DCI ha pubblicato una nuova versione della bozza contenente le specifiche tecniche del Cinema HDR basato su display LED.
Se fino a pochi anni fa era il cinema a far segnare le più grandi innovazioni in termini audio e video, con l’avvento dell’HDR (che in sala non si è ancora visto) sono stati invece i TV a fare un passo in avanti sul versante qualitativo, anche se il cinema non sta certo a guardare. Fondata nel 2002 da Sony, 20th Century Fox, Universal, Paramount, Disney e Warner Bros., la DCI (Digital Cinema Initiative) è ormai da mesi impegnata a stabilire delle specifiche per il Cinema HDR e nei giorni scorsi ha pubblicato la versione 0.9 (non ancora definitiva) di quello che sarà il documento ufficiale contenente queste specifiche tecniche.
Più precisamente il nuovo documento si chiama DCI DRAFT HDR & Direct View Display e, senza scendere in termini troppo tecnici e poco comprensibili alla maggior parte degli utenti, si concentra su pochi ma importanti requisiti: profondità colore a 12-bit, livello minimo del nero pari a 0.005 nits, picco massimo di luminosità di 500 nits e copertura spazio colore DCI-P3 (che già conosciamo grazie ai TV HDR).
Requisiti per il cinema “del futuro” che devono però unirsi all’esigenza di sale cinema HDR con enormi display modulari costituiti da tanti schermi LED. Nulla vieta di usare i proiettori al posto dei display LED, ma raggiungere i requisiti appena descritti ricorrendo a una proiezione classica è quasi impossibile se non utilizzando proiettori di nuova generazione che però al momento non sono disponibili sul mercato.
DCI è convinta che i D-Cinema Direct View Displays abbiano tutto quello che serve per offrire agli spettatori una qualità video di altissimo livello tra l’elevato picco di luminosità e il nuovo range dinamico assicurato appunto dall’HDR. La bozza di documento si concentra anche sul Cinema HFR (High Frame Rate), ovvero sui film con un frame-rate superiore ai canonici 24 fps. Non che siano mancate eccezioni negli ultimi anni (si pensi a Billy Lynn: Un giorno da eroe e ai film de Lo Hobbit di Peter Jackson proiettati a 60 fps), ma si tratta appunto di esempi rarissimi che la DCI vuole invece ampliare.
Si parla in questo caso di un massimo di 120fps alla risoluzione 2K e di display LED capaci di supportare un minimo di 60fps in 2K e di 24fps in 4K. Se tutti questi requisiti inizieranno a essere messi in pratica nelle sale cinematografiche, l’esperienza al cinema potrebbe in effetti cambiare enormemente rispetto a quella attuale (senza poi contare tutto il discorso relativo all’audio che il documento non contempla), anche se ciò significherà per gli esercenti investimenti notevoli e quindi tempi ancora impossibili da quantificare.
D’altronde DCI non ha ancora specificato quando il documento arriverà alla versione definitiva e se già esistono al mondo alcune sale che hanno rinunciato alla proiezione a favore di uno schermo LED (come quella a Zurigo dotata di schermo Samsung Cinema LED da 10,2 metri di larghezza per 5,4 metri di altezza), per vederne un numero significativo passerà molto tempo… soprattutto in Italia.
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