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Samsung QE85Q900R: l’8K entra finalmente in casa

Q900R

Disponibile a breve in Italia a un prezzo vicino ai 15000 euro, il TV QLED 8K Samsung QE85Q900R è protagonista di un test dai risvolti inaspettati.

L’8K è qui! O, almeno, lo è il primo TV 8K consumer disponibile in commercio a prezzi umani dopo il modello di Sharp, visto che parlare di contenuti in 8K nativo (almeno di non vivere in Giappone) è quasi del tutto inutile ora come ora. Ma allora perché Samsung ha voluto battere tutti sul tempo e portare già ora sul mercato mondiale i tre modelli della serie Q900R annunciati ufficialmente a IFA 2018? Il primo motivo potrebbe essere benissimo la competizione e il desiderio di essere “i primi”, ma Samsung sostiene anche che l’aumento della densità misurata in ppi (pixel per pollice), combinato con un sistema di upscaling ultra avanzato e basato su intelligenza artificiale e machine learning, permetterà di sfruttare con risultati notevoli questo pannello 8K anche con materiali dotati di risoluzione inferiore (principalmente in 4K).

Una promessa in effetti allettante per chi vuole spremere ancora più qualità dai propri Ultra HD Blu-ray o da altri contenuti in 4K (Netflix, Amazon Video, giochi, ecc.) e lo è ancora di più se spalmata sugli 85’’ del modello QE85Q900R qui analizzato, presto disponibile anche in Italia a un prezzo che sarà molto vicino ai 15.000 euro. La gamma 8K di Samsung prevede comunque anche i modelli da 65’’ e 75’’ con prezzi rispettivamente vicini ai 5000 e 7000 euro, anche se attendiamo numeri ufficiali da parte di Samsung Italia. Quello che segue è un test effettuato sul QE85Q900R dai nostri colleghi britannici di What Hi-Fi e se non vedete il voto alla fine è perché siamo in attesa del modello italiano che recensiremo il prima possibile. Nell’attesa potete comunque farvi un’idea molto precisa di cosa vi aspetta anche leggendo questa prova.

Costruzione

A parte le dimensioni c’è davvero poco nello stile del QLED QE85Q900R capace di contraddistinguerlo dagli odierni TV QLED di Samsung. Qui le sottili cornici lungo la parte superiore e i lati sono rivolte verso l’esterno piuttosto che verso l’interno come sul Q9FN, il che significa che riflettono la luce in modo diverso e rendono la finitura più scura, nonostante il materiale e il colore siano gli stessi. La cornice inferiore è in realtà più spessa rispetto a quella dei QLED 4K, mentre il logo di Samsung è stato spostato in basso a destra e sembra quanto mai piccolo su uno schermo di queste dimensioni che, ricordiamolo, ha una diagonale di 2 metri.


Piuttosto che uno stand centrale, il QE85Q900R ha due piedini che possono essere posizionati su entrambe le estremità del telaio o spostati più vicino al centro per posizionare il televisore su un mobile più piccolo. Se poi siete abbastanza coraggiosi da montare a parete la cosa, i piedini possono essere rimossi e riposti sul retro del televisore in modo che non si perdano. Il TV è compatibile con il supporto per montaggio a parete No Gap di Samsung e supporti VESA standard (anche se molto grandi e resistenti). Pensiamo che il QE85Q900R sarà particolarmente spettacolare con il supporto per montaggio a parete No Gap grazie al pannello posteriore completamente piatto. Dà al TV l’aspetto di un enorme dipinto incorniciato e può persino fingere di essere un vero e proprio quadro con la modalità Ambient integrata.

Caratteristiche

Come da tradizione per i TV Samsung più recenti, le connessioni del Q900R non si trovano sul retro ma su una One Connect Box separata. Questa scatola è circa tre volte più grande di quella dei QLED del 2018, che a sua volta era circa il doppio rispetto a quella precedente. Nonostante sia enorme rispetto alle precedenti incarnazioni, la nuova One Connect Box del Q900R è ancora significativamente più compatta di un lettore Blu-ray premium o di una PlayStation 4 e può essere benissimo nascosta alla vista (dietro al TV per esempio).

Q900R

Anche il cavo che collega la One Connect Box al TV è aumentato di larghezza grazie ai maggiori requisiti di trasmissione dati del 8K. È ancora molto più sottile del cavo HDMI standard e il suo design semi-trasparente lo rende facile da ignorare. Le connessioni sono simili a quelle dei QLED 4K, con l’unica differenza che il primo dei quattro ingressi HDMI può gestire segnali video 8K fino a 30fps. Un giorno, forse, ci sarà una sorgente che potrà trarne vantaggio.

Nessuno degli HDMI è certificato 2.1 visto che la certificazione ufficiale non è ancora in corso. Samsung ha però promesso che il prossimo anno gli acquirenti del Q900R potranno richiedere un aggiornamento gratuito a una One Connect Box compatibile HDMI 2.1, il che dovrebbe dare una certa rassicurazione a quei primi utenti che considerano di sborsare 15.000 euro per un nuovo TV. Questo aggiornamento potrebbe però non essere nemmeno necessario, poiché molte delle funzionalità HDMI 2.1 sono già supportate tra cui Variable Refresh Rate (VRR) e Auto Game Mode per i giochi e metadati dinamici per l’HDR10+. L’aggiornamento porterà solo un upgrade della porta HDMI per l’8K a 60fps, invece dell’attuale limite fissato a 30fps. Le altre connessioni sono invariate e quindi troviamo tre connessioni USB, Ethernet e ottica.

Anche il sistema operativo Tizen è invariato rispetto al resto dell’attuale gamma QLED e ciò significa che il Q900R è pieno zeppo di applicazioni e offre un’interfaccia estremamente fluida e facile da gestire. In termini di pura tecnologia video non si ottiene poi solo la risoluzione 8K pari a 7680 x 4320 pixel (in pratica 33 milioni di pixel) e la tecnologia QLED, ma anche un picco di luminosità record di 4000 nit per i modelli da 75’’ e 85’’, mentre la versione da 65’’ raggiunge i 3000 nit. Come termine di paragone il Q9FN, il precedente TV più luminoso che avessimo testato, è valutato a 2000 nit.

Q900R

Qualità dell’immagine in 8K

Fermo restando che per questa recensione non abbiamo potuto testare contenuti nativi in 8K, ci rifacciamo a quanto visto nello stand Samsung a IFA 2018, dove sui Q900R in esposizione giravano alcune demo in 8K. Com’era la resa? Assolutamente favolosa come potete immaginare. Prevedibilmente tutto è incentrato sulla nitidezza e sui dettagli. L’immagine era incredibilmente realistica in una misura che il 4K non può eguagliare. L’immagine vista a IFA 2018 non diventava inoltre morbida o sfocata mentre ci si avvicinava al TV. Potevate sedervi a una distanza minima dallo schermo e rimanere comunque colpiti dalla perfetta nitidezza.

Qualità dell’immagine in 4K e Full HD

Visto però che l’8K nativo si può sfruttare oggi solo con le fotografie (una vera manna per gli appassionati), con alcuni video di YouTube (occhio però alla compressione) e con certi giochi se si ha un PC gaming “mostruoso” (dotatevi di almeno due GTX 1080 Ti o di due RTX 2080), il TV 8K di Samsung ha senso oggi per chi vuole ottenere ancora di più da materiali in 4K (e in misura minore Full HD) sfruttando il nuovo sistema di upscaling dotato di intelligenza artificiale.

Questo upscaler utilizza il machine learning per analizzare milioni di immagini sia in bassa che in alta risoluzione, confrontando le due versioni dello stesso oggetto per identificare le differenze in modo da poterle aggiungere al volo quando un segnale a bassa risoluzione viene trasmesso al TV. Il risultato, afferma Samsung, è un maggiore dettaglio, contorni più nitidi, rumore ridotto e meno aliasing. In sostanza, il contenuto non-8K dovrebbe apparire meglio su un Q900R che non su un TV 4K odierno.

Q900R

Tutto questo apprendimento automatico viene svolto dai server Samsung e “insegnato” ai televisori nelle case degli utenti durante gli aggiornamenti regolari del software. Ciò significa che un Q900R che comprate oggi dovrebbe migliorare nei mesi a venire. In effetti l’upscaling è di ottima qualità, quasi miracoloso se si considera la quantità di immagini sullo schermo che vengono “inventate” dal TV. Se riesca però a fornire un’immagine migliore rispetto a quella di un TV 4K top di gamma è una domanda a cui è più difficile rispondere.

Uno dei problemi è la scarsità di televisori di riferimento con queste dimensioni. Samsung è stata così gentile da fornirci un 82 pollici NU8000 (UE82NU8000) e un Q9FN da 75’’ (il QE75Q9FN), ma non si tratta di metri di paragone ideali. L’NU8000 ad esempio è molto più in basso rispetto alla gamma Q9FN e c’è quindi in gioco molto di più in termini di qualità dell’immagine rispetto alla semplice risoluzione. Certo, il Q900R batte l’NU8000 praticamente in ogni aspetto, inclusi nitidezza e dettagli, ma per quanto ci riguarda non è un confronto che dica granché sulla qualità del primo.

Inoltre, riprendendo l’argomento della densità dei pixel di cui Samsung parla spesso per spingere l’8K, questo Q900R da 85’’ dovrebbe essere in grado di fornire immagini più nitide persino di un più piccolo Q9FN da 75’’ visto che ha una densità di 104ppi contro i 59ppi del TV 4K. Tirando le somme, il Q900R si comporta bene rispetto al Q9FN su tutti i contenuti, ma non rappresenta chissà quale passo avanti significativo e, in alcune aree, si tratta addirittura di un passo indietro.

Iniziamo con l’Ultra HD Blu-ray britannico di Guardiani della Galassia Vol. 2, che in Italia ricordiamo essere disponibile solo in DVD, Blu-ray e Blu-ray 3D. Mentre il Samsung Q900R offre un’immagine visibilmente più luminosa di quella del Q9FN, non lo fa in modo eccessivo. Il tramonto sul Missouri degli anni ’80 ha un impatto maggiore, così come i riflessi delle placche di metallo sul pianeta Sovereign, ma è più un miglioramento incrementale che altro.

Q900R

Anche i colori sono migliori sul Q900R. Il Q9FN è ricco e vibrante ma non del tutto naturale. Il QE85Q900R può sembrare un po’ pallido accanto alla rigogliosità del Q9FN, ma non c’è dubbio che sia più autentico e offra un equilibrio migliore tra più fonti e tipi di contenuto. Ma non pensiate che il Q900R non sia vibrante di per sé. L’impatto dei colori vivaci del mondo di Ego, il lustro ostentato nella sala del trono della sovrana di Sovereign e lo splendore del denso fogliame verde sul pianeta di Berhert sono tutti elementi che colpiscono non poco l’occhio dello spettatore.

Questa è una scena molto nitida e dettagliata. Non solo il TV ingrandisce l’immagine senza che questa perda in incisività, ma lo fa senza introdurre artefatti o altre “magagne” tipiche di segnali video upscalati. Ma non è più nitido e dettagliato del Q9FN: è semplicemente nitido allo stesso modo. Quello che si ottiene da entrambi i televisori è quindi un’immagine dal dettaglio incredibile, ma non abbiamo notato chissà quale salto prestazionale a favore del TV 8K. Almeno non per questo modello da 85’’ e ciò ci fa supporre che le versioni più piccole da 65’’ e 75’’, avendo una densità di pixel ancora maggiore, possano fare meglio a livello di dettaglio percepito. Insomma l’85’’ fornisce un impatto cinematografico sicuramente meraviglioso e unico in una casa, ma se messo accanto a un QLED top di gamma da 75’’ le differenze (dimensioni a parte) non sono poi così marcate.

Anche perché in alcuni passaggi del film il nuovo upscaler di Samsung è andato un po’ in difficoltà. Nella scena di apertura, quando Ego guarda Meredith in macchina, sulla barra trasversale dei suoi occhiali da sole si notano delle scalettature che non sono evidenti né sul Q9FN né sul NU8000. Forse questa immagine potrebbe essere inserita nel server Samsung come test per migliorare la gestione delle linee oblique? Il Q900R non produce inoltre neri profondi come quelli del Q9FN. Samsung afferma però che ciò è intenzionale. Il livello del nero è stato infatti leggermente aumentato in risposta ai suggerimenti di alcuni possessori del Q9FN che lamentavano la perdita dei dettagli scuri più fini e profondi, che in pratica non “emergevano” del tutto all’interno di certe scene. Sarà, ma è una decisione che non condividiamo appieno.

Mentre il Q900R fa emergere dettagli scuri che il Q9FN invece perde, la relativa mancanza di profondità del nero ha un effetto sul contrasto e sul dinamismo generale come era logico aspettarsi. Significa che le scene ad alto contrasto possono essere un po’ più grigie che nere e ridurre la profondità del nero in un momento in cui Samsung sta cercando di avvicinarsi all’OLED su questo versante sembra una scelta a dir poco bizzarra.

Q900R

Inoltre, il Q900R soffre di un notevole effetto bloom che il Q9FN non mostra. Un limite che si fa più evidente nelle barre nere nella parte superiore e inferiore di un film widescreen, ma può anche insinuarsi nell’immagine principale. Se si guarda il TV da una posizione perfettamente frontale non ci si fa nemmeno troppo caso, ma se ci si posta un po’ fuori asse l’effetto bloom diventa molto più pronunciato (gli angoli di visualizzazione sono, in effetti, generalmente peggiori di quelli del Q9FN). Forse il difetto è legato al raddoppio della luminosità o forse ha più a che fare con il fatto che Samsung non ha aggiunto più zone di dimming rispetto a quelle del Q9FN, ma è qualcosa di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Quando si abbassa la risoluzione, il Q900R rimane coerente e, considerando la quantità di upscaling in gioco, resta un TV per certi versi impressionante. Logan in Blu-ray offre un’immagine estremamente pulita e stabile e di nuovo molto simile a quella del Q9FN in termini di nitidezza. I colori sono in realtà più vivaci sul Q900R, ma in un modo che dimostra semplicemente la loro autenticità. C’è un po’ più blu nel cielo, un po’ più di polvere di rame sulla maglietta di Logan e un po’ più di rigogliosità sulle foglie di un albero. Differenze non enormi ma degne comunque di essere sottolineate.

Ma il contrasto è di nuovo un problema. Mentre Logan entra nel suo nascondiglio, si ottiene una luminosità migliore dal Q900R quando la luce del sole entra nel covo, ma le parti scure sono un po’ confuse. Il tappeto appeso appare grigio e torbido sul Q900R, dove è più scuro e più pronunciato sul Q9FN. I dettagli scuri sono un po’ migliori, ma i neri non sono abbastanza profondi.

Infine, pur consci che un DVD upscalato in 8K non può dare vita a chissà quale spettacolo, facciamo partire lo stesso film nell’ormai sorpassato SD. In questo caso il TV sta generando qualcosa come il 98% di quello che stiamo vedendo ed è qualcosa di folle, soprattutto perché l’immagine è davvero valida. Non molto tempo fa materiali in definizione standard erano quasi inguardabili su un TV 4K e quindi la pulizia, la nitidezza e i dettagli offerti dal Q900R sono a dir poco miracolosi. Siamo allo stesso livello del Q9FN per quanto ci riguarda, ma con un po’ più di luminosità e dettaglio. I relativi sacrifici per la profondità del nero rimangono un problema, ma questa è un’”impresa” davvero impressionante.

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Vale infine la pena menzionare, tuttavia, che mentre il Q900R si comporta in modo egregio per la gestione del movimento in 8K (per quanto possiamo ricordarci da IFA) e in maniera altrettanto valida con materiale in 4K, fatica un po’ di più con contenuti in 1080p e in SD, presumibilmente perché deve generare molti pixel extra come parte del processo di upscaling. A livello di input lag il Q900R si attesta attorno ai 16,7 ms in modalità gaming, mentre in tutte le altre modalità abbiamo misurato 37,6 ms. Se state pensando di spendere 15.000 euro per un TV da 85 pollici dedicato anche al gaming, sarete felici di sapere che il Q900R non avrà problemi a tenere il passo.

Qualità audio

Con tutto l’hype che circonda la sua qualità d’immagine, le prestazioni audio del Q900R potrebbero passare in secondo piano. Tuttavia, sarebbe un po’ strano considerare una tale spesa e non aspettarsi un sistema audio altrettanto di pregio. In realtà su questo versante il Q900R è molto simile al Q9FN. Ciò significa che il sound è grande, audace, brillante e spazioso secondo gli standard della maggior parte dei televisori e perfettamente ascoltabile. Non è, tuttavia, nulla di speciale per quanto riguarda la resa audio.

Verdetto iniziale

La scarsità di contenuti nativi pone un problema quando si tratta di valutare una TV 8K. Da quanto visto a IFA 2018 l’8K nativo può diventare quasi “ipnotico”, ma ciò è irrilevante se si decide di acquistare ora il Samsung Q900R proprio perché i contenuti in 8K nativo sono quasi inesistenti. Ecco perché oggi un TV 8K deve farsi valere quasi esclusivamente per come gestisce e upscala segnali video di risoluzione inferiore. Fortunatamente il Q900R offre prestazioni in gran parte eccellenti con questi contenuti e non saremmo affatto sorpresi se questo nuovo upscaling di Samsung guidato dal machine learning risultasse essere un nuovo punto di riferimento.

Ma ciò che il Q900R non offre è un chiaro passo in avanti nella qualità percepita vedendo un Ultra HD Blu-ray rispetto all’odierno modello di punta di Samsung come il QLED 4K Q9FN. Uno stacco qualitativo maggiore potrebbe però arrivare dai modelli Q900R più piccoli, ovvero quello da 65’’ con una densità di 136ppi e quello da 75’’ con una densità di 117ppi, valori in entrambi i casi più elevati dei 104ppi offerti dal modello da 85’’. Considerando poi il prezzo di circa 5000 euro, che non è poi distantissimo da quello del QE65Q9FN, il Q900R da 65’’ potrebbe diventare uno dei migliori TV oggi in commercio.

Concedeteci infine un’ultima osservazione in generale proprio sui prezzi. Le novità tecnologiche, si sa, costano e se pensiamo che nel 2013 il TV 4K Sony KD-65X9005A (uno dei primi Ultra HD in assoluto) costava 5500 euro, spendere oggi 500 euro in meno per un TV 8K dalle stesse dimensioni non ci pare affatto una follia, considerando poi che anche allora si parlava di acquisto quasi inutile vista la scarsità di materiali in 4K nativo. E se i 15000 euro per questo 85’’ vi sembrano un’esagerazione, sappiate che nel 2012 il Sony KD-84X9005 costava 10.000 euro in più!

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