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Qobuz: audio 3D, Amazon Music HD e novità per quest’anno

Qobuz

Prezzi meno esosi, apertura verso audio 3D e controlli vocali. Ecco cos’ha in serbo Qobuz per tutti gli amanti dello streaming audio di qualità

Se un servizio musicale può affermare di essere un veterano dello streaming di alta qualità, questo è Qobuz. Il servizio di streaming (e download) francese è stato il primo del suo genere a offrire stream di qualità CD (16 bit) e, nel 2015, è diventato uno dei principali servizi a offrire stream audio ad alta risoluzione (24 bit). Se quindi Amazon Music HD è stato lanciato solo da cinque mesi, Qobuz offre ai suoi abbonati streaming ad alta risoluzione da ormai cinque anni.

L’ingresso di Amazon nel mercato dello streaming ad alta risoluzione, che lo rende il primo dei “tre grandi” (Apple, Amazon e Spotify) ad andare in questa direzione, è significativo. Con Amazon Music HD che ora è un concorrente diretto di Qobuz, è finita per i servizi di streaming più piccoli? O il suo arrivo sul mercato diffonderà il messaggio dell’alta risoluzione più di quanto Qobuz abbia mai potuto fare?

“Sapevamo che sarebbe successo”, afferma Benoît Rébus, responsabile per l’innovazione e le partnership globali di Qobuz. “Dal lancio di Amazon Music HD, non abbiamo fatto altro che crescere. Le persone si stanno rendendo conto che c’è qualcos’altro sul mercato e, soprattutto, che c’è molto si meglio in termini sonori rispetto agli MP3 di Spotify”. Nonostante ciò, Qobuz dovrebbe preoccuparsi per la consistente differenza di prezzo tra i suoi piani a pagamento e quello di Amazon Music HD, che con i suoi 14,99 dollari/sterline al mese (e speriamo anche euro quando il servizio sbarcherà in Italia) appare molto più conveniente del servizio francese.


L’elefante nella stanza: il prezzo

Qobuz ha recentemente annunciato che abbandonerà gli MP3: “Sono passati 20 anni, è tempo di andare avanti”, afferma Rébus. Gli abbonamenti Qobuz Premium (MP3) e HiFi (qualità CD) scompariranno presto, lasciando solo i pacchetti Studio (24,99 euro al mese) e Sublime+ (299,99 euro all’anno). Entrambi offrono l’accesso a un catalogo di musica in qualità CD e ad alta risoluzione (FLAC fino a 24-bit/192 KHZ), ma Sublime+ è un’opzione di pagamento annuale che offre anche sconti per lo store, nel caso voleste scaricarvi (e non solo ascoltare in streaming) brani e album lossless o in alta risoluzione.

“Il nostro problema era il prezzo, quindi l’abbiamo ridotto con il nostro piano Studio”, afferma Rébus. “Pensavamo che quattro livelli di abbonamento fossero troppi: i clienti di Qobuz vengono qui per l’hi-res, non per gli MP3. Prima di ridurre il prezzo, dovevamo però assicurarci di poter mantenere i nostri margini, quindi abbiamo parlato con le etichette e questo nuovo prezzo ci consente di farlo. Ora dobbiamo occuparci di ogni etichetta in ogni Paese, quindi ci vuole tempo, ma il nostro interesse principale è la democratizzazione dell’alta risoluzione”. Tuttavia, fino a quando non riuscirà a raggiungere questo obiettivo, Qobuz rimane più costoso rispetto ai suoi rivali in streaming ad alta risoluzione in altri mercati.

Qobuz sta inoltre tentando di ridurre i costi introducendo un piano familiare. “I nostri clienti tendono ad accumulare servizi: Qobuz per sé stessi e forse Spotify o Apple Music per i figli”, afferma Rébus. “Ma con un Family Plan pensiamo che i genitori abbiano maggiori probabilità di sbarazzarsi di Spotify perché esiste qualcosa di meglio”.

Differenziazione: catalogo, download, partner

Resta il fatto che Qobuz non è un servizio streaming ideale per tutti. Mentre afferma di avere il più grande catalogo di musica a 24 bit tra i suoi concorrenti (quasi il doppio di quello di Tidal), abbiamo spesso trovato album su Tidal, Spotify, Apple Music e Deezer che non erano disponibili su Qobuz. Lo stesso Rébus riconosce le carenze del suo servizio. “Ci differenziamo con il nostro catalogo. Altri stanno spingendo la musica tradizionale, mentre noi cerchiamo di spingere musica classica, jazz, artisti emergenti e non solo musica pop”. Probabilmente è proprio quello che vuole la base di abbonati di Qobuz, che comprende in gran parte appassionati di musica di età superiore ai 40 anni.

Nonostante un calo della popolarità del download di musica, Rébus afferma che il servizio di download di Qobuz (Sublime+) sta andando bene. Il download non è stato del tutto trascurato, anche perché Qobuz si aspetta che chi scarica ancora musica in locale passi alla fine allo streaming. Qobuz sta attualmente collaborando con partner come Aurender e Bluesound per trovare modi per migliorare l’esperienza di download. Una possibile funzione potrebbe essere quella di abilitare il download automatico di qualsiasi brano o album acquistato con lo smartphone su altri dispositivi che avete in casa, senza quindi riscaricarli una seconda o una terza volta su un PC o un tablet.

Qobuz è comunque un servizio orgoglioso del suo ecosistema a 24 bit, grazie a stream ampiamente supportati nel settore hi-fi (recentemente anche da Naim e Cambridge Audio) e all’offerta di album con metadati estesi e materiale di lettura, come booklet e articoli di approfondimento. “Con Amazon Music HD ottenete certamente la qualità, ma la cosa finisce lì”, continua Rébus.

Rimanere ottimisti

Amazon si è impegnata per l’audio 3D (Dolby Atmos Music e Sony 360 Reality Audio), il controllo vocale (Alexa) e le funzionalità di ricerca AI: tutte le funzionalità che Qobuz ha già in mente di integrare nella sua piattaforma per far crescere il proprio business. “Avremmo dovuto essere un partner di lancio di Sony per il lancio del formato 360 Reality Audio, ma siamo andati incontro ad alcuni ritardi: siamo una piccola azienda che deve scegliere le sue priorità. C’è l’impressione che l’alta risoluzione sia per geek e audiofili e che ci sia bisogno di un sistema super costoso per apprezzarla, mentre con l’audio 3D potete semplicemente usare delle normali cuffie. Quella dell’audio 3D è una buona opportunità per noi, ma il catalogo 3D di Amazon Music HD è limitato a circa 2.000 brani. Dobbiamo assicurarci che non si tratti solo di Drake e dei The Weeknd, ma anche di artisti che si sposino bene alla nostra visione della musica”.

“Il controllo vocale è più complicato perché ci stiamo avvicinando a esso facendo piccoli passi. Ora che gli Stati Uniti sono il nostro secondo mercato, Alexa ha senso e Amazon ha strumenti più gestibili di Google. Stiamo anche pensando a un nostro assistente vocale in modo da rimanere indipendenti, ma capiamo anche che questa strada sarà la più difficile e lunga da intraprendere”.

Qobuz punta anche a rendere la musica più facile da scoprire: “Più i nostri clienti ascoltano, più rimarranno all’interno di Qobuz”, afferma Rébus. “Tutti i nostri consigli sono consigli “umani” e i nostri utenti apprezzano particolarmente questo aspetto. Nonostante ciò stiamo sviluppando una nostra soluzione basata su intelligenza artificiale. Non abbandoneremo però i consigli fatti da persone e appassionati in carne e ossa; è importante mantenerli in vita e vogliamo anche sfruttare la community di Qobuz, in modo che gli utenti possano raccomandare musica ad altri utenti. Nel 2020 inizieremo a pubblicare playlist automatizzate su base settimanale basate su quello che gli utenti hanno ascoltato”.

Qobuz è chiaramente un servizio ambizioso e quindi consapevole di dover sopravvivere ora che anche i grandi player hanno iniziato a guardare con interesse allo streaming audio di qualità superiore. È fiducioso che le nuove funzionalità attese nel corso dell’anno, combinate con i principali fattori di differenziazione del servizio rispetto al numero crescente di concorrenti, lo terranno a galla. Il rischio più grande? Che anche Spotify e Apple Music se ne escano con piani a pagamento per lo streaming lossless e hi-res. In quel caso, anche se teoricamente la concorrenza fa sempre bene, Qobuz dovrebbe vedersela con tre colossi e mezzo (aggiungiamo anche Tidal). E non sarà affatto facile sopravvivere.

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