Montano lo stesso chip dei nuovi AirPods, ma hanno molta più autonomia e controlli fisici per volume e riproduzione. Il prezzo però è per pochi.
Dopo i leak emersi sul web nei giorni scorsi, era solo questione di tempo perché fossero annunciati i Beats Powerbeats Pro, i primi auricolari true wireless targati Beats. E infatti alcune ore fa ecco l’annuncio ufficiale, con tanto di disponibilità in Italia a maggio e prezzo fissato a 249, 95 euro. In pratica 70 euro in più rispetto ai nuovi AirPods con ricarica cablata e 20 euro in più rispetto a quelli con il case wireless e quindi non si tratta di un prezzo da prendere alla leggera.
Ma perché li abbiamo paragonati subito agli AirPods? Innanzitutto perché Beats è stata acquisita da Apple nel 2014 e poi (soprattutto) perché anche i Powerbeats Pro integrano il nuovo chip Apple H1 che troviamo proprio a bordo degli AirPods 2019. Chip che porta con sé l’attivazione di Siri tramite comando vocale e prestazioni wireless migliorate in velocità e stabilità.
Ma c’è molto di più in realtà. I Powerbeats Pro infatti godono di una certificazione non meglio specificata per resistere ad acqua e sudore e assicurano circa 9 ore di autonomia con una carica, circa il doppio degli AirPods. 9 ore che diventano 24 considerando le ricariche tramite il case-custodia, mentre la funzione Fast Fuel dovrebbe assicurare circa un’ora e mezza di utilizzo dopo una carica di soli cinque minuti e quattro ore di autonomia e mezza dopo appena 15 minuti.
Altra cosa da non trascurare, sono disponibili controlli fisici per la regolazione del volume e la riproduzione audio su entrambi gli auricolari e Beats dovrebbe anche risolvere un altro limite degli AirPods odierni, ovvero la stabilità. Essendo infatti in-ear destinati principalmente agli sportivi, questi auricolari sono fatti in modo da “ancorarsi” saldamente dietro le orecchie e i quattro gommini nella confezione dovrebbero assicurare un’indossabilità ideale per tutti, cosa che invece non è per nulla scontata quando si parla di AirPods.
Beats afferma inoltre che i Pro sono stati completamente riprogettati rispetto al precedente modello non true wireless e utilizzano un nuovo driver progettato per ridurre la distorsione, aumentare la gamma dinamica e (parole del produttore) “creare una potente risposta acustica in un piccolo formato”. Cosa ci convince di meno invece?
Visto il prezzo, ci saremmo aspettati un case con ricarica wireless (invece c’è solo quella tramite cavo Lightning) e, sul versante estetico, scordatevi l’essenzialità e la raffinatezza degli AirPods, visto che qui si parla di auricolari molto più ingombranti e “antiestetici”, nonché più pesanti anche se le specifiche tecniche dettagliate mancano ancora (ma ricordiamo che gli AirPods pesano appena 4 grammi l’uno).
Per quanto invece riguarda il prezzo, questo nuovo modello si trova quasi in cima alla classifica degli in-ear true wireless più costosi in assoluto, visto che prima troviamo solo i [amazon_textlink asin=’B07MHJ28YM’ text=’Bang & Olufsen Beoplay E8 2.0′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’6d7599b7-aeb1-4cef-8948-e3ede1b1c51a’] e i Sennheiser Momentum True Wireless. Questo per dire che Beats dovrà giustificare i 250 euro richiesti con prestazioni audio all’altezza, visto che sulla bontà del chip H1 già apprezzato negli AirPods 2019 ci mettiamo già ora la mano sul fuoco.
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