Nuovo master 4K per L’amico americano, cinema d’autore di grande spessore e trasposizione di Wim Wenders del giallo psicologico Ripley’s Game di Patricia Highsmith. Distribuzione Ripley’s Home Video
Ne L’amico americano seguiamo le vicende di Jonathan Zimmermann (Bruno Ganz), mite corniciaio e restauratore di Amburgo che ha contratto la leucemia, malattia che ancora non ha preso il sopravvento, in cura per evitare peggioramenti. Tom Ripley (Dennis Hopper) è un faccendiere americano che smercia quadri di un noto pittore suo amico, facendolo passare per defunto onde aumentarne le quotazioni.
Due individui con vite diametralmente opposte destinate a incrociarsi: Ripley deve un importante favore al gangster francese Minot (Gérard Blain), in cerca di qualcuno fuori dal giro che elimini un rivale. Finisce per consigliargli proprio Jonathan, incrociato a un’asta, in quanto malato terminale e forse interessato a un guadagno extra da lasciare alla moglie e al giovane figlio. Inizialmente riluttante, l’artigiano è convinto da Minot a muovere in quel di Parigi per una visita da un eminente ematologo e nel medesimo frangente nuovamente incalzato a trasformarsi in killer.
Der amerikanische freund – L’amico americano è il settimo film del grande regista tedesco Wim Wenders, un’opera affatto immediata e che potrebbe lasciare pericolosamente distanti se mal disposti a una lettura psicologica e introspettiva che permea l’intera narrazione.
Commedia nerissima e dramma esistenziale, occhi struggenti di un Bruno Ganz in stato di grazia, incapace di comprendere quanto ancora gli resti davvero da vivere e coinvolto in una serie di eventi più grandi di lui. Strepitoso anche Hopper, altro soggetto che vive una profonda crisi personale, incapace di riconoscere se stesso o gli altri. Una disarmante ambiguità morale e cinismo permeano l’intera vicenda, mentre la disperazione prende sempre più corpo nel sempre più disperato stato delle cose in seno a un’inaspettata amicizia.
Grande appassionato degli scritti di Patricia Highsmith, Wenders nel corso dei primi anni di carriera tentò ripetutamente di acquisire i diritti dei suoi scritti senza mai riuscirvi, sempre in ritardo rispetto a qualche major hollywoodiana. Contattato dalla stessa romanziera, ebbe il privilegio di incontrarla in Svizzera e ricevere la proposta di trasporre su grande schermo il suo ultimo lavoro: Ripley’s Game, allora terzo libro di fila dedicato al personaggio di Tom Ripley e che nemmeno il suo editore ancora conosceva.
Un giallo psicologico che nel 1974 affascinò subito Wenders, il quale in fase di creazione della sceneggiatura rivide le ambientazioni triangolando gli eventi tra New York, Parigi e Amburgo in una sorta di connubio di settima arte tra sacro e profano, tra la tradizione e la classicità europea e la spregiudicatezza e l’azzardo statunitense. Un algido ponte fisico e temporale di sgradevoli luoghi che accomunano il vecchio e il nuovo continente, comunione visiva del mondo di Ripley.
La scelta degli attori fu più che mai fondamentale tra cui lo svizzero Bruno Ganz, in ascesa e con una vasta esperienza teatrale era al suo primo ruolo importante davanti la cinepresa; anche la stella di Dennis Hopper era in ascesa, con alle spalle già due regie tra cui Easy Rider. L’approccio tra il regista tedesco e l’attore americano fu shockante: scese dall’aereo in arrivo dalle Filippine con ancora al collo le macchine fotografiche e i vestiti usati per interpretare il ruolo del giornalista in Apocalypse Now di Coppola. Ferito e sudicio per il periodo vissuto nella giungla, la produzione impiegò giorni a curarlo, renderlo riconoscibile e pronto per il ruolo.
Anche se col pensiero di donare al personaggio una maggiore connotazione, l’accento inglese di Ripley nel doppiaggio non appare una scelta così felice e, in tutta franchezza, questo è un film che andrebbe visto in lingua originale tra dialoghi in inglese, tedesco e accenni di francese, un esordio multilingua per Wenders.
Un primo contatto altrettanto complesso fu quello tra Ganz e Hopper, fino ad allora sconosciuti, e che nel giro di pochi giorni divennero grandi amici ma non prima di una serie di violentissimi alterchi nel corso di uno dei quali finirono per picchiarsi, evento che inaspettatamente li avvicinò alla visione di Wenders, mandandolo in visibilio: da un lato la sciatteria di Hopper mutò in severo controllo partecipando come non mai e rivedendo ogni giorno la parte col regista, Ganz per contro misurato e preciso allentò la presa con un approccio più improvvisato.
L’amico americano, girato tra la fine del 1976 e inizio 1977, venne presentato a Cannes l’anno stesso riscuotendo successo di critica concorrendo per la Palma d’Oro. Tra gli aneddoti più curiosi la difficoltà nel momento della scelta dei volti che dovevano interpretare criminali e truffatori con cui Ripley e Zimmermann avrebbero avuto a che fare.
Non avendo in mente nessuno per tali parti Wenders optò per quelli che lui stesso ama definire ‘imbroglioni’, ovvero la categoria dei registi. Fu così scritturato un team di magnifici e iconici artisti che hanno fatto la storia del cinema: Samuel Fuller (Il grande uno rosso), Nicholas Ray (Gioventù bruciata), Daniel Schmid (Hécate), Peter Lilienthal (David) e Jean Eustache (La maman et la putain). Nel cast ricordiamo la presenza anche di Lou Castel.
VIDEO
Girato con cineprese Arriflex su 35 mm a una non meglio specificata emulsione, la vistosa grana che permea l’intera opera lascia immaginare l’impiego di negativo almeno 250 ASA o forse anche superiore.
Ampiamente considerato in ambito Home Video con precedenti edizioni, L’amico americano in Blu-ray deriva da nuovo Digital Intermediate 4K, frutto di nuova scansione del negativo originale, restauro e color correction operati nel 2014 presso i Laboratori Arri Film & TV di Berlino senza alterare il montaggio originale e con la supervisione del regista stesso. Formato immagine originale 1.66:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50.
Spazio colore REC.709 e standard dynamic range, per la prima volta è acquisibile con maggiore pienezza la visione del regista così come quella del fido cinematographer e operatore di macchina Robby Müller (Le onde del destino, Dead Man, tra i tanti) restituendo la fredda, livida palette cromatica. Maggiore risalto in particolare ai ‘malsani’ toni verdastri che ricorrono in secondo piano contribuendo a caricare lo stato di disagio del momento.
I neri alternano momenti particolarmente profondi ad altri eccessivamente piatti a causa delle scelte fotografiche e non sono imputabili a flessioni dell’encoding. Un risultato superiore che meriterebbe una futura e definitiva pubblicazione UHD ma che forse non gioverebbe più di tanto dell’HDR proprio per la qualità di base delle immagini. I 126 minuti del film occupano poco più di 33 Gb.
AUDIO
La traccia in italiano dell’epoca è presentata in DTS-HD Master Audio 2.0 dual mono per un ascolto accettabile, anche se con la parte musicale meno coinvolgente di quanto si vorrebbe. Senza manipolazioni di sorta la visione rimane tutto sommato gradevole considerando che stiamo parlando di un film che ha sulle spalle più di 40 anni.
Meglio va alla traccia multilingue originale, che il regista stesso ha affermato di aver completato all’epoca al 95% in presa diretta senza ritocchi in post-produzione. Doppia in questo caso l’offerta: DTS-HD Master Audio 2.0 canali, con nuovo remix sterofonico usando i magnetici originali sempre a cura di Arri Film & TV Berlino, oppure una meno interessante DTS-HD Master Audio 5.1 canali decisamente eccessiva considerando il materiale di partenza. Le due tracce originali sono accompagnate da sottotitoli. L’intera offerta lossless è 48 kHz/24 bit.
EXTRA
Quella di Ripley’s Home Video è un’edizione interessante e vicina alla prestigiosa Criterion Collection statunitense più di quanto si potesse immaginare. Breve ma significativa la presentazione del film da parte del regista, da non perdere il commento al film del 2002 di Wim Wenders in compagnia del compianto Dennis Hopper tra aneddoti, riflessioni e memorie di produzione; poco meno di 35 minuti di sequenze tagliate con commento del regista; trailer italiano e originale. Incluso libretto di approfondimento al film. L’edizione Criterion Collection di L’amico americano offre in più una nuova intervista a Bruno Ganz. Sottotitoli in italiano ovunque.
TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Restauro completo dell'opera
D.I. 4K
DTS-HD MA 2.0 stereo originale
Extra di valore
DTS-HD MA 2.0 dual mono italiano
Durata: 126'
Anno di produzione: 1977
Genere: Drammatico
Regia: Wim Wenders
Interpreti: Bruno Ganz, Dennis Hopper, Lisa Kreuzer, Samuel Fuller, Gérald Blain, Nicholas Ray, Daniel Schmid, Jean Eustache, Lou Castel
------
Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 1.66:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 2.0 dual mono; inglese/tedesco/francese DTS-HD Master Audio 2.0 stereo e 5.1
Sottotitoli: italiano
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.