La versione restaurata de la dolce vita è uno spettacolo per gli occhi in Blu-ray e permette di assaporare al meglio il classico di Federico Fellini.
La dolce vita non è stato solo uno dei punti più alti del cinema di Fellini, ma anche uno dei più grandi successi di pubblico per il cinema italiano e vero e proprio fenomeno di costume. Vincitore della Palma d’Oro a Cannes e di un Oscar per i migliori costumi, La dolce vita racconta il surreale viaggio del giornalista Marcello (uno straordinario Mastroianni) nella Roma degli anni ’50, tra paparazzi (termine entrato nel vocabolario italiano proprio dopo questo film), star del cinema, vizi dell’alta borghesia e della nobiltà romana.
Strutturato a episodi, con il filo conduttore della progressiva (inconsapevole?) perdita di moralità di Marcello, La dolce vita mette a nudo per la prima volta il declino di una società talmente offuscata dal miracolo economico da non riuscire più a riconoscere se stessa.
Film a suo modo visionario, all’epoca eccessivo anche nella durata, ma costellato di momenti ormai patrimonio del nostro inconscio collettivo: il bagno nella Fontana di Trevi di Anita Ekberg, la falsa apparizione della Madonna, l’orgia testimone della caduta di Marcello, alla fine talmente accecato dal brutto da rimanere insensibile alla bellezza della giovane conosciuta tempo prima in un ristorante.
VIDEO
AUDIO
Ottima la scelta di codificare la traccia audio in PCM stereo 24bit/48 Khz, preservando così intatto e non compresso il lavoro di restauro effettuato anche sul sonoro.
Si apprezza un messaggio sonoro pulito e avulso da fruscii, nonché discretamente aperto in frequenza, soprattutto sui dialoghi che godono di una riproduzione superiore alla media delle pellicole italiane di quegli anni. Qualche accenno di asperità nei momenti più concitati e la colonna sonora di Nino Rota che risente di una concentrazione sulle frequenze medie e medio/alte fanno trasparire il tempo intercorso in maggior misura rispetto al video, ma francamente risulta difficile chiedere di più.
Condividiamo infine la scelta di non optare per inutili remix multicanali, tenendo fede all’impostazione monofonica originale dell’opera.
EXTRA
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