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Blockbuster: ne rimarrà (e ne è rimasto) solo uno!

Blockbuster

A fine mese quello di Bend, in Oregon, rimarrà l’ultimo negozio Blockbuster al mondo.

Pare impossibile, eppure, a sei anni dalla cessazione delle attività avvenuta nel novembre del 2013, c’è ancora un punto vendita Blockbuster aperto. Si tratta di quello di Bend (Oregon), che tra l’altro vende anche una propria birra targata Blockbuster e che a breve rimarrà davvero l’ultimo store al mondo della celebre catena americana dopo la chiusura a fine marzo del punto vendita di Morley, in Australia.

Vedere questa immagine nel 2019 fa un po’ tenerezza e tanta nostalgia degli anni ’90 e primi 2000 e non a caso il negozio è già diventato meta di curiosi e turisti di passaggio che scattano qualche selfie di fronte a un vero e proprio “dinosauro” dei nostri tempi. Il motivo per cui questo store di Blockbuster è ancora aperto dipende dalla scarsa connettività internet della zona, che rende difficile sfruttare le piattaforme streaming come Netflix e Amazon Prime Video e che quindi spinge gli abitanti di Bend e di paesi vicini a recarsi ancora in un punto vendita fisico per acquistare e/o noleggiare film.

E colpisce non poco il fatto che 15 anni fa, nel suo periodo di maggior fortuna, Blockbuster poteva contare su oltre 84.000 impiegati e su 9094 punti vendita sparsi per il mondo. Da lì in poi però fu un susseguirsi di perdite e guadagni in calo a causa della concorrenza spietata di Netflix (che ai tempi nasceva come servizio di noleggio di DVD tramite servizio postale), dei chioschi automatizzati di Redbox e, qualche anno più tardi, dei primi servizi di streaming.


Una crisi iniziata negli USA e che in poco tempo si sarebbe sparsa nel resto del mondo, con l’ulteriore conseguenza che piano piano anche le videoteche più piccole nelle nostre città sono progressivamente scomparse. Ma Blockbuster è anche un simbolo di come si è evoluto il mercato dell’Home Video negli ultimi trent’anni, visto che sugli scaffali dei suoi negozi è passato praticamente di tutto tra Betamax, VHS, LaserDisc, DVD e Blu-ray (ma anche videogiochi).

E a proposito di videogiochi, alla luce del digital download sempre più imperante e del futuro nel nome dello streaming, non sarebbe certo da folli immaginare un destino simile anche per catene retail come Gamestop e compagnia videoludica, che non a caso già da un po’ di tempo stanno cercando di resistere al mutamento del mercato puntando soprattutto su gadget e merchandising vario.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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