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Cyrus One HD: tante nuove feature bastano per l’eccellenza?

Cyrus One HD

Due anni dopo il Cyrus One, ecco il Cyrus One HD con la sua ventata di ingressi digitali e Bluetooth potenziato. Basterà per farne un ampli a cinque stelle?

Non c’era motivo per cui non farsi piacere il Cyrus One di due anni fa. Omaggio al primo prodotto del brand britannico con lo stesso nome, questo ampli era (ed è tuttora) un performer ricco di funzionalità, solido e con una qualità audio di tutto rispetto. L’aggiunta di un design circuitale aggiornato, di un DAC integrato a 32 bit e di ingressi digitali rendono però il nuovo Cyrus One HD (1299 euro il prezzo di listino) un amplificatore stereo integrato molto più allettante del suo predecessore. La nostra unica speranza prima di testarlo è che Cyrus, oltre a tutte queste aggiunte, abbia colto l’opportunità per affrontare e risolvere i limiti in fase di dinamica e timing del suo predecessore.

Costruzione e caratteristiche

Gli ingressi digitali a cui abbiamo fatto riferimento sono di tipo ottico e coassiale, con in più una porta USB Tybe-B per la connessione cablata a un PC (supporta file DSD 64/128) e il Bluetooth, che per l’occasione è passato da aptX ad aptX HD, offrendo quindi una connettività wireless migliore in grado di supportare anche streaming di materiale hi-res fino a 24 bit/48 kHz. Tutto ciò è in aggiunta a quanto già c’era a bordo del Cyrus One, ovvero tre ingressi analogici di linea (uno dei quali ha un bypass AV per l’uso opzionale come un amplificatore di potenza Home Cinema), uno stadio phono MM e un amplificatore per cuffie con relativa uscita frontale da 6,3mm.

Esclusi comunque questi ingressi extra e le selezioni dei canali corrispondenti, il design del Cyrus One HD è quasi identico a quello del predecessore. Due grandi manopole dominano la parte frontale dell’ampli, mentre le connessioni, incluse due coppie di terminali per il collegamento dei diffusori, si trovano nella parte posteriore. Rispetto al One non varia nemmeno la potenza di 2x100W (6Ω, 0,1% THD+N), mentre gli stadi finali in classe D ibrida proprietaria passano dalla terza alla quarta generazione e la tecnologia SID (Speaker Impedance Detection) adatta istantaneamente l’erogazione in base all’impedenza dei diffusori collegati.


Qualità audio

Data la coerenza dei due progetti, non è una grande sorpresa ritrovare in questo nuovo modello i punti di forza nelle prestazioni audio già riscontrati nel modello precedente. Anche se per i test non abbiamo avuto a disposizione l’originale per un confronto diretto, le prime sensazioni basate sul ricordo sono estremamente simili a quelle avute due anni fa per il Cyrus One e, non a caso, anche questa volta abbiamo utilizzato come compagni ideali (prima solo tramite gli ingressi analogici) il lettore Cyrus CD i e i nostri diffusori di riferimento ATC.

Quello che ci accoglie dopo aver fatto partire il CD di Ok Computer dei Radiohead è un suono estremamente pulito, aperto e dettagliato, con una corposità piena e naturale della presenza vocale di Thom Yorke e con un accompagnamento musicale diligente e concreto. Il Cyrus One HD mantiene intatta anche la sua reputazione di spiccato equilibrio. Non ci sono affondi in gamma bassa tali da scuotere le assi del pavimento, ma la resa dell’ampli è tutt’altro che leggera o evanescente, mentre la dolcezza si rispecchia in una gamma medio-alta tipicamente ricca e delicata.

Passando al digitale tramite l’ingresso coassiale, sembra che ognuno di questi aspetti sia stato migliorato rispetto al Cyrus One (diciamo sembra perché ci basiamo su ricordi). La prestazione del One HD appare generalmente più sicura, risoluta e determinata, con la certezza che questo ampli, rispetto al predecessore, riesca a scavare più a fondo nei dettagli dando contemporaneamente all’album più spazio per respirare.

Anche l’aggiornamento al Bluetooth aptX HD ha prodotto un deciso miglioramento. Ovviamente la qualità “migliore del CD” dipende dalla vostra sorgente audio, ma lo streaming della stessa musica da Tidal non ci trasmette quel calo prestazionale rispetto all’ascolto del CD fisico come invece come succede di solito con lo streaming Bluetooth tradizionale. Ma proprio come i punti di forza del Cyrus One HD sono coerenti con i vari tipi di ingresso, lo sono anche le sue debolezze e sono proprio queste stesse carenze a non farci ritenere il Cyrus One HD meritevole della massima valutazione.

Mentre il suo senso del timing e la sua gamma dinamica non sono così fastidiosi da rendercelo antipatico, il One HD rimane un ampli integrato che non trasmette l’eccitazione e l’espressività che altri rivali sono invece in grado di restituire. Utilizzando in un confronto diretto il Rega Brio, ampli solo analogico che costa circa la metà del One HD, percepiamo benissimo che tipo di prestazione può assicurarci un integrato in questa fascia di prezzo.

Più che i pattern ritmici che vengono semplicemente rafforzati, è la presa più salda sulla dinamica a conferire uno slancio maggiore che il Cyrus (decisamente più sobrio a livello ritmico) riesce a restituire solo in parte. Dinamicamente parlando inoltre ci sono frasi strumentali ausiliarie a cui il Rega dà vita in modo più sentito e “partecipato” rispetto al più blando One HD.

Verdetto

Abbiamo testato un sacco di amplificatori che non avremmo timore a definire “noiosi” e di certo il Cyrus One HD non fa parte di questa lista, ma è comunque insufficiente rispetto al Rega Brio in termini di intrattenimento e prestazioni a tutto tondo.

Ma ciò che il Rega non può fare come rivale è offrire tutto ciò che è invece integrato nel Cyrus. Certo, potete sempre abbinare al Rega un Arcam iRDAC II (che include anche la connettività Bluetooth) e rimanere nella stessa fascia di prezzo del One HD, ma in questo caso non avrete a disposizione una pratica e comoda soluzione all-in-one come invece riesce a offrire l’ampli di Cyrus. Che potrà non aver corretto tutte le mancanze emerse dall’analisi del Cyrus One, ma che a ben vedere ha dato vita a un altro ottimo prodotto.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Riassunto

Due anni dopo il Cyrus One, ecco il Cyrus One HD con la sua ventata di ingressi digitali e Bluetooth potenziato. Basterà per farne un ampli a cinque stelle?

Pro
Presentazione spaziosa e dettagliata
Bilanciamento apprezzabile
Diverse aggiunte rispetto al Cyrus One

Contro
Pecca ancora nel timing e nel range dinamico

Scheda tecnica
Potenza: 2 x 100W (6 Ω at 0.1% THD+N)
Connessioni: ingressi ottico, coassiale, USB 2.0, 3xRCA, stadio phono MM,
Connettività: Bluetooth aptX HD
Dimensioni: 85 x 220 x 390mm
Peso: 5,6 Kg
Prezzo: 1299 euro
Sito del produttore: www.cyrusaudio.com
Sito del distributore italiano: www.hifight.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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