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Audiolab 6000A Play: l’ampli-streamer che promette di fare tutto

6000A Play

Unire l’amplificatore integrato 6000A e lo streamer 6000N Play in un unico prodotto? È la brillante idea che ha avuto Audiolab e il risultato è il 6000A Play

Sembra strano che Audiolab non ci abbia pensato prima. Eppure, solo ora (o meglio a luglio, quando uscirà sul mercato), l’Audiolab 6000A Play è realtà e anche se di solito aspettiamo una prova di diversi giorni prima di farci un’idea di un prodotto, siamo quasi sicuri che questa nuova uscita del brand britannico sarà di eccellente qualità.

Questo perché il 6000A Play non è altro che l’unione tra lo streamer di rete 6000N Play (549 euro) e l’amplificatore integrato 6000A (849 euro), entrambi molto apprezzati soprattutto come rapporto qualità-prezzo. Il distributore italiano Tecnofuturo non ha ancora messo a listino il 6000A Play, ma il prezzo UK di 799 sterline dovrebbe tradursi in una cifra di poco superiore ai 1000 euro, che per un “2-in1” come questo suonano già ora come un vero affare.

Il 6000A Play prende in pratica in prestito i circuiti dell’amplificatore 6000A e la tecnologia di streaming wi-fi del 6000N Play, che si basa sulla consolidata piattaforma DTS Play-Fi. Il risultato è un sistema a cui servono solo due diffusori per iniziare a divertirsi ascoltando musica in streaming da servizi come Tidal, Spotify, Amazon Music, Deezer e Qobuz, da un server di rete compatibile con DLNA o tramite Bluetooth aptX. Ma non dimentichiamo la possibilità di collegare un lettore CD, un televisore e persino un giradischi grazie agli ingressi analogici, digitali e allo stadio phono integrato.


La piattaforma DTS Play-Fi su cui si basa lo streaming del 6000A Play consente la riproduzione audio ad alta risoluzione fino a 24 bit/192kHz, con in più capacità multiroom wireless che consente la connessione di un massimo di 32 dispositivi dotati di Play-Fi. Tutto ciò di cui avete bisogno è solo l’app di controllo DTS Play-Fi. Collegando l’amplificatore a qualsiasi smart speaker che supporta Alexa nell’app, il 6000A Play può anche essere controllato tramite comandi vocali.

Audiolab ha lavorato duramente per ottenere le migliori prestazioni assolute dal DAC Sabre 32, scegliendo con cura gli amplificatori operazionali per i circuiti di filtro attivo post-DAC che funzionano particolarmente bene con questo chip. Per tutti i segnali audio digitali gli utenti possono scegliere tra tre filtri digitali (Fast Roll-off, Slow Roll-off e Minimum Phase) per ottimizzare le prestazioni in base alla sorgente (o sorgenti) collegata.

Analoga attenzione è stata prestata agli stadi analogici. La sezione di preamplificazione protetta è stata mantenuta il più semplice possibile, con segnali di ingresso di linea che passano direttamente a uno stadio di volume analogico, mentre per ridurre le interferenze e per assicurare un miglioramento delle prestazioni sono stati utilizzati alimentatori indipendenti a basso rumore per ogni stadio critico.

Anche lo stadio phono del 6000A Play per testine MM è stato aggiornato rispetto a quello a bordo del 6000A per offrire una qualità del suono ancora migliore e, a unirsi allo stadio di amplificatore di potenza in Classe AB da 50 watt per canale su 8 Ohm (75W su 4 Ohm), troviamo anche un amplificatore per cuffie dedicato. Insomma, non sembra mancare davvero nulla (giusto AirPlay e il Bluetooth aptX HD) a questo tuttofare musicale, ma se l’Audiolab 6000A Play saprà tenere testa a un temibile rivale come il Marantz PM7000N (1079 euro) lo scopriremo solo dopo averlo provato approfonditamente.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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