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Shenmue I & II – Home Theater Test Xbox One X

Amato fuori scala dai gamer di inizio millennio l’adventure RPG open world Shenmue di Yo Suzuki sbarca sulle console next gen. Distribuzione Koch Media

Shenmue segue il percorso investigativo di Ryo Hazuki, diciottenne abile nelle arti marziali che ha assistito alla morte del padre Iwao per mano di un misterioso cinese. Il genitore sotto minaccia costretto a cedere alla richiesta di un malvivente consegnando uno specchio nascosto presso la residenza Hazuki.

È il 1986, siamo presso la piccola città di Yokosuka, rurale provincia giapponese dove tutto ha inizio una sera di novembre. Un’automobile di colore nero con a bordo individui con occhiali scuri è l’unico indizio che Ryo possiede per avviare la propria indagine. Dialogando coi cittadini locali in cerca della verità scopre l’esistenza di una banda di criminali, mentre l’assassino del padre ha lasciato il Giappone per la Cina muovendo in quel di Hong Kong.

Il giovane si appresta a salpare con una nave verso il protettorato britannico, ritrovandosi contro una gang di assassini e malfattori col compito di impedirgli di raggiungere la meta, pianificandone l’omicidio. Trovato lavoro presso il porto Ryo è più che mai determinato a perseguire la sua vendetta, in costante pericolo e con sempre meno persone di cui fidarsi.


Nata nel 1998, la console Dreamcast di SEGA era la diretta concorrente di Sony PlayStation 2, con una serie di giochi sviluppati e disponibili unicamente su tale apparato dotato di notevoli qualità tecniche. In particolare a essere ricercata era la versione modificata del Dreamcast capace di leggere anche i game localizzati e sviluppati per il mercato giapponese e americano. Fu proprio nel corso dell’anno successivo che la stessa azienda mise in commercio uno dei videogame più evoluti e avanzati di quel periodo, Shenmue.

Disponibile inizialmente solo per il mercato nipponico, ci furono numerosi appassionati che arrivarono a modificare o acquistare una seconda console giapponese pur di riuscire a giocare a un RPG, adventure dalle incredibili peculiarità, dove il personaggio principale muoveva all’interno della società in una sorta di simulazione di vita. Non la tipica trama investigativa su binari prestabiliti, in Shenmue il livello di interazione e di libertà di movimento ed esplorazione erano innovativi, così come il grado di realismo mentre Ryo perseguiva la sua vendetta.

L’ostacolo assoluto da affrontare se si voleva subito affrontare questa avventura 3D in terza persona era costituito dalla lingua, unicamente in giapponese ma successivamente il game, così come il suo sequel Shenmue II con la seconda parte delle indagini di Ryo che finalmente è riuscito a raggiungere Hong Kong, venne doppiato in inglese. Shenmue fu un kolossal in termini di produzione, durata circa 6 anni e curata da Yo Suzuki. Il manager fu uno degli artefici del successo di SEGA che però con questo racconto ricco di Quick Time Event (dove occorre tempismo con i bottoni del joystick) fece il passo più lungo della gamba.

Venne investito un budget stratosferico che superò i 50 milioni di dollari e il game ebbe notevole riscontro commerciale con vendite che proseguirono anche alcuni anni dopo la dismissione della console da parte di SEGA, l’ultima prima di ritirarsi dal mercato dell’hardware, con un volume di copie stimato attorno a 1.2 milioni.

Due anni dopo fu la volta del sequel richiesto a gran voce dagli appassionati e certo la sorpresa non è stata poca scoprendo che a distanza di 14 anni un’orda di fedeli al franchise si è impegnata in prima persona finanziando il terzo capitolo delle avventure di Ryo raccogliendo 6 milioni di dollari, uscita prevista per il 2019. Occasione quindi golosa per riproporre i primi due progetti sviluppati e concepiti per Dreamcast e la prima Xbox in una edizione rimasterizzata per Xbox One.

La prima sorpresa è legata ai dialoghi: disponibili solo in inglese o giapponese, sottotitoli in francese, tedesco o inglese. L’esclusione anche dai subs dell’italiano rende maggiormente ostico affrontare un game che ha nei dialoghi uno dei suoi punti forti quanto fondamentali per la comprensione delle missioni da compiere e degli ambienti in cui ci si trova.

L’installazione richiede diversi minuti necessari a trasferire il volume di dati sul BD-ROM nell’hard disk interno, almeno una decina, potendo scegliere quale dei due scaricare localmente. Il prologo è piuttosto articolato ma si può sempre bypassare giungendo subito a inizio partita, con Ryo all’interno della sua stanza.

Se doveste approcciare questo gioco per la prima volta senza trascorsi legati alle precedenti edizioni avvisiamo che trattasi di un progetto grafico che ha sulle spalle poco meno di 20 anni, un millennio in termini di sviluppo tecnologico, per cui non potete aspettarvi chissà quale risultato.

Questo non è un adventure game che prevede combattimenti a ogni angolo, l’impostazione è più da vita reale, tra investigazione, dialoghi, ricerca e svariate quest tra cui gare tra sollevatori meccanici piuttosto che a braccio di ferro oppure dedicandosi ai mini-game disseminati per le sale giochi del racconto e farsi una partita per esempio al racing game Outrun o nel fantascientifico arcade Space Harrier in un circolo vizioso di citazioni di precedenti lavori dello stesso Suzuki.

L’orologio che Ryo indossa non è solo per bellezza ma va usato così come il block notes con gli appunti che va ad arricchirsi con l’evoluzione degli eventi, avendo un determinato appuntamento sia luogo che ora vanno rispettati alla lettera per avere chance di ottenere nuove informazioni e sbloccare la successiva missione.

Appena uscita pareva addirittura che il game avesse i medesimi tempi di una vera giornata di 24 ore, salvo poi scoprire che la stessa era concentrata in 60 minuti senza per questo togliere nulla a condizioni giorno/notte e variazioni nel meteo.

A vantaggio anche la velocità nel caricamento passando da una porzione all’altra dell’area che si sta visitando ora misurabile nell’ordine di pochissimi secondi contro i più estenuanti tempi imposti dal Dreamcast, senza contare la presenza di 4 dischi GD-ROM, variazione sul tema CD-ROM con capacità massima di 1 Gigabyte.

L’operazione di porting in FHD di Shenmue si rivolge quasi esclusivamente agli appassionati che lo giocarono all’epoca. Non c’è stato un vero e proprio lavoro di rimasterizzazione partendo dal basso per cui grafica e movimenti sono rimasti gli stessi, rendendo ancor più difficile accettare una simile resa su pannelli UHD.

La compatibilità si limita alla possibilità di gioco sulle console più recenti, scordatevi qualsiasi impegno in termini di miglioramento della resa per animazioni, cut-scene (tutte in formato 4:3) e scenografie. L’immagine 16:9 è presente solo nel gioco vero e proprio, sperimentando da subito una certa ‘durezza’ nel controllo del personaggio e limitata fluidità nei movimenti per un feedback davvero vintage.

Risoluzione video massima 1920 x 1080/SDR e 30 fps, 1.78:1. Paga pegno anche la sezione audio dove non esiste alcuna redistribuzione a canali discreti e l’ascolto è solamente stereofonico. Senza avere chissà quale pretesa in tal senso si riesce comunque a percepire il movimento destra/sinistra e viceversa per alcuni elementi, all’epoca già un passo avanti.

Qui di seguito il trailer di Shenmue III – In uscita nel 2019

A patto di essere appassionati di giochi di ruolo e simulazione occorre comunque armarsi di santa pazienza per indulgere anche sugli ostacoli visivi legati alla pochezza delle texture ma soprattutto per accettare un ritmo dell’intera vicenda che alla lunga rischia di sfiancare in seno a un percorso che tra il primo e il secondo capitolo richiede non meno di 50-60 ore per arrivare sino in fondo di uno dei game più osannati di inizio millennio.

TESTATO CON: Panasonic 49″ TX-49FX780 4K, Xbox One X, sintoampli Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4.

Shenmue I & II - Home Theater Test Xbox One X
7,5 Recensione
Pro
Dreamcast cult classic
Adventure open world di Yo Suzuki
Contro
Porting con pochi miglioramenti
Audio solo 2.0 canali
Dialoghi solo inglese e giapponese
Mancano sottotitoli in italiano
Riepilogo
Sviluppato da: SEGA
Distribuito da: Koch Media
Durata: Circa 50/60 ore per completare l'intera storia
Anno di produzione: 2018
Genere: Action RPG
Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 1.78:1
Video: 1920 x 1080/30 fps SDR
Audio: inglese/giapponese
Sottotitoli: inglese, francese, tedesco
Video
Audio
Giocabilità
Longevità
Il giudizio di AF

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