In attesa di conoscerne i dettagli definitivi tra prezzi e disponibilità, Disney+ comprenderà l’intero catalogo di film disneyani da godersi in streaming.
Bob Iger, CEO di The Walt Disney Company, è tornato a parlare nei giorni scorsi di Disney+, il nuovo servizio SVOD in streaming che partirà (almeno negli USA) entro fine anno e che andrà a sfidare concorrenti come Netflix, Hulu e Amazon Prime Video. Iger, oltre ad aver specificato che i nuovi film Disney (e quindi anche quelli di Star Wars e i cinecomic marveliani) arriveranno sulla piattaforma entro un anno dalla loro uscita nelle sale, ha anche annunciato che più in là nel tempo (immaginiamo quindi nel 2020) Disney+ arriverà a includere l’intera collezione di film disneyani.
Film di animazione e non che rappresentano un pacchetto di contenuti bramato da molti, anche perché si parla di una collezione che comprende titoli dagli anni ’30 a oggi. Naturalmente questo affascinante sguardo sul passato di Disney andrà di pari passo con contenuti del tutto nuovi e, su questo versante, saranno soprattutto le serie TV a farla da padrone, con progetti importanti di ascendenza Marvel (Scarlet Witch, Loki, Visione) e Star Wars (The Mandalorian) già confermati.
Le incognite attorno a Disney+ sono però ancora molte. Non solo per il prezzo e le tempistiche per una sua disponibilità anche a livello globale, ma (per quanto ci riguarda) anche per la qualità audiovisiva che saprà offrire. Fare meglio di Netflix o Amazon Video su questo versante (4K, Dolby Vision, HDR10+, Dolby Atmos) sarà davvero difficile e non nascondiamo che il nostro sogno sarebbe quello di vedere almeno parte della libreria storica di Disney in 4K-HDR, anche se dubitiamo che ciò avverrà almeno in tempi brevi considerando come oggi solo due classici Disney di animazione (Il Re Leone e La Sirenetta) siano approdati su Ultra HD Blu-ray (e nemmeno in Italia purtroppo).
L’altra considerazione da fare su Disney+ è l’ulteriore frammentazione del mercato che ci attende. Contando infatti anche la piattaforma di Apple (certa anche se non ancora annunciata ufficialmente) e quella di Warner Media-AT&T, entrambe attese quest’anno, ci troveremo di fronte a uno scenario estremamente frammentato, con 4-5 grandi servizi SVOD (ognuno con contenuti esclusivi) che richiederanno ciascuno un abbonamento mensile che non tutti saranno disposti a pagare.
Considerando la media attuale, si potrebbe infatti ipotizzare una spesa mensile compresa tra i 50 e i 60 euro tra Netflix (che presto potrebbe aumentare il prezzo degli abbonamenti anche in Italia), Disney+, il servizio di Apple, quello di Warner Media e Amazon Prime Video, che se non siete già iscritti a Prime costa comunque 36 euro all’anno.
Certo, sono solo supposizioni e bisognerà attendere ancora un po’ perché alcuni di questi servizi siano disponibili anche dalle nostre parti, ma prima o poi anche noi italiani “dovremo” scegliere a quale piattaforma legarci e difficilmente potremo farlo con tutte. Non a caso sono già diversi i commentatori che prevedono un’ulteriore impennata della pirateria, convinti che saranno molti gli appassionati che si rivolgeranno ai torrent e ad altri metodi perché non saranno disposti a pagare un abbonamento mensile a un servizio SVOD solo per vederne una o due serie TV in esclusiva.
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