La nuova generazione di schede grafiche Nvidia GeForce non è stata ancora presentata ufficialmente, ma gli ultimi rumor parlano di HDMI 2.1, di Nvidia RTX e di nuovi algoritmi per la gestione delle frequenze della GPU.
Non era quasi mai successo a Nvidia di arrivare a metà giugno senza aver ancora presentato ufficialmente una nuova serie di schede grafiche. Questo però è quanto sta succedendo ora con le GeForce GTX di undicesima generazione, la cui assenza al recente Computex ha spinto ormai tutti gli analisti di mercato a prevedere un annuncio ufficiale entro fine agosto e a vedere le prime schede sugli scaffali tra settembre e ottobre.
Non mancano però rumor e voci di corridoio a dir poco allettanti e anche per questo spiace dover attendere così tanto per scoprire le nuove GeForce. Che non solo offriranno un salto prestazionale significativo rispetto ai modelli attuali di decima generazione, ma implementeranno molto probabilmente anche alcune novità a lungo attese come la tecnologia Nvidia RTX e lo standard HDMI 2.1, del quale abbiamo già parlato qui nel dettaglio.
Per quanto riguarda le prestazioni pure, i videogiocatori su PC potranno contare sulla nuova architettura Nvidia Turing e sulle nuove memorie GDDR6, capaci di offrire una banda di almeno 14/16 Gbps ma di spingersi teoricamente anche fino ai 20 Gbps.
Passando invece alle due novità più attese, Nvidia RTX è stata presentata lo scorso marzo alla GDC (Games Developer Conference) ed è una tecnologia di tracciamento e rendering ad altissima fedeltà in tempo reale sviluppata attorno alle API Microsoft DirectX Raytracing. Al momento di scrivere solo le costosissime Nvidia Titan V e Quadro GV100 supportano questa tecnologia, ma è logico supporre che la prossima generazione di GeForce per l’utenza consumer farà lo stesso, almeno per i modelli di fascia alta.
In realtà, oltre alla probabile inclusione dell’HDMI 2.1, gli ultimi rumor parlano anche di una terza importante novità, ovvero un nuovo algoritmo adibito alla gestione delle frequenze della GPU. Le attuali GeForce di decima generazione si affidano per questo particolare compito all’algoritmo GPU Boost 3.0, ma i prossimi modelli potrebbero vedere un’evoluzione in questo senso (e quindi un GPU Boost 4.0) o una tecnologia completamente diversa.
Tra l’altro l’approdo al processo produttivo a 12nm, per ora comune solo alle Titan V e Quadro GV100, unito a temperature e consumi ridotti, potrebbero spingere Nvidia a proporre schede con architettura Turin caratterizzate da velocità di clock ben più elevate che in passato. Rimane comunque ancora tutto da vedere e lo stesso dicasi dei prezzi, con i 699 dollari per ora ipotizzati per il prossimo modello top di gamma GTX 1180 (o 2080) che paiono francamente troppo ottimistici, considerando soprattutto le cifre odierne spinte verso l’alto in modo assurdo dalla scarsità di schede causata dai miner di criptovalute.
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