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Gaming su PC: cosa ci aspetta da qui al 2023?

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Le nuove previsioni al 2023 di IDC sui desktop, notebook e monitor gaming mostrano un mercato in netta crescita… ma ne siamo davvero sicuri?

Secondo le ultime stime di IDC, le spedizioni globali di PC desktop e notebook da gioco hanno raggiunto i 10 milioni di unità nel terzo trimestre del 2019, con un aumento del 10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le spedizioni di monitor gaming sono invece cresciute del 76,4% anno su anno a 2,2 milioni di unità nel terzo trimestre 2019.

Sono dati per certi versi inaspettati considerando come, in ambito gaming, console, mobile e nuovi servizi cloud (Xbox Game Pass, PlayStation Now, Google Stadia) dovrebbero teoricamente togliere progressivamente quote di mercato ai PC da gioco. Invece pare che stia accadendo proprio il contrario e, con le proiezioni di IDC fino al 2023, vediamo che solo i desktop gaming subiranno una contrazione dello 0,2%, mentre i notebook e i monitor gaming cresceranno rispettivamente con un tasso annuo del 7,4% e del 11,8%.

Tra quattro anni saranno spediti a livello globale 54,5 milioni di pezzi tra desktop, monitor e notebook gaming rispetto ai 43,7 milioni stimati in tutto il 2019. Un dato ancor più inatteso, visto che nel 2023 il cloud gaming dovrebbe aver raggiunto una certa maturità e aver tolto non poche quote di mercato ai prodotti da gioco tradizionali. I motivi di questa crescita pluriennale del settore del PC gaming potrebbero essere diversi. Da un lato infatti AMD dovrebbe rafforzare la propria presenza nel comparto notebook (oggi quasi nulla), portando probabilmente a prezzi più convenienti rispetto a quelli dei laptop gaming alimentati da processori Intel.


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Per quanto riguarda i monitor, gli appassionati di videogiochi su PC potrebbero voler investire maggiormente su un monitor top di gamma di grandi dimensioni invece che su un PC super corazzato, preferendo magari una soluzione cloud in stile Google Stadia che non richieda quindi particolari capacità di calcolo (con Stadia infatti tutto il processo computazionale è svolto da Google in remoto e non in locale sul PC dell’utente).

A nostro avviso però IDC ha un po’ sottostimato l’impatto che PlayStation 5 e Xbox Series One avranno tra i videogiocatori. Per il momento nessuno ha ancora visto in azione queste due console e i relativi giochi e c’è quindi un grosso punto interrogativo su come i “pciisti” più convinti reagiranno di fronte a eventuali prestazioni da capogiro di PS5 e della nuova Xbox tra SSD super performanti, ray tracing e altre tecnologie per migliorare la fluidità dei giochi.

Davvero continueranno ad aggiornare il loro PC o a cambiarlo quando, con una spesa decisamente minore, potrebbero avere comunque tra le mani una console capace di prestazioni grafiche di tutto rispetto e al passo con i tempi? Lo stesso dicasi per i monitor gaming. Con i prezzi dei TV LCD e OLED previsti in netto calo nei prossimi anni, quanti preferiranno spendere anche 800 o 1000 euro per un monitor gaming top di gamma da 32’’, quando con la stessa cifra potrebbero acquistare un QLED o un OLED da 55’’ dotato di HDMI 2.1, di un HDR molto più performante e dell’eventuale supporto a tecnologie come il G-Sync (già ora disponibile su alcuni TV OLED di LG) e il FreeSync?

Gaming Station GS50

Certo, magari nel 2020 o 2021 nessun TV potrà raggiungere un refresh-rate da 280Hz come quello del monitor Asus di cui abbiamo parlato ieri, ma solo pochi utenti saranno interessati a simili prestazioni e la maggior parte (spazio permettendo) potrebbe passare definitivamente a un TV “gaming” abbandonando il monitor. Che rimarrà sempre e comunque sulla scrivania per svolgere tutte le altre attività a cui siamo abituati, ma che potrebbe diventare (a differenza delle stime di IDC) un oggetto sempre meno dedicato al gaming.

Il discorso dei notebook è invece diverso. Giocare in mobilità infatti rimarrà un’esperienza molto allettante e praticata anche tra 4-5 anni, ma anche qui l’impatto del cloud gaming (e mettiamoci pure Project xCloud di Microsoft) potrebbe spingere diversi appassionati a non aggiornare il proprio portatile con un modello più nuovo e potente a favore invece di una spesa mensile per l’abbonamento a Stadia o a xCloud. Dopotutto già ora con Stadia bastano un qualsiasi notebook (anche con una scarsissima scheda grafica integrata) e Chrome per giocare senza problemi in 1080p a titoli molto recenti.

Contando poi l‘avvento del 5G, la diffusione della fibra ottica, l’arrivo di futuri visori VR e AR senza fili e sempre più votati alla comodità e all’immediatezza (e sempre meno dipendenti dai PC), ci suona un po’ strano immaginarci un 2023 in cui si venderanno 12,2 milioni monitor gaming (rispetto ai 7,8 milioni di quest’anno) e 26,4 milioni di notebook da gioco rispetto ai 19,9 milioni del 2019. Evidentemente IDC ha ben altri strumenti predittivi a disposizione e lungi da noi metterli in discussione, ma a nostro parere i prossimi quattro anni del gaming su PC non potranno non scontrarsi con i servizi cloud, con i TV sempre più convenienti e performanti e con le nuove console di Sony e Microsoft in arrivo a fine 2020.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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