Apple ha annunciato ieri gli AirPods di seconda generazione. Design e audio non cambiano, ma arrivano carica Qi e Siri hands-free.
La settimana degli annunci di Apple, iniziata con l’arrivo dei nuovi iPad e proseguita con quello dei nuovi iMac, è giunta ieri al terzo appuntamento con l’arrivo degli AirPods di seconda generazione. Volenti o nolenti questi auricolari totalmente wireless, che alla loro uscita abbiamo premiato con il massimo dei voti pur riconoscendo alcuni limiti a livello di funzionalità, hanno lanciato una tendenza che ha ormai coinvolto qualsiasi produttore di cuffie/auricolari.
Le caratteristiche principali dei nuovi AirPods, che a livello estetico e come dimensioni rimangono comunque identici a quelli precedenti, sono una maggiore durata della batteria, una custodia di ricarica wireless tramite tecnologia Qi e la possibilità di lanciare Siri con la voce, mentre prima era necessario toccare un auricolare e quindi usare le mani. Inoltre, il chip W1 è stato sostituito dal nuovo H1, che fa il suo debutto proprio negli AirPods targati 2019. Come il suo predecessore, il chip H1 utilizza sensori ottici e accelerometri di movimento per rilevare quando si indossano gli AirPods e quando se ne usa solo uno.
In questa nuova versione c’è anche un accelerometro addizionale per la rilevazione della voce che funziona con microfoni beamforming all’interno degli AirPods, in modo da aiutare a rimuovere il rumore esterno e rendere più chiara la vostra voce sia quando parlate con Siri, sia quando siete impegnati in una conversazione telefonica.
Apple ha dichiarato che il tempo di conversazione dei nuovi AirPods è aumentato del 50% rispetto al modello di prima generazione (da due ore a tre). Dovreste inoltre ottenere fino a cinque ore di ascolto con una singola carica e 24 ore utilizzando le cariche aggiuntive assicurare dalla custodia-batteria, sebbene su questo versante il comunicato stampa di Apple faccia riferimento a test eseguiti a metà volume. In ogni caso una carica di 15 minuti dovrebbe essere sufficiente per tre ore di ascolto.
Gli AirPods 2019 di seconda generazione, già disponibili in Italia, con custodia di ricarica wireless costano 229 euro, mentre se non vi interessa la ricarica wireless e vi accontentate di quella tradizionale con il cavo il prezzo è di 179 euro, lo stesso del modello di prima generazione. Se invece volete rimanere con i vostri vecchi Airpods ma non volete rinunciare alla ricarica wireless, il nuovo case costa 89 euro.
Soddisfatti dell’annuncio? Sì e no. Da un lato infatti la ricarica wireless, l’autonomia migliorata, Siri “senza mani” e la promessa di una qualità migliore della voce in conversazione sono aggiunte piacevoli e, in alcuni casi, anche importanti, il tutto con un prezzo che per la versione non wireless è rimasto identico a quello di oltre due anni fa (resta però il fatto che 89 euro per il case wireless sono discutibili).
Dall’altro lato pesa a nostro avviso l’assenza di miglioramenti a livelli audio o di una vera e propria certificazione contro sudore e schizzi d’acqua, per non parlare dell’impossibilità di cambiare il volume con un controllo touch direttamente su un auricolare, visto che per fare questa semplice ma fondamentale operazione bisognerà ancora una volta interagire con Siri o con la sorgente audio.
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