Più famosa per i suoi diffusori che non per le sue elettroniche, ATC propone con il CDA2 Mk2 una soluzione all-in-one caldamente consigliata
È da molto tempo che nei circoli hi-fi c’è la convinzione che un produttore possa realizzare buone elettroniche o buoni diffusori, ma non entrambi. In effetti non mancano gli esempi a supporto di questa tesi, anche se un certo numero di brand sta ancora provando a eccellere in entrambi i settori e, tra questi, spicca senza dubbio ATC.
Un nome che ai lettori di AF Digitale e a qualsiasi appassionato di hi-fi non suonerà nuovo visto che i suoi diffusori da stand SCM 11 hanno dominato per oltre un decennio la fascia di prezzo attorno ai 1500-2000 euro. E non dimentichiamo che molto spesso, in sede di recensione, citiamo gli altrettanto eccellenti SCM 50 di fascia più alta (si viaggia attorno ai 15000 euro), i nostri diffusori di riferimento quando vogliamo testare una sorgente audio o un amplificatore top di gamma. È quindi con una certa trepidazione che ci avviciniamo al “tuttofare” ATC CDA2 Mk2, disponibile in Italia a circa 4000 euro.
Soluzione all-in-one… o quasi
Diciamo quasi perché, escludendo una sezione finale, il CDA2 Mk2 integra un lettore CD, un convertitore digitale-analogico con tutte le funzionalità del caso e un preamplificatore analogico di alta qualità. Non è una combinazione particolarmente comune nel mercato odierno e se l’approccio più ovvio è quello di confrontare questo ATC con componenti separati che raggiungono insieme un prezzo simile, non si tratta in realtà della scelta più intelligente da compere.
Puntando infatti su tre diversi componenti, bisognerebbe aggiungere poi il costo dei cavi, sebbene una soluzione “separata” dovrebbe offrire potenzialmente una migliore qualità. O così abbiamo sempre pensato. Mentre è meglio conosciuta per i suoi diffusori, l’azienda britannica produce in realtà altri componenti audio da diversi anni. I moduli di potenza nei suoi diffusori attivi e la sua gamma di amplificazione stand-alone hanno ottenuto molti elogi dalla stampa specializzata, ma sono sempre stati “nascosti” dal successo dei diffusori.
Costruzione e caratteristiche
Una piccola realtà produttiva come ATC tende a faticare quando si tratta di offrire un’ampia serie di funzionalità, ma non è il caso della sezione digitale-analogica del CDA2, che utilizza un DAC AKM a 32 bit di fascia premium scelto per i suoi bassi livelli di rumore e distorsione. L’utilizzo di questo chip significa che l’ATC CDA2 Mk2 può gestire file audio PCM fino a 32-bit/384kHz PCM e DSD256, sebbene questi ultimi passino a DSD128 se si utilizza un Mac. A differenza dei PC Windows infatti, Apple non ha bisogno di driver particolari per interfacciarsi con il DAC, ma limita l’output a DSD128.
Per andare oltre, ATC dovrebbe sviluppare un driver adatto, ma a quanto pare non è una scelta commercialmente redditizia per il marchio britannico. La scarsità di file musicali DSD a qualità simili è comunque talmente limitata che in termini reali non si tratta di chissà quale perdita. Il parco connessioni è decisamente ampio tra ingressi USB (tipo B), coassiale e ottico e due coppie di ingressi analogici RCA stereo e un jack da 3,5 mm. È un peccato che i progettisti di ATC abbiano ritenuto opportuno posizionare l’ingresso da 3,5 mm e l’uscita cuffie da 6,3 mm sul pannello posteriore, soluzione che rende entrambe le connessioni scomode da usare.
Dato il retaggio premium dei prodotti ATC, non sorprende trovare l’inclusione di XLR bilanciati come alternativa alle tradizionali uscite analogiche RCA. Entrambe queste connessioni funzionano attraverso il controllo del volume del CDA2. Basta aggiungere un finale o una coppia di diffusori attivi per ottenere un suono. Lo stadio di uscita del CDA2 fornisce non meno di 9,2V attraverso gli RCA e circa il doppio tramite gli XLR. Ciò significa che non dovreste avere problemi anche con cavi particolarmente lunghi e con i finali di potenza più difficili e ostici.
Per i test abbiamo infatti utilizzato il nostro fido finale Gamut D200i collegato proprio agli ATC SCM50, spostandoci di tanto in tanto sui diffusori da pavimento Neat Iota Xplorers per scoprire come si comporti il CDA2 con diversi set-up. E, come da aspettative, si è comportato alla grande.
Vorremmo solo che il display del pannello frontale fosse migliore visto che è fin troppo piccolo per mostrare molte informazioni. Lo stesso telecomando non è proprio il massimo. È infatti progettato per controllare un sistema completo e invariabilmente tali ambizioni significano che alcuni dei pulsanti sono ridondanti quando si utilizza solo il CDA2. Anche la posizione dei pulsanti è meno intuitiva di quanto ci saremmo aspettati. Non abbiamo comunque grandi lamentele sulla qualità complessiva della costruzione e dell’assemblaggio e c’è davvero poco da lamentarsi quando si tratta di solidità o finitura. Il CDA2 Mk2 sembra infatti progettato per durare anni.
Qualità audio
Iniziamo con La sagra della primavera di Stravinsky su CD e l’ATC suona subito alla grande. La sua meccanica di trasporto made in TEAC è fluida, silenzioso e reattiva. Con questa registrazione il CDA2 offre un suono su larga scala sostenuto da un forte senso di calma e compostezza e si dimostra un player che non si scompone mai, non importa quanto sia esigente la musica. Il senso dell’organizzazione non viene messo in prima piano a scapito della dinamica o dell’eccitazione.
Il suo bilanciamento è decisamente neutro senza che nessuna parte della gamma di frequenza ottenga un’enfatizzazione eccessiva, con il risultato che il tono naturale degli strumenti (e delle voci, come scopriamo quando ascoltiamo Nina Simone) rimane immutato. Come con i diffusori di ATC, anche il CDA2 Mk2 è straordinariamente trasparente nei confronti del materiale sonoro di origine. Non è un player che “imbroglia” con registrazioni volgari o aggressive e quindi eventuali difetti alla base sono facilmente udibili.
Passiamo poi al nostro Macbook Pro con il software di riproduzione audio Audirvana Plus installato per testare l’ingresso USB del CDA2, che continua a stupire con buoni livelli di dettaglio, dinamiche espressive e una presa salda e sicura sulle ritmiche. Ascoltiamo una vasta gamma di musica da Found Songs di Olafur Arnald e Hounds Of Love di Kate Bush fino a To Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar e l’ATC continua a piacerci molto. Può sparare a tutto gas con un brano come King Kunta di Lamar con il suo carico di spinta ed energia, ma allo stesso tempo non fa una piega nel cambiare e nel rendere Under The Ivy di Kate Bush con tutta la sensibilità che merita.
Stesso discorso per gli ingressi ottico e coassiale, con il CDA2 che dimostra un esecutore coerente e ben progettato. Anche il suono attraverso gli input a livello di linea è eccellente, mostrando un grado di raffinatezza e calore naturale insolito in un prodotto così incentrato sul digitale. La presentazione controllata e dettagliata che sentiamo da CD e dagli input digitali è presente anche nella sfera analogica. L’uscita per cuffie, compatibile con modelli nella gamma da 30-600 ohm (quindi quasi tutti), è egualmente ammirevole, rispecchiando l’ottima impressione data dalle uscite analogiche.
Verdetto
Come si confronta l’ATC CDA2 Mk2 con le migliori soluzioni a componenti separati che rimangono nella fascia di prezzo dei 4000 euro? La risposta è molto bene e anche se a livello ritmico e dinamico ci sarebbe spazio per ulteriori miglioramenti, le carenze prestazionali sono minime. Tra i lati positivi bisogna poi sottolineare la comodità di avere tre componenti in un unico prodotto ricco di funzionalità (manca giusto lo streaming), senza quindi la scomodità (e la spesa) dei cavi. Per molte persone sarà sufficiente questo aspetto per preferire una soluzione all-in-one come questa e, in fondo, come darle torto?.
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Riassunto
Più famosa per i suoi diffusori che non per le sue elettroniche, ATC propone con il CDA2 Mk2 una soluzione all-in-one caldamente consigliata.
Pro
Suona bene attraverso qualsiasi ingresso
Presentazione espressiva e controllata
Costruzione solida
Uscita cuffie di alto livello
Contro
Il telecomando è poco intuitivo
La posizione dell’ingresso da 3,5mm e dell’uscita cuffie è scomoda
Scheda tecnica
Distorsione lettore CD: 1kHz < 0.0015% (-96dB), 10kHz < 0.003% (-90dB)
Risposta in frequenza lettore CD: 20Hz–20kHz +/- 0.2dB
Risposta in frequenza preamp: (-3dB): 280 kHz
Distorsione preamp: (1kHz): <0.0008% / 102dB
Connessioni: ingressi ottico, coassiale, 3,5mm, RCA, USB, uscita cuffie, uscita RCA
Dimensioni: 90 x 445 x 330mm
Peso: 7kg
Prezzo: 3999 euro
Sito del produttore: atcloudspeakers.co.uk
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.