Con il Sonoma Model One, Warwick Acoustics propone un sistema cuffia-amplificatore dal sound sopraffino… e dal prezzo per pochissimi
Se siete disposti a spendere 5600 euro per un paio di cuffie, vuole dire che avete un’ossessione seria (e forse preoccupante) per l’ascolto personale. Anche se non conosciamo una cura per questo particolare disturbo (scherziamo, naturalmente), possiamo aiutarvi a migliorare ulteriormente la vostra passione consigliandovi le Sonoma Model One di Warwick Acoustics. Con questa ingente somma otterrete non solo un paio di cuffie elettrostatiche con design aperto, ma anche un amplificatore dedicato. Queste cuffie infatti non funzionano con amplificatori convenzionali, poiché i driver elettrostatici richiedono alte tensioni.
Costruzione
Quelli elettrostatici sono forse i modelli di cuffie più “esotici” in assoluto. L’uso di questo tipo di driver infatti promette molto in termini sonori, dai maggiori dettagli e dalla maggior agilità fino alla distorsione di gran lunga inferiore rispetto alle alternative tradizionali, grazie a un diaframma eccezionalmente leggero che viene “attivato” su tutta la sua superficie, piuttosto che solo al centro come in un driver dinamico convenzionale.
Warwick Acoustics ha poi un approccio distintivo ai driver elettrostatici. La maggior parte di essi ha due griglie metalliche, una su ciascun lato del diaframma. Queste griglie trasportano il segnale musicale e il diaframma viene attratto o respinto come richiesto dalla musica. Il driver delle Sonoma ha invece solo una griglia dietro il diaframma, in modo da eliminare qualsiasi distorsione causata dal suono che deve passare attraverso la griglia anteriore tradizionale per arrivare all’orecchio. Sulla carta pilotare il diaframma da un solo lato non pare quasi riduttivo, ma Warwick ha fatto molto lavoro per ridurre al minimo gli svantaggi di questo approccio.
Molta cura ad esempio è stata posta sul materiale del diaframma, che ha una struttura laminata sottile da 15 uM, ma (aspetto forse ancora più insolito) che è legato a una piastra che divide la superficie in sezioni esagonali più piccole e di dimensioni diverse. L’idea è che suddividere l’area radiante in questo modo e guidare tutte le sezioni in parallelo disperda eventuali distorsioni, portando a un suono più pulito e chiaro.
Si tratta inoltre (come già accennato) di cuffie di tipo aperto e, sebbene ciò presenti molti vantaggi in termini di prestazioni (pensiamo solo alle cuffie Grado), significa anche che il suono fuoriesce all’esterno e che il suono esterno entra più facilmente nelle orecchie. Se ascoltate musica a un volume medio-alto, tutti quelli presenti nella stessa stanza sentiranno la vostra musica. Allo stesso modo, se usate le cuffie in un ambiente rumoroso, noterete quel rumore più facilmente di quanto non accadrebbe con cuffie dal design chiuso.
L’amplificatore di Sonoma è un’unità robusta ma compatta che occupa tanto spazio sulla scrivania quanto un grande libro con copertina rigida. All’interno utilizza un circuito discreto di Classe A basato su FET e progettato per funzionare su un’ampia larghezza di banda e con una bassa distorsione; e ovviamente è tarato per le esigenze elettriche delle cuffie.
Ha ingressi sia digitali, sia analogici. Oltre all’USB (in grado di gestire segnali PCM a 32 bit/384 kHz e fino a DSD128), troviamo infatti un ingresso coassiale (24 bit/192 kHz), uno RCA e uno da 3,5 mm per collegare sorgenti audio portatili. Stranamente manca un ingresso ottico e, forse a causa delle limitazioni nelle prestazioni, non esiste alcuna opzione per il Bluetooth. La sua inclusione avrebbe però reso il pacchetto più versatile e ci sarebbe piaciuto anche un display per mostrare il tipo di segnale in ingresso in uso.
Dovrete fare un po’ attenzione se utilizzerete gli ingressi analogici. Entrambi infatti hanno specifiche stringenti per il livello del segnale accettato (2.1v per l’RCA e 0.85v per l’ingresso da 3,5mm) e se si va oltre, è possibile sovraccaricare il circuito, anche se l’unica conseguenza è probabilmente un suono distorto piuttosto che qualsiasi danno reale. Se dovete ricorrere all’analogico, probabilmente è meglio usare una sorgente che abbia un controllo del volume integrato, in modo da poter abbassare il livello del segnale se si presentasse qualche problema.
Tutti i segnali di ingresso sono gestiti nel dominio digitale, quindi qualsiasi ingresso analogico viene convertito prima di qualsiasi altra elaborazione. Questa conversione viene eseguita da un ADC AKM Premium a 32bit/384kHz, che vanta un rapporto segnale-rumore superiore a 120 dB. C’è insomma parecchia elaborazione all’interno di questo amplificatore con l’obiettivo di tenere conto delle caratteristiche elettriche delle cuffie e, quindi, di ottenere il suono ottimale possibile.
Anche il controllo del volume è anche gestito in modo digitale, con Warwick Acoustics che rivendica vantaggi in termini di gamma dinamica, corrispondenza dei canali, rumore e linearità. La conversione da digitale ad analogico interna viene eseguita utilizzando una coppia di chip a 32 bit di ESS Sabre. Questi sono di natura stereo ma vengono utilizzati in configurazione mono (uno per canale) per migliorare le prestazioni del rumore e la qualità del suono.
Comfort
Nel complesso le cuffie sono piuttosto comode. Non pesano molto (303 grammi) e i loro padiglioni rivestiti in pelle Cabretta trasmettono una bella sensazione sulla pelle. Dall’esterno però non sembrano cuffie da oltre 5000 euro e questa non è certamente una buona cosa. Non aiuta poi il fatto che la fascia dei nostri campioni di test scricchioli un po’ quando viene attorcigliata leggermente o che la pressione di serraggio sia eccessivamente rigida. È possibile ridurre la pressione di serraggio piegando leggermente la fascia, ma attenzione a non farlo eccessivamente.
L’amplificatore dà una migliore impressione di lusso rispetto alle cuffie. Ha una solida cassa in alluminio ben rifinita e alcuni dettagli ben lavorati per le prese d’aria. In particolare, ci piace la sensazione del controllo del volume, che è solido e preciso nel funzionamento. Anche qui però abbiamo riscontrato qualche incertezza. Quando si utilizza la porta USB ad esempio, ci sono momenti in cui sono necessari più tentativi per iniziare la riproduzione.
Ancora più preoccupante, il nostro sample per la recensione ha smesso di funzionare correttamente alla fine dei test dopo circa 10 giorni di utilizzo. Si accende, ma non si collega a nessuna sorgente analogica o digitale. Queste cose possono accadere anche con i prodotti più premium e costosi e quindi, considerando anche la garanzia, non ci preoccupiamo eccessivamente (dopotutto potrebbe trattarsi di semplice sfortuna), ma ci è sembrato corretto segnalarlo.
Qualità audio
Una volta che iniziamo i test, notiamo che il suono delle cuffie è notevolmente influenzato da qualsiasi movimento della testa, che sembra causare piccoli cambiamenti nella pressione dell’aria all’interno dei padiglioni che influiscono sul movimento dei driver, cambiando così momentaneamente il loro livello di uscita. Se di solito rimanete fermi mentre ascoltate la musica, non ci sarà alcun problema, ma se siete soliti muovere la testa al ritmo della musica o compiere altri movimenti, sarà facile sentire gli effetti di questo atipico comportamento.
Il problema è che, una volta rodato a sufficienza, questo sistema di cuffie suona straordinariamente chiaro e informativo che non possiamo fare a meno di essere coinvolti nella musica che ascoltiamo. Abbiamo testato decine di cuffie in questi anni, ma abbiamo difficoltà a pensare a qualcosa di equivalente che si avvicini alla risoluzione e all’agilità di questo set-up. Se volete davvero ottenere qualcosa di meglio, dovrete per forza aumentare considerevolmente il vostro budget rispetto a quello necessario per queste Model One.
Ascoltiamo Tabula Rasa di Arvo Part e le Sonoma Model One affrontano la sfida senza alcun timore. Sono infatti cuffie sorprendentemente dettagliate e rivelano trame strumentali e sfumature dinamiche che la maggior parte dei concorrenti semplicemente ignorerebbe. Sono anche organizzate, riuscendo a tracciare la moltitudine di fila strumentali e ad assemblarle in un modo comprensibile e musicale. È un suono aperto e spazioso, senza dubbio aiutato dalla sofisticata elaborazione digitale dell’amplificatore. La presentazione nitida fa sembrare le Model One quasi un po’ troppo sfrontate e dirette inizialmente, ma col tempo ci si abitua grazie anche alla mancanza di durezza e asprezza in fascia alta.
Passiamo a Yeezus di Kanye West e siamo colpiti dalla velocità e dalla coerenza ritmica delle Sonoma. Sono cuffie eccitanti e divertenti, ma anche abbastanza rivelatorie da mostrare la profondità della produzione musicale di West. Nel complesso c’è una buona quantità di attacco, ma alcuni potrebbero desiderare un po’ più di punch e autorità in gamma bassa. Anche noi inizialmente proviamo questa sensazione, ma alla fine siamo conquistati dall’uniformità delle basse frequenze. Passando ad alternative più “bombastiche”, come una combinazione Focal Stellia/Chord Hugo 2 dal prezzo simile, il risultato è si eccellente ma inferiore a quello delle Sonoma.
Verdetto
Il sistema Model One è strepitoso se giudicato puramente in base al suono. Su questo versante nessuno sarebbe così pazzo da negare le cinque stelline di valutazione, ma non possiamo farlo fino a quando Warwick non migliorerà le cose in termini di costruzione e affidabilità.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
Con il Sonoma Model One, Warwick Acoustics propone un sistema cuffia-amplificatore dal sound sopraffino… e dal prezzo per pochissimi.
Pro
Sound da leader del settore
Risoluzione e agilità incredibili
Contro
Qualcuno potrebbe preferire una gamma bassa più autoritaria
Qualche problema di costruzione
Scheda tecnica
Tipo: aperto, circumaurale
Risposta in frequenza: 10Hz – 60kHz
Peso: 303 g
Amplificatore/DAC
Ingressi: USB 2.0, tipo B (PCM e DSD fino a 32 bit / 384 kHz), coassiale (PCM fino a 24 bit/192 kHz)
Dimensioni: 57 x 19 x 29 cm
Peso 2,45 kg
Prezzo: 5600 euro
Sito del produttore: warwickacoustics.com
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.