 46 speaker Christie Vive posizionati ai lati dello spettatore e al di sopra di esso.

3 – Non solo tecnologia, ma anche esperienza

Si capisce di non essere in un cinema qualunque anche prima che inizi la proiezione del film. La sensazione che trasmette l’interno del Pathé Massy è infatti di totale immersione. Lo schermo è curvo, le poltrone reclinabili sono posizionate lontano dalle pareti ed è tutto nero (pareti, poltrone, tappeti e soffitto).

Questo non perché Dolby condivida gli stessi gusti estetici di un quindicenne amante dell’estetica gothic, ma perché il nero riduce i riflessi della luce. La pareti e il soffitto sono inoltre ricoperti con materiale acusticamente trasparente che nasconde tutti i diffusori, mentre l’impianto luci “atmosferico” massimizza l’efficacia nel presentare al meglio i film proiettati.

4 – Blockbuster? Sì, ma non solo

Se è vero che il Dolby Cinema rappresenta il non plus ultra per godersi i grandi blockbuster hollywoodiani, in realtà questo sistema misto di audio e video è perfetto per qualsiasi genere di film, tanto che il Pathé Messy ha inaugurato la sua attività con il dramma biografico francese La Promesse de l’aube.

Certo, da un film del genere non ci aspettiamo lo stesso coinvolgimento “sensoriale” che avremmo da un Mad Max: Fury Road, ma non per questo non saremmo curiosi di provare l’esperienza Dolby Cinema anche con film molto più raccolti e riflessivi, sebbene in questo caso ci interesserebbe molto di più il comparto video che non quello audio.

5 – Indovinate un po’? La resa è fantastica

La prova del nove nel cinema parigino è coincisa con un film a cui è facile associare termini come Dolby Vision e Dolby Atmos, ovvero il recente Thor: Ragnarok. La traccia audio in Dolby Atmos ci ha fatto sentire totalmente “incapsulati” nella nostra posizione al centro della sala, soprattutto durante la sequenza nell’arena dei gladiatori.

La scena poi in cui Surtur distrugge Asgard mette in scena bassi terremotanti che sembrano provenire da ogni direzione e non c’è nemmeno bisogno di guardare lo schermo per capire la traiettoria sonora dell’astronave di Thor nella sequenza della fuga da Sakaar.

Passando al video, la palette di colori di questo film è molto accesa e sgargiante e rappresenta un perfetto test per saggiare la bontà della gamma estesa del Dolby Vision e, a colpire, è soprattutto il contrasto e la pienezza di certe tinte (il rosso-arancione delle fiamme, i colori vivaci dei costumi).

Per godere di tutto questo bisogna pagare un po’ di più rispetto a una proiezione tradizionale e, nel caso del cinema parigino, parliamo di 4 euro. Vale la pena? Secondo noi sì, anche perché con circa la stessa cifra vi comprate un po’ di pop-corn ed è sicuramente meglio godere di una simile delizia audiovisiva invece di sgranocchiare mais tostato.

6 – Il futuro del Dolby Cinema

La maggior parte delle sale Dolby Cinema si trova in Cina e soprattutto negli USA, ma la loro presenza in Europa, benché minoritaria, sta aumentando costantemente. Il Pathé Massy è la sesta sala Dolby Cinema europea, ma a breve ne arriveranno altre tre (Lione, Amsterdam e Rotterdam). Le altre già attive si trovano invece in Austria (Cineplexx Linz e aeroporto di Salisburgo), Olanda (Vue Eindhoven e Hilversum) e Spagna (Barcellona, Cinesa La Maquinista).

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