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CES 2019: abbiamo arrotolato (e srotolato) l’LG OLED65R9

OLED65R9

Il vero protagonista del CES 2019 è stato il TV arrotolabile LG OLED65R9, con cui abbiamo trascorso un po’ di tempo ammirandone il funzionamento… e non solo.

Las Vegas non è certo un luogo a corto di attrazioni, ma non ci aspettavamo che quella del CES 2019 sarebbe stata il TV OLED 4K arrotolabile da 65’’ di LG, che più di ogni altro prodotto presentato nei giorni scorsi ha attirato l’attenzione generale e non solo quella degli addetti ai lavori e degli appassionati di tecnologia.

E sebbene LG porterà sul mercato nei prossimi mesi anche un OLED 8K da 88’’ (il primo al mondo) e la nuova gamma di OLED 4K tradizionali (qui la nostra anteprima del C9 da 65’’), è proprio il TV arrotolabile OLED65R9 ad averci fatto respirare per davvero un po’ di “futuro”, nonostante il prototipo si fosse già visto in azione lo scorso anno sempre a Las Vegas. Vi abbiamo trascorso un po’ di tempo accanto e queste sono le nostre prime impressioni.

Progettazione e costruzione

L’LG Signature OLED TV R non è solo un TV OLED 4K-HDR da 65 pollici con pannello flessibile (e questo aspetto è uno dei tanti vantaggi dell’OLED), ma è anche un pezzo di arredamento. Quando completamente retratto nell’apposita base-supporto in alluminio, il TV infatti scompare letteralmente alla vista. Questa raffinata ed elegante base è leggermente più lunga del TV e piuttosto profonda e quindi mettete in conto il necessario spazio nel vostro ambiente domestico per trovare una giusta collocazione. Un meccanismo a tapparella ben visibile sul retro del TV permette allo schermo di non flettersi o piegarsi una volta esteso completamente e il tutto ci ha trasmesso una spiccata sensazione di robustezza.


È possibile impostare il TV OLED in tre diverse posizioni: Full View, Line View e Zero View. La prima si ha quando il TV è completamente esteso e si hanno a disposizione tutti i 65 pollici del pannello. Line View fa invece uscire lo schermo dalla base in modo che ne sia visibile solo una piccola parte (circa un terzo del totale). Lo scopo è far vedere solo alcune informazioni come l’orario, il meteo, le foto “streammate” al TV dallo smartphone e le informazioni su una canzone in streaming che stiamo ascoltando . Infine, Zero View corrisponde allo schermo completamente arrotolato all’interno della base e quindi nascosto alla vista.

Base che, tra l’altro, integra una soundbar Dolby Atmos da 100W in configurazione 4.2 canali ed è per questo che, anche in modalità Zero View, si può comunque utilizzare il supporto del TV come uno speaker Bluetooth. Tutti i collegamenti sono integrati nella parte posteriore dello stand, dove troviamo quattro ingressi HDMI 2.1 standard, con tutto ciò che ne consegue anche nella gestione audio (ad esempio il supporto per HDMI eARC).

Caratteristiche

Nonostante il suo form-factor così unico e particolare, l’LG OLED65R9 non vanta alcun vantaggio in termini di elaborazione dell’immagine rispetto agli altri TV LG OLED 4K-HDR del 2019. Anche qui infatti troviamo il processore Alpha 9 di seconda generazione, con tanto di AI Picture e AI Sound di cui abbiamo già parlato ieri nell’anteprima dell’OLED65C9.

AI Picture ottimizza la qualità dell’immagine consultando una tabella e confrontandola con il segnale in ingresso. Il TV regola automaticamente l’immagine e si tratta di un approccio simile a quello scelto da alcuni produttori di TV rivali tra cui Sony. AI Picture presenta anche un avanzato sensore di luce ambientale integrato nel pannello che regola la curva di mappatura dei toni del TV in base alle condizioni di illuminazione dell’ambiente e funziona su due livelli a seconda del contenuto mostrato. Con contenuti SDR il sensore regola la luminosità generale del pannello, ma con contenuti HDR può regolare l’immagine in misura molto più dettagliata e minuziosa.

AI Sound permette invece di prendere un segnale stereo e convertirlo in un 5.1 virtuale. Il televisore può anche riconoscere l’ambiente e l’acustica della stanza e modificare il suono di conseguenza. Abbiamo già avuto la possibilità di modificare l’audio nei TV OLED 2018, ma LG ha specificato che AI Sound porta la calibrazione a un livello molto più avanzato e preciso. Anche qui inoltre troveremo l’integrazione di AirPlay 2 ma non quella di iTunes Store, che al momento sembra esclusiva per i nuovi QLED Samsung.

Oltre al fatto di essere un TV arrotolabile, la differenza più grande tra la Signature R e gli altri OLED tradizionali di LG è il telecomando, dotato di un design nuovo di zecca e capace di conferire una sensazione molto più premium (grazie anche all’alluminio) rispetto all’ormai abituale telecomando Magic Remote di LG. È un telecomando solido, sufficientemente pesante e piacevole da usare, almeno nel breve tempo che abbiamo trascorso con il TV.

Qualità video

Nella presentazione organizzata da LG abbiamo potuto vedere alcuni filmati demo in 4K-HDR, compresi paesaggi urbani di notte (gli stessi visti per sull’OLED65C9), con gli edifici illuminati che punteggiano il buio cielo notturno. L’immagine è estremamente solida e incisiva, ricca di dettagli e con poco rumore. Passando a una scena diurna e di maggior impatto, ecco cieli azzurri penetranti e una tavolozza di colori molto vibrante ma sempre ben bilanciata. Nessun problema nemmeno sui pan laterali, segno che la gestione del movimento potrebbe essere migliorata rispetto a quella degli OLED LG dello scorso anno.

Qualità audio

La musica che accompagna le immagini non è certo quella che definiremmo una colonna sonora da blockbuster, ma la soundbar integrata nella base ci è sembrata potente e dettagliata al punto giusto, sebbene tra il chiacchiericcio delle persone presenti e l’assenza di passaggi in grado di mettere in luce la gamma bassa o chissà quali effetti surround, non possiamo sbilanciarci più di tanto.

Verdetto iniziale

Non abbiamo ancora parlato dell’uscita sul mercato (seconda metà dell’anno) e del prezzo ed è proprio questo secondo versante che ci “preoccupa”. Quanti infatti saranno disposti a spendere cifre davvero importanti per un TV che, almeno sul versante video e funzionale (anche qui ci sarà a bordo la nuova versione di WebOS), non avrà nulla in più rispetto agli OLED LG tradizionali della gamma 2019?

E poi servirà davvero la modalità Line View o dopo qualche prova per semplice curiosità si finirà comunque per utilizzare sempre il TV a tutto schermo? Considerando poi le dimensioni della base-supporto, ci vorrà un ambiente adatto e spazioso per fare di questo TV anche un’ideale oggetto di arredamento e, non scordiamolo, la base non può sostituire un vero e proprio mobile in quanto non ci si potrebbe mettere sopra nulla visto che lo schermo si deve alzare ogni volta che si accende il TV.

Insomma, se da un lato LG ha fatto vedere qualcosa di veramente innovativo ed esteticamente notevole, l’utilità e il senso di un simile TV (al netto di tutta la tecnologia che vi è dietro) rimarranno opinabili agli occhi di molti utenti.

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