Speciale Bruce Lee – Seconda Parte [BD]

A completamento dei Blu-ray Notorious distribuiti da Eagle Pictures gli ultimi due film dedicati a Bruce Lee usciti in sala dopo la prematura scomparsa

Dalla collana “Il collezionista” l’approfondimento conclusivo sui Blu-ray dedicati a Bruce Lee concentrandoci sui film prodotti e realizzati dopo la scomparsa del leggendario artista. A Il furore della Cina colpisce ancora (1971), Dalla Cina con furore (1972) e L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente (1972) seguirono L’ultimo combattimento di Chen (1978) e L’ultima sfida di Bruce Lee (1981).

L’ultimo combattimento di Chen (1978)

L’ultimo combattimento di Chen racconta del martial artist Billy Lo (Bruce Lee), acclamato attore di action movie in quel di Hong Kong. Il grande successo dei film di cui è protagonista riempie le sale ma al contempo richiama l’attenzione di loschi individui che offrono protezione e gestione degli interessi nel pubblico così come nel privato. Il secco rifiuto spinge i malviventi a mostrare i muscoli e dopo iniziative sempre più violente e dissuasive Billy cadrà vittima di un attentato sul set. Facendosi credere morto, dopo i funerali organizzerà una spietata vendetta alla volta dei vertici del crimine organizzato.

L’ultimo combattimento di Chen è l’opera a cui Lee inizia a lavorare dopo il successo sempre più clamoroso delle pellicole cui prende parte, ultima in ordine cronologico quella del 1972 L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, ambientato a Roma. Il successivo film dal titolo Game Of Death, a differenza del passato e dal resto delle produzioni di genere del periodo, per scelta del maestro non vuole proporre la consueta ridda di combattimenti affastellati in una trama qualsiasi. Lee vuole infatti portare sullo schermo la propria dottrina filosofica legata all’adattabilità in funzione dell’ostacolo e del nemico, declinando il tutto all’interno del suggestivo scenario offerto da un grande tempio buddista in Corea del Sud.

Prodotto da Golden Harvest parte proprio dai combattimenti scritturando amici, maestri ma anche allievi della sua scuola come l’altissimo giocatore di basket Kareem Abdul-Jabbar. Vengono messi insieme circa 36 minuti di girato poi la produzione è costretta a fermarsi quando Lee entra nel cast de I tre dell’operazione drago. La sua scomparsa a una settimana di distanza dall’uscita nelle sale sarà il suo canto del cigno ma la Golden Harvest non si da per vinta e 4 anni dopo fa ripartire la produzione di Game Of Death, che da noi s’intitolerà L’ultimo combattimento di Chen.

L’idea quella di costruire una sceneggiatura che sfrutti le passate pellicole con Lee cucendogli addosso uno script a partire da ciak inediti. La regia è affidata a Robert Clouse, lo stesso de I tre dell’operazione drago, vengono scelte alcune controfigure che lo impersonino perlopiù di schiena e alla fine di quei 36 minuti di materiale resterà l’essenziale. A dimostrazione della caratura del ginnasta e del suo immenso livello di preparazione occorsero più esperti di arti marziali per coprire le discipline in cui Lee primeggiava.

Anche se pieno di pecche, script raffazzonato volto unicamente a sfruttare il mito con trovate visive al limite del ridicolo (il volto ritagliato e posto davanti alla controfigura), Game Of Death resta l’unica opportunità per osservare Brue Lee in azione all’interno di quelli che altrimenti sarebbero rimasti fotogrammi inediti.

L’ultima sfida di Bruce Lee (1981)

A distanza di otto anni dalla scomparsa, con la leggenda che non accennava a scemare, qualcuno azzardò una nuova produzione mettendo mano agli scarti di girato, riportando Lee nuovamente in vita e il personaggio di Billy Lo di Game Of Death. L’ultima sfida di Bruce Lee – Game OF Death 2 vive su una trama sgangherata che narra di Bobby (Tae-jeong Kim), asiatico che giunge negli Stati Uniti per fare luce sulla morte del fratello Billy Lo (Bruce Lee), eliminato perché sulle tracce di mandanti ed esecutori dell’omicidio dell’amico Chin Ku (Jung-Lee Hwang).

Tra doppiogiochisti, traffici di stupefacenti e vendette il film vive su altri volti e altri esperti di arti marziali. Attori che davanti alle cineprese fanno quello che possono per risultare convincenti ma la magia del maestro assoluto è scomparsa da tempo e sullo schermo resta un’accozzaglia di sequenze di scarto col suo volto per una messa in scena davvero fuori tempo massimo.

Una produzione dal budget importante con location tra Giappone, Taiwan e Hong Kong, la supervisione di esperti di arti marziali come Yuen Woo-Ping e Sammo Hung, quest’ultimo figura importante del cinema asiatico e collaboratore di lungo corso di Jackie Chan. Film che potrebbe anche fare la gioia degli appassionati del cinema di genere ma lo sfruttamento postumo di elementi di archivio e la riproposizione di girato per I tre dell’operazione drago lascia davvero il tempo che trova.

Contrariamente al predecessore che ancora sfruttava l’onda emotiva della scomparsa del leggendario artista L’ultima sfida di Bruce Lee arrivò con estremo ritardo nelle sale, anni ingolfati da altre produzioni con sosia più o meno convincenti. La pellicola più debole delle 5 proposte con Bruce Lee e quella meno rappresentativa in assoluto.

VIDEO

Anche se si tratta di produzioni cronologicamente più recenti rispetto a quelle cui Lee prese realmente parte il girato per L’ultimo combattimento di Chen e L’ultima sfida di Bruce Lee palesano sempre problemi fisici di consunzione. Altre 2 proposte in versione HD senza i numeri giusti per essere quanto meno accettabili. Ritroviamo quindi spuntinature, fotogrammi slavati, perdita di qualità nel colore per master datati e legati a riversamenti che appaiono troppo lontani nel tempo.

Chissà se presso i magazzini della Golden Harvest, che ha cessato le attività nel non lontano 2003, risiedono i negativi originali e se le condizioni fisiche ne permetterebbero il giusto recupero con scan nuovo di zecca e restauro totale. Peraltro il materiale nelle peggiori condizioni è quello legato al film più recente, mentre L’ultimo combattimento di Chen resta nonostante tutto almeno un passo avanti quanto a tenuta colorimetrica, stabilità e risalto degli elementi anche in secondo piano.

Aspect ratio per tutti 2.35:1 (1920 x 1080i/25p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-25. Video interlacciato, neri alti a tratti quasi grigi, palette cromatica scostante e colorimetria sballata con improvvise accentuazioni di rosso e verde.

AUDIO

DTS-HD Master Audio 2.0 dual mono italiano e cinese (24 bit). Come per le prime tre opere ritroviamo le medesime problematiche con nessuna dinamica, limitazioni di ogni sorta finendo per esaltare un minimo i dialoghi.

Avrebbe maggiore valenza la traccia originale ma tecnicamente l’italiana ha qualcosina in più da offrire se non altro sul parlato. L’ascolto sui diffusori dell’impianto Home Theater non farebbe che esaltare limiti con un guadagno d’insieme davvero molto relativo.

EXTRA

Nessuno. Entrambe le opere sono accompagnate dal medesimo libretto di 16 pagine con locandine originali, sinossi dei 5 film della serie e qualche interessante curiosità legata alla produzione. L’amaray include anche il DVD-9 con la versione SD.

TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ1500E, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

Blu-Ray disponibili su DVD-Store.it

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