Good Time è l’ultimo lavoro dei fratelli Safdie, piaciuto al pubblico e osannato dalla critica che lo ha persino definito un ‘elettrizzante thriller urbano’. Ecco cosa non ha convinto. Distribuzione Eagle Pictures
Good Time segue le vicissitudini di Nick (Benny Safdie), giovane subnormale che mentre si trova in terapia presso uno psichiatra viene prelevato a forza dal fratello Connie (Robert Pattinson) e costretto a rapinare una banca.
Maldestri e smarriti per l’incompetenza più becera, i due criminali da strapazzo finiscono ben presto inseguiti dalla polizia che arresta Nick, mentre Connie riesce ad allontanarsi. Deciso a farlo uscire di galera a qualsiasi costo, Connie metterà a repentaglio la propria vita pur di offrire al fratello ritardato la speranza di una vita agiata lontano dai guai.
I due fratelli newyorchesi Benny e Josh Safdie con Good Time segnano il loro nuovo lungometraggio diretto in coppia, dopo molti corti ma soprattutto Go Get Some Rosemary e Heaven Knows What (presentato alla Mostra del Cinema di Venezia), quasi sempre ben accolti dalla critica e in questo ultimo lavoro anche dal pubblico. Il loro cinema ha relativamente a che fare con la fiction, in particolare Good Time, titolo che ironicamente ammicca alla negazione totale del piacere di vivere.
In concorso a Cannes, una squallida quanto amara storia di un perdente, un fantastico Robert Pattinson (fortunatamente) sempre più lontano da Twilight, che strattonando il fratello disabile punta alla svolta facendo soldi facili, trascinando entrambi in un baratro di dolore e violenza. Sullo sfondo lo squallore al neon della metropoli periferica di New York, dove si consuma il Tutto in una notte dei Safdie ma rispetto all’opera pulp di Landis non c’è proprio nulla da ridere, tanto meno di che divertirsi nell’assistere a una sorta di cronaca nera di vita vissuta, cinematograficamente ridotta all’osso.
Inaccostabile alla graffiante arte su celluloide del grande John Cassavetes che i Safdie possono solo sognare, questa sorta di ‘voto di castità’ antitesi del concetto stesso di intrattenimento pare trarre ispirazione dal (folle) movimento Dogma 95 di Lars Von Trier. 101 barbosissimi minuti di disavventure di alienati, elogio alla stupidità e ritratto contemporaneo di parte della gioventù (non solo) statunitense: si inizia sui generis, l’avvicinamento dall’acqua e dallo spazio aperto verso il ‘soffocamento’ della metropoli, per concludersi mestamente. Nel cast anche il somalo Barkhad Abdi, candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista per Captain Phillips, e la sempre brava Jennifer Jason Leigh (The Hateful Eight, Dolores Claiborne – L’ultima eclissi).
Applaudito dalla critica, 81% di gradimento su Rotten Tomatoes, Good Time è stato definito un film ‘adrenalinico’, un ‘thriller’, ‘avvolgente’, accostato a Tarantino, al cinema metropolitano anni ’70 di maestri come William Friedkin e Martin Scorsese. Il regista italo-americano ne è rimasto talmente entusiasta che produrrà la loro prossima opera ma, nonostante l’ampiezza delle lodi (volutamente riportate anche nella prima immagine in alto, in evidenza), accettate un consiglio spassionato: se non conoscete i Safdie è opportuna una visione prima dell’acquisto, evitando di correre il rischio di abbandonare l’oggetto a prender polvere senza avere mai più il desiderio di rivederlo.
VIDEO
Girato interamente analogico 35 mm su pellicole Kodak ‘veloci’ che incamerano facilmente grana come le 250D (5207), 500T (5219) e finalizzato su Digital Intermediate 2K. L’edizione italiana è piuttosto economica con BD-25 singolo strato, formato immagine 2.39:1 (1920 x 1080/24p).
C’è una costante grana di fondo legata alle pellicole e alle scelte del cinematographer Sean Price Williams (Eyes Find Eyes) mentre è piuttosto facile accorgersi di problemi di encoding video in presenza di croma particolarmente saturo, come con i rossi a partire dalle inquadrature post rapina in banca.
Quando Connie è inquadrato all’interno del bagno pubblico mentre nasconde e poi recupera la borsa con la refurtiva il quadro in secondo piano è pesantemente rumoroso e limitato in compattezza compromettendo in parte la visione. I problemi si ripresentano anche nella lunga sequenza all’interno del luna park. Neri accettabili.
AUDIO
Doppia traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali di resa sufficiente e priva di particolari guizzi dinamici per la natura stessa dell’opera, impegnando quasi esclusivamente il fronte anteriore, dignitosi dialoghi e alcuni elementi di separazione nelle sequenze in esterno con minimo apporto dei due canali rear.
Anche se simile è consigliabile l’ascolto della traccia in originale per scoprire le vere voci dei protagonisti, con l’impressione che si sia lavorato in presa diretta senza successivi aggiustamenti in post-produzione.
EXTRA
Purtroppo solo il trailer in italiano. A chi fosse desideroso di entrare ulteriormente nel dettaglio della lavorazione ricordiamo che l’edizione statunitense offre una featurette di 18′ minuti con interessanti interventi da parte dei due registi, video musicale con Iggy Pop ma soprattutto il commento al film dei Safdie assieme al produttore Sebastian Bear-McClard e agli attori Taliah Lennice Webster e Buddy Duress. Identico l’audio sempre DTS-HD Master Audio 5.1 canali.
TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Qualità immagine scadente
DTS lossless poco coinvolgente
Extra ai minimi storici
Durata: 101'
Anno di produzione: 2017
Genere: Drammatico
Regia: Benny Safdie e Josh Safdie
Interpreti: Robert Pattinson, Jennifer Jason Leigh, Benny Safdie, Barkhad Abdi, Buddy Duress, Taliah Webster
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Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.