HI-FI Prove

Cambridge CXA60 vs Rega Brio: sfida tra campioni stereo

Rega Brio

Abbiamo messo a confronto due amplificatori stereo di assoluto livello come il Cambridge CXA60 e il Rega Brio. Chi avrà vinto la sfida?

Inutile rimarcare l’importanza fondamentale che un amplificatore stereo riveste in un impianto audio e così, mantenendoci su una fascia di prezzo tutto sommato “umana” (sotto i 1000 euro), abbiamo voluto mettere uno accanto all’altro il [amazon_textlink asin=’B00VHU4OKE’ text=’Cambridge CXA60′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’81e40dc2-5fe7-11e7-b3e0-8b59a354ef97′], uscito sul mercato nel 2015 e oggi disponibili online a circa 800 euro, e il più recente [amazon_textlink asin=’B06X986W7K’ text=’Rega Brio’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’8af18e72-5fe7-11e7-b118-71c1cf246e85′], sesta generazione di questo mitico amplificatore del produttore britannico uscita a inizio 2017 e disponibile online sempre a meno di 1000 euro.

Si tratta comunque di due prodotti piuttosto diversi tra loro sia sul versante estetico, sia su quello prestazionale. Più moderno e ricco di pulsanti e controlli il Cambridge, più essenziale e compatto il Rega, sebbene entrambi a livello di ingegnerizzazione e circuiteria interna siano caratterizzati da una costruzione curatissima e che non lascia alcun spazio a dubbi sull’elevatissimo standard di progettazione.

rega brio

Funzioni

Se siete indecisi tra quale dei due scegliere, la prima cosa a cui pensare è il tipo di sorgente audio che dovrete collegare all’amplificatore. Tra i due il Cambridge CXA60 è il più completo a livello di connessioni (anche digitali), integra un DAC hi-res e offre l’opzione per aggiungere lo streaming via Bluetooth, mentre il Rega Brio rimane un ampli molto più essenziale e dal carattere prettamente analogico.


Troviamo infatti quattro ingressi di linea, alcune uscite per la registrazione e un singolo set di terminali per il collegamento dei diffusori. Un problema se avete sorgenti digitali, me se prevedete di collegare al Brio un giradischi o uno streamer/lettore CD tramite le uscite analogiche, l’ampli di Rega ha tutto quello che vi serve.

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Anche il Cambridge CXA60 ha quattro ingressi analogici, ai quali però si affiancano un ingresso coassiale e due ottici, un ingresso AUX da 3,5mm e due set di terminali per il collegamento dei diffusori. Davvero un parco connessioni completo e, sebbene il Cambridge non abbia il phono stage integrato come nel caso del Rega Brio, vanta comunque un DAC con supporto ai file hi-res fino a 24-bit/192kHz che apre orizzonti interessanti per chi vuole avvicinarsi a questo tipo di ascolto musicale.

A entrambi gli amplificatori potete inoltre collegare le vostre cuffie. Il Cambridge CXA60 ha un jack da 3,5mm, mentre il Rega Brio uno da 6,3mm, con in più un circuito dedicato per assicurarsi che il segnale delle cuffie non vada a interferire con quello dei diffusori.

rega brio

Qualità audio

Se ancora siete indecisi sull’acquisto da fare, non rimane altro che affidarsi alla prova audio, che poi è anche quella più rischiosa e soggettiva. Cercando però di essere obiettivi e tenendo conto che entrambi i modelli suonano in modo eccezionale, a nostro parere il Rega Brio ha una marcia in più a livello di musicalità.

Senso del ritmo incredibile, dinamiche ricche d’impatto, grande vitalità e agilità, sound estremamente limpido, dettagliato e muscolare. I picchi più acuti suonano sempre dolci e i bassi sono restituiti con grande profondità e con il giusto impatto senza mai strafare. I 50W per canale a 8 ohm (60W per il Cambridge) possono non sembrare molti, ma vi assicuriamo che non è così e alzando il volume con Pet degli A Perfect Circle la potenza di uscita sprigionata è di quelle che colpiscono duro e il risultato è a dir poco esaltante.

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Il Cambridge CXA60 offre un soundstage più ampio e una presentazione affabile che piacerà a molti, sebbene non riesca a raggiungere quella performance così articolata e sfaccettata del Rega Brio. Siamo comunque di fronte a un amplificatore brillante, pieno di entusiasmo, che si fa piacere fin da subito e che mette il godimento musicale in cima alle sue priorità.

Ciò non significa affatto che elementi come il dettaglio, la precisione ritmica e le dinamiche passino in secondo piano. L’amplificatore di Cambridge gestisce con abilità gli arrangiamenti più complessi e offre un livello di dettaglio fine e accurato. Preoccupatevi solo di non affiancare al CXA60 diffusori dal sound particolarmente brillante se volete evitare un carattere troppo esuberante sugli acuti, ma per il resto non ci sentiamo di rilevare altre critiche particolari.

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Verdetto

In termini di prestazione musicale pura il Rega Brio esce vincitore da questa sfida, anche se il Cambridge CXA60 ha più connessioni, vanta un design più accattivante e pensiamo che lo amerete al primo ascolto vista la sua natura musicale così entusiastica e contagiosa.

Se pensiamo però che il Rega Brio se la può cavare egregiamente se messo a confronto anche con i più costosi[amazon_textlink asin=’B00LNCFB3U’ text=’ Rega Elex-R’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’50262ce5-5fe8-11e7-9a41-195d89b14a13′] e [amazon_textlink asin=’B00J3Q3KGI’ text=’Rega Elicit-R’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’54eb564d-5fe8-11e7-be71-e365332b5fe5′] (soprattutto nella resa degli alti e nel senso ritmico), ecco che questo amplificatore guadagna ancora più punti e riesce ad essere a proprio agio anche nel pilotare diffusori molto costosi.

Per il prezzo a cui è venduto, il Rega Brio diventa poi un acquisto obbligato e almeno che non abbiate unicamente sorgenti con uscite digitali, il rapporto qualità/prezzo di questo amplificatore è tra i migliori che possiate trovare oggi sul mercato.

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