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Da MediaTek arriva il SoC per portare il DTS:X a bordo dei televisori

dts:x

DTS e MediaTek hanno annunciato il primo SoC per portare il DTS:X a bordo dei prossimi TV (immaginiamo quelli del prossimo anno). L’hardware sarà pronto nella seconda metà del 2019 e il DTS:X sarà obbligatorio per il programma IMAX Enhanced nel 2020. Vedere citato IMAX Enhanced ha in effetti senso, visto che questo programma di certificazione è stato creato da IMAX e DTS, anche se finora non c’è nessun TV sul mercato che supporti il DTS:X, mentre ce ne sono diversi (si pensi solo a quelli di LG) che supportano il Dolby Atmos.

Questa situazione è destinata a cambiare proprio con questo nuovo SoC di MediaTek con supporto al DTS: X. I televisori di Sony e Philips con a bordo Android TV utilizzano già chip MediaTek e lo stesso faceva fino a poco tempo fa TCL prima di passare recentemente a chip prodotti da Realtek. Si sono già visti alcuni TV con supporto per il DTS Virtual:X, ma è logico che il DTS:X attragga molto di più, sebbene questo formato audio non abbia avuto per ora la stessa espansione (e attrattiva) sul mercato del Dolby Atmos.

Nel comunicato stampa che annuncia questa novità ci sono altri elementi di interesse. Innanzitutto il riferimento a IMAX Enhanced per il 2020 fa supporre che il prossimo anno, perché un TV possa ricevere questa certificazione, dovrà supportare appunto il DTS:X. Al momento solo i TV Sony top di gamma della serie Master sono certificati IMAX Enhanced, ma non supportano al momento il DTS:X.


DTS X

L’altro aspetto interessante è che nel comunicato si parla di DTS:X anche per i contenuti in streaming, cosa che non è ancora avvenuta in nessun servizio tra quelli principali come Netflix e Amazon Prime Video. Non sappiamo ancora come ciò avverrà, ma immaginiamo che il DTS:X in versione streaming si “appoggerà” su una traccia in DTS standard e non in DTS HD MA come per i supporti fisici con tracce audio in DTS:X (il funzionamento sarebbe insomma simile al Dolby Atmos basato su Dolby Digital Plus e non su Dolby True HD).

Per chi non lo sapesse, il DTS:X è una codifica basata sugli oggetti (object-based) che punta a ricreare un audio multidimensionale che si muove attorno all’ascoltatore come accadrebbe nella vita reale. In pratica quello che fa anche il Dolby Atmos e in effetti le due codifiche sono estremamente simili, sebbene il DTS.X differisca dal Dolby Atmos nella configurazione di diffusori richiesta.

Mentre infatti il Dolby Atmos richiede di aggiungere a un setup 5.1 o 7.1 almeno due speaker superiori installati a soffitto (ma non solo), il DTS:X funziona con una configurazione surround standard che, se siete appassionati, avrete già nel vostro salotto. Può inoltre supportare un setup fino a un massimo di 11.2 canali e fino a 32 possibili posizionamenti.

DTS:X

DTS parla del DTS:X come di un codec flessibile in grado di funzionare con qualsiasi configurazione di speaker all’interno di una disposizione emisferica. Questo grazie alla piattaforma open Multi Dimensional Audio (MDA), che permette ai produttori di contenuti di controllare il posizionamento, il movimento e il volume degli oggetti sonori.

Il DTS Virtual:X è invece un modo per ottenere un surround tridimensionale senza diffusori aggiuntivi. Invece di essere inserito all’interno di un Blu-ray o di un Ultra HD Blu-ray, il DTS Virtual:X è una tecnologia che agisce a livello di post-processing per ricreare l’effetto di un setup 7.1.4 attraverso una soundbar o un classico sistema 5.1.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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