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KEF: 60 anni di innovazioni hi-fi… e non sentirli

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In oltre mezzo secolo di attività KEF ha portato molte innovazioni nel mondo dei diffusori hi-fi e hi-end. Ecco le più importanti e significative dal 1962 a oggi

Se oggi il brand KEF è conosciuto soprattutto per i suoi recenti diffusori wireless attivi come gli LS50 e gli LSX, in realtà questo storico produttore britannico che il prossimo anno festeggerà 60 anni di attività ha nel suo ampio catalogo alcuni dei diffusori passivi e “tradizionali” migliori e più iconici sul mercato. Abbiamo così voluto ripercorrere le principali tappe della storia di KEF attraverso i suoi diffusori più importanti e significativi che dagli anni ’60 a oggi hanno fatto la felicità di tantissimi appassionati di hi-fi (anche italiani naturalmente).

Raymond Cooke fondò KEF nel 1961 dopo aver lavorato alla BBC come ingegnere elettrico e successivamente a Wharfedale (altro storico brand hi-fi britannico) assieme a Gilbert Briggs. Il nome della società sta per Kent Engineering e Foundry e il quartier generale di KEF è sempre stato a Tovil, nella contea del Kent.

La spinta principale che convinse Cooke a mettersi in proprio fu la volontà di allontanarsi dai materiali convenzionali dei driver che Wharfedale stava usando all’epoca (carta), preferendo le varie materie plastiche la cui disponibilità stava diventando sempre più ampia e abbordabile in quel periodo. Il resto, come si suol dire, è storia. Abbiamo così fatto un interessante tour nel quartier generale di KEF per ammirare alcuni dei diffusori classici dell’azienda.


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Le tre diverse versioni di KEF K1

Il primo diffusore targato KEF è stato il K1 (in produzione dal 1962 al 1967), che rivelò al mondo la volontà di Cooke per una tecnologia dei driver all’avanguardia e il suo background ingegneristico acquisito durante l’esperienza alla BBC. Il K1 era un diffusore a tre vie alto poco più di un metro, con un driver per i bassi che utilizzava un diaframma rettangolare piatto in polistirolo rivestito in alluminio, così come il driver ellittico per i medi. Il tweeter aveva invece una cupola in Melinex, una pellicola in poliestere nota per la sua elevata resistenza alla tensione e per la sua stabilità chimica. Il K1 era inoltre rinforzato e pesantemente smorzato per controllare le risonanze.

Negli anni Sessanta c’era un grande mercato per i prodotti venduti in kit di montaggio e infatti il K1 era disponibile sia in versione già assemblata, sia in un kit di montaggio. C’era anche un terzo modello K1 chiamato Slimline, che presentava esattamente gli stessi driver ma era alloggiato in un cabinet profondo poco più di 12 cm rispetto ai 35 cm della versione standard.

KEF Celeste

KEF produsse un discreto numero di altri diffusori in quel periodo. L’originale Celeste era un modello a due vie da scaffale molto più piccolo del K1 e utilizzava l’ormai famoso driver per i bassi B139 ‘racetrack’. Celeste era disponibile sia in forma standard, sia in una versione portatile rinforzata. Curiosamente, la versione portatile è fisicamente più grande, come si può vedere sopra.

Durante gli anni ’70 KEF ha continuato a sviluppare la sua gamma. Il passaggio dalle registrazioni mono a quelle stereo ha fatto sì che i diffusori diventassero più piccoli per tenere conto della necessità di averne due nella stanza. KEF continuò sulla strada del design a tre vie durante questo periodo. Il maggiore uso di misurazioni e dedizione alle rigide tolleranze di produzione ha dato origine al nome Reference, con il quale KEF assicurava che ogni diffusore prodotto fosse quanto più simile possibile al primo campione di riferimento.

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KEF Reference 104aB (destra) e il KEFKIT 1 (sinistra)

Il modello 104aB è stato il primo diffusore KEF con classificazione Reference. KEF continuò anche a produrre versioni kit dei suoi prodotti e il KEFKIT 1 (1974-1977) era una versione da assemblare del suo popolare diffusore Chorale. La tecnologia più rappresentativa di KEF oggi è il suo array di driver Uni-Q. In questo particolare design il tweeter è inserito nella gola del driver midrange o mid/bass, fornendo in questo modo una dispersione neutra e aiutando l’integrazione tra i driver. Il KEF C35 (diffusore da stand non particolarmente riuscito) fu il primo ad utilizzare l’array Uni-Q. Fu prodotto dal 1988 al 1991 e nel giro di pochi anni questa tecnologia sarebbe entrata a far parte ufficialmente della gamma Reference.

Mentre tutti questi prodotti hanno guadagnato recensioni tra il buono e l’eccellente, furono le gamme 105/3 e (sorprendentemente) 104/2 (senza array Uni-Q) a fare scalpore. Questo fu anche il momento in cui KEF decise di affrontare il bilanciamento dei suoi diffusori in modo più attivo, producendo una serie di scatole passive con all’interno dei filtri per aiutare a uniformare il suono (ne potete vedere una sul 105/3 nella foto qui sopra).

Nel corso degli anni è proseguito lo sviluppo della gamma Reference e negli anni 2000 fu la volta di un tweeter aggiuntivo per sfruttare la più ampia larghezza di banda dei supporti fisici ad alta risoluzione come SACD e DVD-Audio. L’uso di un’unità separata in un diffusore basato sul concetto di unità dell’array Uni-Q sembra ora un po’ strano, ma in quel momento era ciò di cui la società sentiva la necessità.

KEF si è spinta ulteriormente nel mercato hi-end con i Muon (parliamo di 90.000 euro nel 2009). Nell’immagine sopra potete vedere un primo prototipo dell’imponente diffusore da pavimento accanto ai diffusori della serie Reference realizzati in quel periodo. Sempre nel corso degli anni 2000 l’azienda ha riscosso un grande successo con i suoi diffusori stylish. Gli Eggs in tutte le loro versioni si dimostrarono eccellenti ed ebbero un impatto sulle vendite così grande da convincere KEF a dare vita ad altri prodotti (subwoofer, satelliti surround) che potremmo definire come “lifestyle premium”.

KEF Concept Blade

Negli ultimi tempi KEF ha continuato a sviluppare la sua linea Reference e i super tweeter sono di fatto scomparsi di fronte al continuo miglioramento dei tweeter nell’array Uni-Q. Il team di ingegneri KEF ha continuato a spingersi in territori hi-end con i Concept Blade (foto sopra), diffusori dal design straordinario che utilizzavano un array Uni-Q molto migliorato in collaborazione con quattro driver per i bassi, tutti alloggiati in un elegante cabinet in fibra di carbonio. Tali progetti dimostrano che lo spirito originale KEF per una tecnologia all’avanguardia e un’ingegneria di alto livello continua a rappresentare la filosofia del brand anche oggi e, speriamo, anche in futuro. In Italia i prodotti KEF (compresi auricolari e cuffie) sono distribuiti da Hifight.

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