Menzogne, tradimenti e brutale egoismo nel legal drama Una doppia verità, a cui avrebbe dovuto partecipare Daniel Craig. In Blu-ray da Videa/CDE
In Una doppia verità Richard Ramsay (Keanu Reeves) è un valente avvocato chiamato a difendere il diciassettenne Mike Lassiter (Gabriel Basso) dall’accusa di omicidio di primo grado nei confronti del padre Boone (James Belushi).
Amico di lunga data della famiglia, Richard inizialmente non ha alcuna possibilità di mettere insieme elementi a suffragio del proprio cliente, totalmente reticente a parlare sin dal giorno dell’arresto. Ad aiutarlo c’è la giovane avvocatessa Janelle (Gugu Mbatha-Raw), trasferitasi in provincia per riprendere in mano la propria vita dopo problemi comportamentali che le avevano fatto perdere il lavoro nel precedente studio legale.
Appoggiandosi anche all’innato sesto senso della donna con cui percepisce le menzogne, Mike arranca un testimone a sfavore dopo l’altro di fronte a un caso di lampante parricidio. Quando le prove sembrano avere definitivamente inchiodato l’imputato, una sconvolgente dichiarazione ribalterà le sorti del dibattimento mentre Janelle entra in contrasto con Richard, sempre più convinta che la realtà dei fatti sia ben altra cosa.
Nell’ambito dei cosiddetti trial movie o courtroom drama c’è sempre spazio per un’opera ambientata per aule giudiziarie forte di una robusta sceneggiatura. Per Una doppia verità, più lungimirante il titolo originale The Whole Truth – Tutta la verità, l’incipit col caso di omicidio attorno al quale gravita l’intero racconto ha solide basi ma lo sviluppo dello stesso non è così accattivante.
Un vero peccato dal momento che lo script originale è stato ideato da Nicholas Kazan, sotto lo pseudonimo di Rafael Jackson, figlio del grande regista Elia Kazan, sceneggiatore che nel corso del tempo ha infilato una serie di notevoli lavori tra cui ricordiamo A distanza ravvicinata, Il mistero Von Bulow (di cui qui sono presenti i medesimi produttori), Il tocco del male, Matilda 6 mitica.
Nel ruolo principale maschile troviamo il bravo Keanu Reeves, fortunatamente sempre doppiato dal nostro grandissimo Luca Ward, donando enfasi, corpo e carattere al personaggio anche con la sola voce fuori campo. Di fatto Reeves è entrato in scena dopo l’inaspettato ritiro del britannico Daniel Craig a pochi giorni dall’inizio delle riprese, dando adito alla supposizione che forse l’interprete degli ultimi 007 non fosse convinto sino in fondo.
Tralasciando discutibili illazioni la giusta atmosfera è percepibile nella prima parte, almeno sino a quando l’imputato decide di parlare e, senza essersi confrontato col proprio avvocato, lo fa dal banco dei testimoni, rischiando di pregiudicare definitivamente la propria posizione. Ma è proprio questo un passaggio chiave in cui c’è il primo colpo di scena, che avrebbe potuto essere ancor più efficace se nell’ambito della caratterizzazione del soggetto non si fosse commesso l’errore di entrare malamente nel dettaglio del quotidiano di un giovane che idolatra il padre, anch’esso uomo di legge.
Infine il colpo di scena finale: dopo aver tessuto una (troppo) fragile ragnatela su chi possa essere l’assassino, contribuendo relativamente al gioco di fantasia e d’indagine dello spettatore, si rivelano il reale retroscena e le motivazioni dell’efferato omicidio.
A spalleggiare l’ottimo Keanu Reeves un’irriconoscibile e struccatissima Renée Zellweger nel ruolo della moglie della vittima, con un personaggio cucito addosso di dignitosa forma su cui si sarebbe potuto giocare diversamente per rendere maggiormente plausibile l’istinto omicida. Fratello dell’iconico John Belushi, James Belushi (Filofax, un’agenda che vale un tesoro, Homer & Eddie, La vita secondo Jim in TV) perlopiù ricordato per la verve comica in interessanti commedie e sit-com tra cinema e televisione, convince senza meno nei panni del brutale e spietato padrone di casa.
Con un gruppo di avvocati e giudici che hanno offerto la propria consulenza e la stessa regista Courtney Hunt (Frozen River – Fiume di ghiaccio) laureata in legge a sua volta moglie di avvocato, pareva lecito attendersi un thriller almeno più intrigante se non adrenalinico.
VIDEO
Girato interamente digitale, anche se non ci è dato sapere la risoluzione nativa delle riprese è ipotizzabile un Digital Intermediate 2K. Formato 2.40:1, codifica AVC/MPEG-4 (1920 x 1080/24p), la qualità delle immagini è elevata e in grado di porre l’accento su ogni particolare inquadrato, con lieve calo nelle sequenze più buie o notturne dove è percepibile inferiore livello di dettaglio in secondo piano e background. Nel complesso una piacevole visione che non teme schermi di grandi dimensioni.
AUDIO
Traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali in italiano di ottima resa. Per un’opera di questo genere prevale inevitabilmente il fronte anteriore, con buon accento da parte del centrale percependo alcuni elementi discreti non così significativi e il relativo supporto dei due canali rear così come del subwoofer a supporto della colonna sonora. Una matrice tipica per un film dialogo-centrico con alcuni spunti in più per l’originale inglese sempre DTS lossless senza però raggiungere livelli reference.
EXTRA
La presenza del solo trailer in italiano rende questa edizione di una doppia verità la più ‘ricca’ sul mercato, dal momento che persino l’americana è priva di qualsivoglia supplemento.
TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Qualità immagine
DTS-HD Master Audio 5.1 italiano
Extra ai minimi storici
Prodotto da: Videa CDE
Distribuito da: Eagles Pictures
Durata: 94'
Anno di produzione: 2016
Genere: Legal Thriller
Regia: Courtney Hunt
Interpreti: Keanu Reeves, Renée Zellweger, Gabriel Basso, Gugu Mbatha-Raw, Jim Klock, Jim Belushi, Sean Bridgers
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Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 2.40:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano, italiano nu
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