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Cuffie wireless Dali iO-6 – La recensione

Dali iO-6

Le Dali iO-6 sono le prime cuffie del produttore danese ed esordio migliore non poteva davvero esserci, anche se in giro ci sono modelli dal sound più emozionante

Le cuffie wireless Dali iO-6 con cancellazione del rumore segnano la prima incursione del marchio danese nella progettazione e produzione di cuffie. Meglio conosciuto per i suoi ottimi diffusori Oberon e Spektor e, più recentemente, per la soundbar Katch One, Dali è arrivato notevolmente in ritardo in un settore in grandissimo fermento come quello delle cuffie wireless ma, puntando direttamente su un modello top di gamma da 399 euro, non si può dire che il brand danese non abbia fatto le cose per bene.

Comfort

L’ascolto tramite Bluetooth è una scelta estremamente popolare oggigiorno, ma Dali si è avvicinata al suo primo paio di cuffie con una mentalità quasi da diffusore. I generosi driver da 50 mm sono infatti realizzati su misura e dotati di coni in carta e fibra. I case degli auricolari sono inoltre rinforzati e rigidi come cabinet dei diffusori, con ammortizzatori in gomma all’interno per eliminare le vibrazioni.

I padiglioni ruotano di 90 gradi in entrambi i sensi, il che significa che si adattano bene alla testa e alle orecchie e possono rimanere comodamente anche intorno al collo. I modelli iO (c’è anche il meno costoso iO-4 privo di cancellazione del rumore) supportano il Bluetooth aptX HD per massimizzare la qualità della musica wireless e offrono un jack da 3,5 mm per l’ascolto cablato, mentre la porta USB-C serve per la ricarica (da 0 a 100 in circa due ore) e i controlli fisici si trovano sull’auricolare destro.


Per la regolazione del volume, bisogna premere leggermente la parte superiore o inferiore della parte esterna, mentre per il controllo delle tracce, per la gestione delle chiamate o la connessione all’assistente vocale di turno ci pensa il pulsante centrale con il logo di Dali.

Costruzione

L’accensione delle Dali iO-6 tramite l’interruttore a scorrimento avvia il pairing Bluetooth, mentre a ogni accensione una voce annuncia la percentuale della batteria. Non esiste un’app Dalì con cui confrontarsi: è tutto piacevolmente semplice. Un piccolo pulsante rotondo, anch’esso sul bordo del padiglione destro, fa da switcher per le tre opzioni di cancellazione del rumore, che tra l’altro sono altamente efficaci. Il design chiuso offre in realtà già una discreta quantità di isolamento passivo del rumore anche quando la cancellazione attiva è disattivata.

Quando la accendiamo durante il nostro tragitto quotidiano in città per andare al lavoro, praticamente tutti i rumori del treno e le chiacchiere dei nostri colleghi pendolari scompaiono all’improvviso. La terza opzione, chiamata Transparency, interrompe la riproduzione e trasmette il rumore ambientale nelle cuffie in modo da poter ascoltare annunci e suoni di sottofondo.

Su questo versante altre cuffie premium permettono un controllo molto più granulare per la cancellazione del rumore, ma anche qui Dali, come già osservato in altri ambiti e mancando appunto una companion app, ha voluto premiare la massima facilità di utilizzo e una conseguente immediatezza. Tra l’altro, con il sistema di cancellazione attivo, la batteria da ben 1100 mAh assicura circa 30 ore di riproduzione, valore di tutto rispetto che pone le Dali iO-6 tra i modelli più virtuosi del momento a livello di autonomia.

Qualità audio

Accendendo l’ANC, facciamo partire l’album Travelin’ Home di Beautiful Bobby Blackmon. Mentre scorrono le note di I Don’t Know But I Gotta Go, la chitarra elettrica di Bobby è al centro della scena con un’accurata precisione tonale. Sostenute sia dalla batteria che dalla sua emotiva voce blues nella gamma media, le tastiere rimangono sospese in una fascia alta brillante e delicata accanto a un charleston ben distinto e dettagliato. Ne esce un palcoscenico sonoro ben organizzato ed espansivo.

L’album prosegue con la più cupa Feels Like Rain e l’oscillazione rilassata del basso e la chitarra ritmica possono solo significare che le iO-6 ci stanno dando una dose completa di blues… come si deve. Quando poi arrivano le note ruvide del wurlitzer, annuiamo felicemente con la testa, segno che ci stiamo divertendo e che la musica del chitarrista della Florida ci sta coinvolgendo appieno.

Passando a True Colours di Cindy Lauper, le iO-6 ci restituiscono le sfumature forti del bongo iniziale, della chitarra acustica e della voce inimitabile della Lauper con competenza e grande facilità, quasi come se non si stessero sforzando per nulla. C’è ampio spazio tra gli strumenti e la chiarezza dinamica in ogni parola cantata o sussurrata è notevole. Tale è il dettaglio offerto che le lievissime imperfezioni nella sua voce sono rivelate come piccole sorprese sonore.

C’è solo una lamentela che abbiamo con queste cuffie a livello puramente sonoro, ma è significativa e influisce sulle prestazioni audio complessive. Nella funkeggiante Sign ‘O’ the Times di Prince streammata da Tidal, nonostante l’ottima resa della voce e della gamma medio-alta, restiamo in attesa di quel pizzico di impatto e drammaticità in più nei registri dei bassi (specialmente quando la batteria entra in scena) che però non sembra mai concretizzarsi.

È come se le Dali si trattenessero leggermente, dandoci un suono espansivo e raffinato ma non così emotivo o zelante come ci saremmo aspettati. Proviamo subito dopo le Sennheiser Momentum Wireless di terza generazione vendute a un prezzo simile e le Dali sono più leggere sulla nostra testa e più fresche sulle nostre orecchie e scavano più in dettaglio, con voce e archi in particolare che risultano più umani, trasparenti e naturali. Tuttavia, le Sennheiser hanno qualcosa di più in gamma bassa e questa iniezione extra di carburante nelle dinamiche di basso livello le rende cuffie capaci di generare un ascolto complessivamente più vivace ed emozionante.

Verdetto

Quello offerto dalle Dali iO-6 è un sound dettagliato, dinamico ed equilibrato, sebbene alcune rivali nella stessa fascia di prezzo riescano a emozionare di più e a restituire più impatto in gamma bassa là dove serve. Per il resto, tra costruzione, comfort, autonomia e semplicità d’uso, esordio migliore da parte di Dali nel mercato delle cuffie non poteva davvero esserci.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Le Dali iO-6 sono le prime cuffie del produttore danese ed esordio migliore non poteva davvero esserci, anche se in giro ci sono modelli dal sound più emozionante.

Pro
Dettaglio
Eccellenti sulle voci
Costruzione e finiture premium
Cancellazione del rumore molto efficace

Contro
Come impatto dinamico ci aspettavamo qualcosa di meglio

Scheda tecnica
Design: chiuso circumaurale
Driver: 50 mm
Connettività: Bluetooth aptX HD
Connessioni: USB-C, jack da 3,5mm
Peso: 325 g
Risposta in frequenza: 10-20.000 Hz
Max SPL: 100 dB A
Impedenza: 25 ohm
Autonomia: circa 30 ore
Prezzo: 399 euro
Sito del produttore: www.dali-speakers.com
Distributore italiano: www.pixelengineering.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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