Seguito ideale dell’iconico Shining, Doctor Sleep sbarcherà in home video il 5 marzo dopo un non esaltante esito nelle sale. Pessima sorpresa per l’audio
Uscirà il prossimo 5 marzo il “sequel” ufficiale di Shining, quel Doctor Sleep tratto dall’omonimo romanzo del sempre prolifico Stephen King. Confezionato ad arte con una cura estrema verso i dettagli, aspettandosi un conseguente riscontro record, l’esito degli incassi globali è stato, invece, alquanto deludente. Si è dibattuto a lungo sui motivi del “flop” occorso: chi punta il dito contro la regia, chi contro la sceneggiatura e chi all’improvvida volontà di “sfidare” un mostro sacro come Stanley Kubrik. In realtà, scarsa reattività del pubblico a parte, il film risulta godibile e ben strutturato, sebbene forse eccessivamente lungo, con una bell’omaggio dedicato all’originale durante il movimentato finale.
Terminata ad ogni modo la corsa nelle sale cinematografiche, Doctor Sleep debutterà su supporto fisico a partire dal prossimo 5 marzo, con le usuali edizioni Dvd, Blu-ray (anche steelbook) e Blu-ray Ultra HD. Caratteristiche tecniche e fascette ufficiali non sono state ancora rese note per il nostro paese; ci viene tuttavia in aiuto il sempre informato Bluray.com, il quale già riporta i dati delle uscite sud coreane, che a quanto pare “ospiteranno” l’italico idioma. Di seguito le informazioni per quanto riguarda Blu-ray e Blu-ray Ultra HD, il Dvd (stanti la minor capienza e la durata consistente del film) quasi sicuramente offrirà esclusivamente italiano ed inglese in Dolby Digital.
Come si può notare, nonostante la proposta dell’HDR dinamico “duale” (Dolby Vision + HDR10+), la codifica audio italiana sarà presente nell’infimo Dolby Digital 5.1 (a 448 kbps, scommetteremmo). Nonostate il flop sofferto, Doctor Sleep rappresenta comunque uno dei titoli di punta della stagione e, esistendo il mix Dolby Atmos italiano distribuito nei nostri cinema, appare strano anche in questo caso (dopo l’ancor più eclatante Joker) non sia stata attuata la “promozione” usuale. Pur avendo ricevuto conferma da Warner nei mesi scorsi sulla prosecuzione del trend “audio di qualità” durante il 2020, dopo ben due casi di seguito (nel giro di poche settimane), iniziamo francamente ad essere alquanto interdetti. C’è da sperare non si tratti di un’inversione di tendenza definitiva.
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