Nel 2003 il regista Ang Lee portava in scena la genesi di Hulk in compagnia di Eric Bana, Jennifer Connelly e Nick Nolte. UHD Universal Pictures HE
In Hulk lo scienziato Bruce Banner (Eric Bana), cresciuto all’oscuro di quanto accaduto ai genitori quando ancora bambino, lavora presso un laboratorio governativo.
Durante studio di nano-macchine e biotecnologia avanzata a scopo curativo resta involontariamente irradiato da raggi gamma, ma invece di morire subisce una profonda alterazione dell’organismo. Portatore di DNA manipolato a causa degli esperimenti che il padre Dave (Paul Kersey/Nick Nolte) aveva illegalmente condotto su se stesso, la massiccia dose di radiazioni e l’instabilità emotiva trasformano Bruce in un mostro. Violenti stati di collera lo fanno diventare un gigante dalla pelle verde, indistruttibile grazie alle nano-macchine nell’organismo.
L’esercito vorrebbe solo contenere la minaccia ma il bieco Talbot (Josh Lucas) mira a scoprire il segreto celato nel suo corpo. Fuggito dal laboratorio in cui era cavia da vivisezionare, Banner si ritroverà a confronto col padre. Il genitore però non ha intenzioni benevole: dopo aver assimilato nano-macchine e radiazioni avvicina il figlio per assorbirne l’energia e mutare in un essere dagli sconfinati poteri.
Il primo Hulk classe 2003 non fu particolarmente eclatante. Con ottimi riscontri al botteghino (circa 245 milioni di dollari su scala globale), la maggiore sorpresa rispetto alle maestranze all’opera fu quella del regista asiatico Ang Lee. Con alle spalle opere autoriali come Ragione e sentimento, Tempesta di ghiaccio, l’incursione nel Wuxia con La tigre e il dragone del 2000 deve aver convinto la produzione.
Tra gli investitori segnaliamo Larry Franco (producer feticcio di John Carpenter), Kevin Feige (pilastro assoluto dello sviluppo dell’MCU e Presidente Marvel Studios) e un’altra leggenda di Hollywood quale è da tempo Gale Anne Hurd, tra coloro che credettero nelle potenzialità di James Cameron investendo nel primo Terminator.
Il lavoro di Lee in Hulk non fu affatto deprecabile, più riuscito della meno brillante sceneggiatura, che oltre al collaboratore di script di lungo corso James Schamus contava anche Michael Franks (Cliffhanger, 007 Goldeneye) e l’esordiente John Turman. Come per i Fantastici 4 anche il personaggio di Hulk ha vissuto alterni riscontri di pubblico e critica, trovando la giusta bilanciatura solo dopo essere passato di mano da Eric Bana a Edward Norton per giungere a Mark Ruffalo.
Non un fumetto facile da trasporre in film, qui con un’impostazione visiva che ne richiama le geometrie quando sullo schermo si moltiplicano le immagini. Un ‘Dr. Jekyll e Mr. Hyde’ in chiave Marvel forte di un cast di livello: Jennifer Connelly (C’era una volta in America) che finisce per rubare la scena a Bana è tutto dire, sempre bravo invece l’inconfondibile Sam Elliott (Il grande Lebowski). All’epoca non ancora del tutto “accartocciato” su se stesso Nick Nolte (48 ore) nel ruolo dell’attempato Dave Banner, mentre per il giovane Dave venne scelto l’attore Paul Kersey, di cui questo Hulk purtroppo è ancora oggi il film più recente.
Un gigante verde dal volto un po’ troppo avvilito, che tira pugni e spacca proprio come nel fumetto ma il voler raccontare molto dell’uomo e del mostro ha generato lungaggini eccessive. Sorvolando sulla ridicola morte dello scienziato Talbot, non mancano momenti esaltanti. Lo scontro tra Hulk e i cani geneticamente modificati è parossistico ma funziona, superiore la fuga dal laboratorio un balzo dopo l’altro alla ricerca di un luogo sicuro e la battaglia finale col padre.
Inevitabile il confronto con quanto giunse dopo da casa Marvel, che decise per il reboot con Edward Norton diretto da Louis Leterrier, più fracassone ma non per questo migliore e più incisivo. Difficile mettere d’accordo appassionati del genere con chi ha amato prima ancora la serie TV con Lou Ferrigno (qui cameo con Stan Lee) e il fumetto eppure questo primo Hulk, su cui gli anni di CGI non sembrano pesare più di tanto, resta a oggi un film Marvel autoriale.
VIDEO
Girato analogico con Arriflex 535B e pellicole 50 e 200 ASA, non si hanno notizie certe del materiale da cui si è partiti per la lavorazione di questo primo UHD. Potrebbe anche trattarsi di un nuovo scan 4K ad hoc o di rescaling del vecchio master usato per la produzione del Blu-ray FHD. Quel che è certo è che in almeno un paio d’occasioni abbiamo incrociato manciate di frame che hanno innescato perplessità.
Aspect ratio 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100. Una visione perlopiù appagante, ricca di dettaglio anche in secondo piano tanto che è possibile seguire con maggiore precisione i balzi di Hulk all’orizzonte dopo la fuga dal laboratorio. L’HDR-10 wide color gamut apre a un panorama di colori ampi e saturi, ulteriore puntualizzazione elementi luminosi nelle sequenze notturne e nei laboratori. Permangono dubbi sulla profondità dei neri, .
Frame (preso dal BD 2K) relativo alla sequenza in cui i neri nella porzione indicata vanno in crash ma solo col TV Panasonic, non con il Philips (click per ingrandire)
Spettacolo di primo piano si, con qualche riserva: tralasciando alcune transizioni a riquadri multipli all’interno dei quali affiora aliasing, attorno a 34′ minuti in un primo piano di Nolte (vedi immagine sopra) il livello del nero è risultato alterato in una sorta di puzzle di rettangoli più scuri e più chiari. Il pannello in uso il recente Panasonic TX-50GX810E connesso all’Oppo UDP-203, sequenza su cui siamo tornati più volte con tutti i filtri disattivati ma senza soluzione. Problema sul nero scomparso passando al Philips 55PUS7304/12, quindi non legato a fault nativo dell’immagine.
Altra situazione curiosa attorno a 79′ minuti, quando Bana passeggia con la Connelly in una ripresa wide shot: per l’intero ciak l’immagine è molto tremolante. In questo caso tornando sulla stessa sequenza il problema si è saltuariamente ripetuto, anche qui senza intervento manuale lato player o pannello.
AUDIO
DTS 5.1 lossy (754 kbps) italiano sufficiente nei passaggi più concitati, molto meno in presenza di dialoghi. In questo caso le voci scivolano troppo in secondo piano, costringendo a intervenire sul volume master per livellare l’ascolto, poi però il riscontro medio / bassi tra esplosioni e urla rischia di andare all’eccesso.
Trattasi della medesima traccia del Blu-ray FHD che non può regalare più di tanto per ricchezza dinamica. La separazione canali si fa sentire e resta un piacere sia dx/sx anteriori che panning fronte retro, subwoofer accettabile.
Il DTS:X inglese è invece new entry rispetto al passato, con apertura eccellente sull’intero impianto coinvolgendo nella sostanza del parlato, effetti, esplosioni e una pressione sonora che spesso raggiunge livelli da primato.
EXTRA
Sul disco UHD la replica del commento del regista presente anche sul disco FHD. Sottotitoli in italiano.
TESTATO CON: Tv Panasonic TX-50GX810E – Philips 55PUS7304/12, UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
Blu-ray FHD disponibile su DVDStore.it
Qualità delle immagini...
DTS:X inglese eccellente
HDR-10 wide color gamut
Commento regista da ascoltare
...con riserve su cui riflettere
DTS lossy italiano altalenante
Durata: 138'
Anno di produzione: 2003
Genere: Fantascienza
Regia: Ang Lee
Interpreti: Eric Bana, Jennifer Connelly, Sam Elliott, Josh Lucas, Nick Nolte, Paul Kersey, Cara Buono, Todd Tesen, Kevin Rankin, Celia Weston, Mike Erwin, Lou Ferrigno, Stan Lee, Regi Davis, Craig Damon, Geoffrey Scott, Regina McKee Redwing
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Supporto: BD 100 + BD 50
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Italiano, spagnolo DTS 5.1; Inglese, tedesco DTS:X
Sottotitoli: Inglese, tedesco, italiano, spagnolo, portoghese, turco
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