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Audiolab M-DAC nano: il DAC Bluetooth insospettabilmente virtuoso

M-DAC nano

La scelta di un DAC portatile da abbinare a uno smartphone è quanto mai vasta, ma l’Audiolab M-DAC nano ha una marcia in più rispetto ai rivali: il Bluetooth aptX.

Se volete migliorare il suono del vostro smartphone o laptop, la nostra raccomandazione andrebbe verso l’aggiunta di un DAC USB portatile come il [amazon_textlink asin=’B07C7FQZRW’ text=’Cyrus Soundkey’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’26cbbd08-63c7-4f6c-b067-03d9b391200b’] (90 euro) o il più costoso [amazon_textlink asin=’B01DFMV4NQ’ text=’Audioquest Dragonfly Red’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’dba56dfc-2c91-4f11-875f-90a75b5bac25′] (circa 200 euro). Sono entrambi eccellenti dispositivi audio e fanno il loro lavoro brillantemente per quello che costano, ma non sono l’ideale per un uso veramente portatile.

Entrambi hanno infatti bisogno di un ulteriore elemento, il che significa che dovete portarvi in giro una combinazione non proprio comodissima di smartphone, cavo adattatore e DAC. Non poco se volete tenere il tutto in tasca (non importa quanto piccolo sia il DAC) ed è proprio qui che entra in gioco un’alternativa attraente come l’Audiolab M-DAC nano.

Costruzione

L’M-DAC nano è un’unità minuscola (appena più grande di un biscotto) ed è anche leggero grazie a un peso di soli 28 grammi. Essere piccoli e leggeri è un importante punto di forza per la portabilità, ma il più grande vantaggio del nano su concorrenti come il Soundkey o il Dragonfly è che la connessione con il dispositivo sorgente avviene in modalità wireless, in questo caso tramite Bluetooth 4.2 con profilo aptX.


dac nano

Questo collegamento wireless elimina la necessità di collegare fisicamente la sorgente audio (smartphone, tablet, laptop) al DAC e significa che, una volta in movimento, il nano è notevolmente più conveniente da utilizzare rispetto ai suoi concorrenti, tanto che potete metterlo in una tasca diversa da quella dove avete lo smartphone. Audiolab fornisce anche una clip da cintura in ecopelle per semplificare le cose. Un microfono integrato consente inoltre chiamate in vivavoce quando il nano è connesso a uno smartphone e può essere utilizzato anche per sfruttare Siri o Google Assistant.

Caratteristiche

Mentre i suoi rivali si alimentano attraverso il dispositivo a cui si connettono, l’Audiolab M-DAC nano ha una batteria ricaricabile integrata che assicura circa otto ore di utilizzo con una carica completa di due ore. Il DAC si spegne dopo 10 minuti di inattività per preservare il più possibile l’autonomia e nella confezione è presente anche un pad per la ricarica wireless.

Audiolab non è nuovo alla conversione da digitale ad analogico; la compagnia britannica infatti produce questi prodotti da decenni, ma ha fatto il colpo grosso soprattutto con l’introduzione dell’originale M-DAC (oggi lo trovate online a circa 900 euro). Il nano però è un dispositivo molto diverso dal suo fratello maggiore.

A differenza di quest’ultimo, destinato a un utilizzo solo domestico, il nano utilizza infatti un DAC Cirrus Logic CS43130 progettato per applicazioni a basso consumo energetico. Le specifiche tecniche sono comunque impressionanti grazie alla capacità del nano di campionare il segnale in ingresso a 32-bit/384kHz (con la semplice pressione di un pulsante) prima di convertirlo in analogico.

La qualità costruttiva è buona nonostante il peso ridottissimo e ciò è importante in un prodotto portatile. I controlli sono limitati a una rotellina del volume rotante a 64 fasi che controlla anche le funzioni riproduzione/pausa e salta tra una traccia e l’altra in base a quante volte viene premuta. Anche il piccolo pulsante contrassegnato con ‘f’ esegue più funzioni, dall’accensione-spegnimento al pairing Bluetooth e alla modifica della frequenza di campionamento.

Stranamente, l’Audiolab M-DAC nano disattiva automaticamente l’upsampling quando si cambia sorgente audio o quando il dispositivo si riattiva dalla modalità di sospensione. Può sembrare un po’ frustrante una volta realizzato che il sovracampionamento suona meglio e offre un equilibrio più audace e spazioso. Sappiate però che quando fate confronti c’è un aumento di volume tra le modalità di ascolto che favorisce il sovracampionamento. Inoltre, la durata della batteria consuma il 30% in più in seguito all’elaborazione aggiuntiva.

Qualità audio

Se avevamo dei dubbi sul nano, erano per lo più legati all’effetto che il Bluetooth avrebbe avuto sulla sua qualità del suono, anche perché con un prezzo di circa 200 euro questo DAC deve offrire un significativo miglioramento sonoro rispetto al semplice collegamento tra cuffie e sorgente audio. Essere dipendenti dal Bluetooth, seppur con l’aggiunta del profilo apt X, potrebbe ostacolare in qualche modo la resa audio complessiva.

Usiamo il DAC con un iPhone 6S Plus e un MacBook Pro e non ci vuole molto a capire che il nano offre un suono notevolmente superiore a quello di cui sono capaci nativamente entrambi i dispositivi. Come cuffie abbiamo spaziato dalle AKG Y50 e Sennheiser Momentum 2.0 alle T1 di Beyerdynamics (il nano supporta carichi da 8 fino a 300 ohm). Le T1 in particolare non sono un abbinamento naturale visto quanto costano (circa 1000 euro) e vista la loro natura di cuffie prettamente “casalinghe”, ma sono anche cuffie immensamente rivelatrici e offrono un carico di un certo peso che rappresenta un test importante per un DAC di questo genere.

Ascoltiamo All This Is Yours degli Alt-J e rimaniamo colpiti dalla solidità della presentazione e dal netto miglioramento dell’impatto e della potenza dei bassi rispetto a quanto offrono nativamente le nostre due sorgenti audio. Non solo l’Audiolab M-DAC nano agisce in modo deciso sul volume, ma aggiunge anche un notevole grado di raffinatezza al suono. Anche i livelli di dettaglio sono buoni, con l’Audiolab che tiene a bada i vari elementi strumentali non faticando per nulla in mezzo alla densa produzione dell’album.

Passiamo a La sagra di primavera di Stravinsky e il nano risponde con dinamiche di ampio respiro e una piacevole dose di pulsione ritmica. Tonalmente la resa è ben bilanciata, senza alcuna parte della gamma di frequenza che richieda un’attenzione eccessiva. È una performance nel complesso eccitante e divertente, paragonabile a quella del Dragonfly Red di Audioquest. E questo, anche se non sembra, è un complimento, considerando che il Dragonfly è collegato alla sorgente audio con un cavo e l’Audiolab no.

Verdetto

Se avete un buon paio di cuffie cablate e volete migliorare il suono mentre siete in movimento, l’Audiolab M-DAC nano è una soluzione molto interessante. Non possiamo infatti pensare ad un’alternativa dal prezzo simile che sia così conveniente eppure così capace.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

La scelta di un DAC portatile da abbinare a uno smartphone è quanto mai vasta, ma l’Audiolab M-DAC nano ha una marcia in più rispetto ai rivali: il Bluetooth aptX.

Pro
Raffinatezza e impatto sonoro
Compatto e leggero
Tutta la comodità del wireless

Contro
L’autonomia potrebbe essere migliore

Scheda tecnica
Connettività: Bluetooth 4.2 aptX
Uscita 30mW (per canale)
Impedenza: 8-300ohms
Tempo di ricarica: 2 ore
Autonomia: circa 8 ore
Dimensioni: 4,4 x 4,4 x 1,4 cm
Peso: 28 grammi
Prezzo: 199 euro
Sito del produttore: www.audiolab.co.uk

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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