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JBL Link 20: suona bene e Google Assistant fa la differenza

jbl link 20

In attesa di vederlo ufficialmente dalle nostre parti con Google Assistant in italiano, il JBL Link 20 si dimostra uno smart speaker completo, ben suonante e con un valido rapporto qualità-prezzo.

Con le basi dotate di batteria disponibili per Amazon Echo e Google Home e le custodie da viaggio in pelle per l’HomePod, esiste chiaramente un mercato per prodotti destinati a persone che desiderano che il loro smart speaker sia scollegato dalla presa a muro. JBL è entrata in questo settore ancora piuttosto di nicchia con il Link 20 oggetto di questa recensione, smart speaker Bluetooth con a bordo Google Assistant abbastanza piccolo da essere inserito in uno zaino e con una batteria che può garantire di 10 ore di autonomia in modo da poterlo portare ovunque.

Al momento di scrivere il JBL Link 20 non è disponibile ufficialmente in Italia, ma può essere acquistato su eBay o su altri siti specializzati a prezzi anche vantaggiosi (si parte anche da 149 euro rispetto ai 199 euro di listino). Se siete interessati, sappiate che in ogni caso potrete sfruttare Google Assistant solo tramite comandi vocali in inglese, in attesa di un’uscita nel nostro Paese che dovrebbe comunque concretizzarsi entro fine anno.

Costruzione

Il Link 20 è alto circa 20 cm (è un po’ più basso dell’Amazon Echo Plus) e pesa poco più di un pallone da basket, ma sembra più solido e resistente degli altri diffusori smart sul mercato. Lo speaker è coperto a 360 gradi da un rivestimento che protegge i due driver interni da 50mm e aiuta a conferire al diffusore la certificazione IPX7, che porta con sé la resistenza agli schizzi d’acqua (potrete insomma usare il Link 20 anche all’aperto sotto la pioggia).


Nella parte superiore troviamo quattro pulsanti: uno per la riproduzione e la pausa, due per il volume e uno per il pairing Bluetooth. Sul retro ci sono invece il pulsante di accensione/spegnimento e quello per mettere in mute lo speaker (manca purtroppo un ingresso fisico).  Quando accendiamo il Link 20, compaiono quattro piccole luci bianche sulla parte frontale simili a quelle di Google Home che si accendono anche quando chiediamo qualcosa allo speaker. È bello avere una qualche forma di feedback visivo e sapere quando il Link 20 sta ascoltando, ma preferiamo l’approccio circolare dell’anello blu di Amazon Echo, che può essere visto da tutti gli angoli. Alla base dell’altoparlante troviamo infine porta di ricarica micro-USB per la batteria da 6000 mAh.

Qualità audio

Optiamo per un rodaggio di alcuni giorni, trascorsi i quali il JBL Link 20 ci accoglie con una qualità audio soddisfacente. A partire da Supercut di Lorde, brano dalle particolari sfaccettature vocali, il Link 20 dimostra di saper gestire bene la differenza di dinamismo tra le voci più audaci e i respiri più delicati, i mormorii e i sospiri. Il Link 20 riesce anche a mostra una certa sensibilità nel seguire il cambio di intensità lungo la traccia. Ed è qualcosa di notevole poiché di solito l’attenzione degli smart speaker si concentra più sulla parte smart e non su quella speaker.

Quella del brano di Lorde è una produzione densa e stratificata (non facile da rendere insomma), ma il JBL Link 20 riesce a separare ogni strumento con sfumature più che marcate. Non è abbastanza abile in ciò come i leader del settore e ci sono momenti in cui la canzone si sente più compressa che su altri diffusori, ma nella maggior parte dei casi si comporta bene. Passando a This Is America di Childish Gambino, siamo accolti da un brano aggressivo ma con anche melodie allegre e cori aperti e ritmi ora monotoni, ora minacciosi. Un impegnativo insieme di elementi che il Link 20 riesce a bilanciare senza nessuna particolare incertezza.

C’è anche una buona dose di autorità dietro le parole di Gambino, ma ci sono alternative disponibili che forniscono un impatto maggiore e ci riferiamo per esempio al Sonos One, lo smart speaker con a bordo Alexa che in questo brano dimostra di avere un approccio più deciso che lo rende più vivace e divertente da ascoltare.

Mentre il JBL Link 20 ha una discreta attenzione ai dettagli, trasmettendo bene la sfumatura ironica nella voce di Glover, le piccole inflessioni e i respiri, il Sonos One continua a essere preferibile per chiarezza e nettezza. Allo stesso modo la gestione dei bassi del Link 20 non convince del tutto. Non sono così profondi né incisivi come vorremmo e alla fine lo speaker suona un po’ troppo educato e poco “sfrontato” quando bisogna scendere in gamma bassa.

Funzioni

Durante il nostro test del Link 20, Google Assistant si è dimostrato reattivo e accurato (parlando però in inglese) tra richieste per cambiare canzoni, impostare reminder, raccontare barzellette e altre informazioni di carattere generale. Alla fine Alexa e Google Assistant offrono funzioni molto simili tra loro e quindi è una questione di preferenze personali su quale sia per voi il miglior assistente virtuale/vocale. Fondere però intelligenza artificiale e portabilità si porta dietro un limite da considerare; senza infatti una connessione Wi-Fi non è possibile utilizzare Google Assistant e, sebbene questo valga per tutti gli smart speaker, pochi altri puntano come fa JBL sulle caratteristiche “in mobilità” del Link 20.

Potreste così chiedervi se sia meglio una soluzione all-in-one come questa o una combinazione tra uno smartphone connesso a Internet e uno speaker Bluetooth ad alte prestazioni. In questo modo infatti potreste chiedere ad Assistant, Alexa o Siri di riprodurre la musica sul vostro smartphone e trasmetterla in streaming allo speaker.

Tuttavia, il rovescio della medaglia è che, facendo così, è improbabile ottenere il supporto per l’audio hi-res. Il JBL Link 20 può invece supportare streaming a 24-bit/96kHz (gli utenti di Tidal Masters saranno in grado di sfruttare al massimo il loro abbonamento) e il multi-room previsto tramite Chromecast, oltre a vantare la connettività Bluetooth che invece manca al Sonos One (e non è un’assenza da poco).

Verdetto

Il JBL Link 20 è sicuramente un valido smart speaker. La sua portabilità, Google Assistant (per ora solo in inglese) e una qualità audio superiore alla media rappresentano infatti pregi indiscussi per chi cerca un diffusore pratico, facile da usare e completo a livello di funzioni. Peccato solo per l’assenza di un ingresso fisico e se cercate davvero il top a livello audio ci sono altri speaker più virtuosi in questa fascia di prezzo (il Sonos One su tutti), ma nel complesso non possiamo che premiare questo sforzo di JBL con una buona valutazione.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Riassunto

In attesa di vederlo ufficialmente dalle nostre parti con Google Assistant in italiano, il JBL Link 20 si dimostra uno smart speaker completo, ben suonante e con un valido rapporto qualità-prezzo.

Pro
Qualità audio superiore alla media
Google Assistant
Streaming a 24-bit/96kHz
Certificazione IPX7

Contro
Nessun ingresso fisico
Google Assistant necessità sempre del Wi-Fi
A livello puramente audio il Sonos One fa meglio

Scheda tecnica
Potenza: 20W (2x10W)
Driver: 2x50mm
Risposta in frequenza: 65Hz–20kHz
SNR: >80dB
Connettività: Wi-Fi ac, Bluetooth 4.2
File audio supportati: AAC, MP3, Vorbis, WAV (LPCM), FLAC, Opus
Dimensioni: 93mm x 210mm
Peso: 950 grammi
Prezzo: 199 euro
Sito del produttore: www.jbl.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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