Nonostante l’estetica e il design quad-driver siano da auricolari in-ear di fascia alta, i RevoNext QT3 deludono un po’ su tutti i fronti.
Gli auricolari in-ear RevoNext QT3, [amazon_textlink asin=’B07K2YF3Z7′ text=’già disponibili in Italia a poco più di 50 euro nelle versioni con o senza microfono’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’17c751be-d756-4595-be99-63453afd3ef5′] nonostante il prezzo di listino di 75 euro, sono un prodotto decisamente strano. Sono presenti su siti di vendita online in un mare di auricolari da aziende che la maggior parte della gente non avrà mai sentito nominare, ma offrono un hardware che di solito vediamo su modelli che costano anche 10 o 20 volte di più (e non esageriamo). Ad esempio, gli auricolari [amazon_textlink asin=’B00H5K46QC’ text=’Shure SE846′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’da2a0cb9-984b-4082-8227-206e36ccaf6c’] con design quad-driver costano circa 1000 euro, mentre i RevoNext offrono le stesse funzionalità di punta facendoci spendere venti volte di meno. Sembra quasi troppo bello per essere vero e, inevitabilmente, lo è.
Costruzione e comfort
RevoNext ha lavorato duramente per garantire che i QT3 avessero un look high-end in linea con specifiche di fascia alta. Il cavo nero intrecciato è ricoperto da una guaina protettiva trasparente semiopaca e gli involucri esterni degli auricolari sono realizzati in alluminio, partendo dalla punta dell’apertura fino al terminale del cavo. Guardandoli più da vicino, si nota che la costruzione è abbastanza semplice. Il retro di ogni auricolare è un blocco separato di metallo con un coperchio tenuto in posizione da tre minuscole viti Torx.
Il cavo è rimovibile e utilizza un sistema simile a quello di vecchi auricolari di fascia alta come gli Ultimate Ears Triple.Fi Pro 10, con due poli posti all’estremità del cavo. Il jack da 3,5 mm è placcato oro e le due spinette dei connettori da 0,78 mm (anch’esse dorate) si inseriscono nelle capsule auricolari con un evidente e rassicurante clic.
Abbiamo invece notato un problema piuttosto serio per quanto riguarda la progettazione, visto che in caso di umidità nell’orecchio (per esempio quando si inizia a sudare) c’è il rischio che il suono diventi improvvisamente velato e piccolo, come se i driver fossero improvvisamente morti o come se suonassero dietro una barriera. Asciugare il diaframma con un fazzoletto o un rotolo di carta da cucina non risolve questo problema e anche se i QT3 sembrano sempre tornare in vita dopo un po’ di tempo, rimane il fatto che la progettazione interna ed esterna di questi in-ear non è delle migliori.
Il modello qui testato è quello con controller remoto sul cavo per gestire la riproduzione della musica e rispondere alle chiamate grazie al microfono integrato. Nel complesso insomma, anche se lo possono sembrare e anche se i materiali sono tutt’altro che scadenti, i RevoNext QT3 non sono in-ear di fascia hi-end, ma visto il prezzo era pressoché scontato. È poi vero che l’abito non fa il monaco, ma anche alla prova di ascolto questi auricolari non ci hanno convinti particolarmente.
Qualità audio
Sulla carta i RevoNext QT3 dovrebbero suonare alla grande, grazie alla presenza in ciascun auricolare di quattro driver, di cui due con armatura bilanciata e due dinamici. Dopotutto usare i primi due driver per le frequenze più alte e gli altri due per quelle più basse è un approccio tradizionale quando si parla di un design quad-driver.
I QT3 suonano sicuramente come auricolari multi-driver ma in senso negativo e solo perché li si sente scontrarsi l’uno contro l’altro come delle placche tettoniche instabili. L’integrazione tra i driver è infatti scarsa, dando la sensazione che RevoNext abbia semplicemente inserito quattro driver in queste capsule auricolari senza molta considerazione per la loro coesione timbrica.
La caratteristica principale dei QT3 è infatti la fascia alta grezza e poco controllata. L’intensità acida e faticosa degli acuti diventa così (purtroppo) il punto focale del suono e lo fa senza tra l’altro rivelare quei micro dettagli che avrebbero potuto rendere quantomeno utile questa caratteristica timbrica così audace e sfrontata. I bassi invece offrono un po’ più di soddisfazione in fase di ascolto.
Hanno una buona profondità e potenza e fanno un apprezzabile sforzo, anche se alla fine fallimentare, per bilanciare gli alti così pronunciati. I medi stanno un po’ a metà strada e pur mettendo in mostra modesti livelli di presenza e consistenza, non trasmettono per fortuna nessuna asprezza. Il guazzabuglio di tutti questi elementi impedisce inoltre agli auricolari la possibilità di mostrare una guida ritmica convincente e così, anche a livello di timing, non sembra davvero di avere nelle orecchie in-ear di fascia alta.
Verdetto
A prima vista i RevoNext QT3 sembrano offrire un rapporto qualità-prezzo da primato. Il design quad-driver e le coperture in alluminio sono infatti elementi che siamo abituati a vedere in modelli infinitamente più costosi e acclamati. Prevedibilmente però (il trucco doveva pur esserci) i risultati non sono così impressionanti come speravamo. La scarsa integrazione dei quattro driver e gli alti grezzi e fastidiosi caratterizzano il suono dei QT3 e, a ben vedere, otterrete risultati molto più coerenti da in-ear leggermente più costosi ma anche molto meno ambiziosi come i SoundMagic E11C e i Sennheiser IE 40 Pro.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
Nonostante l’estetica e il design quad-driver siano da auricolari in-ear di fascia alta, i RevoNext QT3 deludono un po’ su tutti i fronti.
Pro
Bassi profondi
Estetica hi-end
Cavo removibile di buon livello
Contro
Alti fastidiosi e grezzi
Danno problemi in caso di umidità
Integrazione dei driver poco riuscita
Scheda tecnica
Lunghezza cavo: 125cm±2cm
Sensibilità: 105dB
Impedenza: 15Ω
Range di frequenza: 7Hz-40KHz
Tipo di jack: 3.5mm placcato oro
Tipo di pin: 0.78mm placcato oro
Peso: 25g
Prezzo: 75 euro
Sito del produttore: www.revonext.com
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.